Recensione: Medievil

Di Roberto Gallerani - 14 Luglio 2007 - 0:00
Medievil
Band: Olympos Mons
Etichetta:
Genere:
Anno: 2007
Nazione:
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72

Forti del fresco passaggio dalla Lmp alla Scarlet, tornano sul mercato discografico gli Olympos Mons con il loro secondo lavoro Medievil. I finlandesi non cambiano molto la loro direzione musicale dell’esordio, proponendoci un power metal melodico e roccioso, ricco di tastiere e orchestrazioni ma con la chitarra di Jari Sundstrom sempre in primo piano. Alla voce ritroviamo Ian E. Highhill, dotato di una buona estensione vocale ma che, in certi passaggi, presenta un colore di voce non sempre impeccabile. In sostanza comunque rende merito alla proposta della band.

Ciò che invece si differenzia dal primo album è un  songwriting molto più convincente, dinamico, fresco e pieno di idee interessanti. I brani, spesso,risultano trascinanti e aggressivi: in questo senso gli Olympos Mons, nonostante le tastiere, riescono a suonare ancora power con la giusta dose di cattiveria! E quando il power metal riesce ad essere riproposto in questa chiave, ci si rende conto di come è un genere che ha ancora molte frecce al suo arco.

Un esempio lampante di quello scritto precedentemente e sulla bontà dei pezzi sono senza dubbio i primi tre posti all’inizio dell’album: One Word, Frozen e The Emperors Return infatti sono brani caratterizzati da grande dinamismo e senza cali. La traccia di apertura è caratterizzata da una strofa schiacciasassi e da un chorus tutto da cantare condito da grandi cori. Nota di merito va all’intro tastieristico di The Emperors Return, dove i nostri mostrano un grande gusto nella melodia e negli arrangiamenti. Su lidi classicamente power viaggia la seguente The Price mentre Wolves è, a mio avviso, la canzone migliore dell’intero lavoro, grazie soprattutto a un refrain irresistibile e a riff che riconducono al thrash; anche per questo il brano sarebbe risultato ancora più bello se Ian avesse utilizzato una voce un po’ più “sporca”. Di gran gusto l’assolo posto a metà canzone, che cresce di intensità con tutta la band per sfociare con essa in un chorus veloce e melodico.
L’album procede su queste coordinate anche nelle restanti tracce, con l’epicità di Fire And Ice, l’oscura ed evocativa Medievil, le grandi melodie di Kingdom Of Winter. A Locked In Chains è affidato il compito di chiudere le danze, svolgendolo nel modo migliore: questa mini-suite di oltre 8 minuti ci presenta il lato più oscuro e ricercato dei finlandesi, con un intro cadenzato e di gran gusto seguito da un cantato accompagnato da pianoforte. La canzone così prosegue senza mai esplodere definitivamente in modo da mantenere alto il livello di concentrazione dell’ascoltatore.

Il primo lavoro degli Olympos Mons era stato un buon esempio di power metal, godibile ma nulla più; con questo Medievil invece si sono dimostrati un gruppo interessante, con grande gusto per le melodie, in possesso di un ottimo songwritng e capaci di far trapelare sempre, tra orchestrazioni e cori, il lato più heavy della band. Il risultato di tutti questi aspetti è un album di ottimo power metal, fresco e allo stesso tempo saldamente legato ai principi che lo contraddistinguono, senza per questo negarsi a qualche apertura con influenze epic e, talvolta, prog. Ciò che invece non mi convince è la voce, troppo dolce, poco interpretativa e a tratti priva di mordente.
Il consiglio quindi è, se siete seguaci del genere, di prendere in seria considerazione questo album. Di sicuro non cambierà la storia, ma è innegabile come in esso siano contenuti quasi 60 minuti di ottimo power metal.
Promossi.

Roberto Gallerani

Tracklist:
1. One Word
2. Frozen
3. The Emperors Return
4. The Price
5. Wolves
6. A Race Between Two Hearts
7. Fire And Ice
8. Medievil * MP3 *
9. Kingdom Of Winter
10. Locked In Chains

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