Recensione: Metal Possession

Di Matteo Lavazza - 2 Aprile 2005 - 0:00
Metal Possession
Band: Zedher
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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75

Nati nel 1998 come duo, formato da Agonia alla voce e da Azeman alla chitarra, gli Zedher hanno pubblicato un demo nel 1999, di recente la formazione si ampliata con l’ingresso di un batterista, cioè Mechanix e di un bassista (Maleun), con cui la formazione ha registrato questo nuovo demo “Metal Possession”.
Il primo gruppo a venirmi in mente quando ho ascoltato per la prima volta il cd sono stati i Necrodeath, infatti anche gli Zedher, come il gruppo genovese, propongono un Thrash Metal, con spruzzate di Death e Black, caratterizzato da venature orrorifiche, come si può subito intuire dall’iniziale “Metal Possession”, brano che, seppur con dei forti limiti in quanto ad originalità, colpisce nel segno grazie alla potenza ed alla cattiveria, unite da un atmosfera malvagia, il tutto va a creare un brano davvero di ottimo impatto.
La seguente “Zedher” mi ha impressionato molto meno della canzone precedente, qui infatti si sentono echi piuttosto forti di Death Svedese, soprattutto nei riff di chitarra, influenze che secondo me vanno a sminuire sia l’impatto musicale del gruppo, che l’atmosfera generale del pezzo, rimane comunque da notare come l’aggressività non accenni minimamente a calare.
Con “Phantasm” la band riprende a macinare Thrash ad alto tasso adrenalinico, complice anche la voce, in screaming, di Agonia, davvero bravo a far diventare cattive e maligne le linee vocali, mentre musicalmente la canzone si snoda tra cambi di tempo molto ben studiati e fluidi, e la solita malvagità di fondo che permea un po’ tutto il lavoro.
La conclusiva “Real Cannibal” viene aperta da un riff che si sviluppa su ritmi piuttosto lenti e cupi, con Agonia che sfodera un growl davvero massiccio, molto buone anche le accelerazioni che donano molta dinamicità alla canzone, che seppur non esattamente originale, riesce a risultare davvero coinvolgente.
I suoni sono davvero splendidi, in grado di competere ad armi pari con produzioni sicuramente molte più grosse, grazie ad una potenza davvero impressionante unito ad un giusto bilanciamento tra la pulizia sonora, che permette di distinguere perfettamente le parti dei vari strumenti, alla giusta dose di cattiveria, che infonde un ulteriore marcia in più ai brani.
Tecnicamente la band sembra piuttosto preparata, soprattutto in fase ritmica i musicisti sono davvero molto bravi a conferire potenza alle canzoni, ma una nota di merito va al già più volte citato Agonia alla voce, davvero bravissimo ad interpretare i pezzi.
Gli Zedher sono stati per me una sorpresa davvero piacevole, l’unico appunto che posso muovere è che forse il gruppo dovrebbe concentrarsi maggiormente sullo sviluppo di un sound più personale, in grado di far fare quel salto di qualità assolutamente alla portata del gruppo, visto il songwriting di buon livello messo in evidenza in questo “Metal Possession”.

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