Recensione: Matzmariels
Matzmariels è il nuovo demo dei romani Kingcrow. La novità più importante che ha colpito la band dall’ultimo studio album (Something Unknown, leggi qui la
recensione) è stata sicuramente l’avvicendamento al microfono di Mauro Gelsomini (dai Windsekeer) che sostituisce l’ex singer Tissi. Se Tissi si è dimostrato sull’ultimo disco un ottimo singer dallo stampo molto lirico e limpido, devo dire che Gelsomini è molto più adatto su un album di chiaro stampo heavy metal (con tutte le dovute influenze del caso). La sua voce conferisce quel tocco di sonorità ticamente eighty che non fa che impreziosire ulteriormente il buon sound scaturito da questo lavoro, scelta quindi molto azzeccata da parte dei Kingcrow che possono finalmente vantare di un singer completamente “metal oriented”. Tralasciando i non pochi problemi di registrazione, del tutto trascurabili in quanto si tratta di un demo (problemi che scompariranno con l’uscita del disco), il cd parte con Father To Son, che si attesta ad essere già una delle migliori song del lotto. La costruzione strumentale è buona, a parte le lacune di registrazione, la song è molto trascinante nel suo incedere, l’abilità dei musicisti è ottima, come già dimostrato sul precedente disco, e la voce del singer si adatta benissimo al sound del pezzo rivelandosi molto “calda” e mostrando gran feeling. Convincente e nettamente più trascinante la successiva Lies che ruota intorno ai suoi magici ed orecchiabilissimi refrain. Introdotta da un delicato arpeggio la song risulta di facile presa sull’ascoltatore denotando tuttavia riff vincenti e sapientemente composti a testimonianza
dì un ulteriore passo in avanti nel songwriting del gruppo che risulta essere più immediato ed “heavy” per certi versi a differenza del precedente disco. Il demo si conclude con Echoes of Hope un’emozionante ballad che denota ancora una volta l’abilità prettamente strumentale della band.
In conclusione questo demo è solo un piccolo assaggio di ciò che ci aspetterà per il prossimo disco dei Kingcrow. Un assaggio tuttavia di tutto rispetto, che, nonostante le lacune giustificate di produzione, risulta essere un grande demo, composto da tracce sapientemente composte e professionalmente suonate. Un voto quindi tra i più alti che sono solito assegnare a questo tipo di lavori.
Vincenzo Ferrara
