Recensione: Mnemesis

Di Francesco Sorricaro - 16 Giugno 2012 - 0:00
Mnemesis
Band: Mnemic
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
75

Gli Mnemic sono uno dei gruppi più controversi del panorama metal europeo. Facili ai cambiamenti e poco inclini ad ascoltare le critiche hanno sempre proseguito dritti per la loro strada, nella coerenza di perseguire il loro scopo: forgiare e diffondere il verbo del fantomatico Mnemic sound. Ci saranno riusciti con questo nuovo Mnemesis?

Intanto, per non smentirsi, il quinto album della band danese arriva in seguito ad una vera e propria rivoluzione nella line-up, con ben tre nuovi membri che si sono uniti agli unici due superstiti originali: il chitarrista e mastermind Mircea Gabriel Eftemie ed il cantante francese Guillaume Bideau.

Dopo il cinematografico Sons of the System, questo doveva essere il disco chiarificatore, quello che avrebbe fatto capire se negli Mnemic c’è ancora un po’ di Mechanical Spin Phenomena oppure no.

Tutto comincia con una killer track come Transcend che, con un riffone da sfondamento, annienta subito ogni remora iniziale dell’ascoltatore: una soluzione d’impatto che chi è avvezzo ai suoni del groove metal anni ’90 (da alcuni etichettato ad oltranza come Nu Metal), avrà riconosciuto come abusata da gruppi come Disturbed, American Head Charge e Slipknot. Certamente gli Mnemic non sono accostabili totalmente a questi gruppi; vengono da un retaggio completamente diverso e hanno un bagaglio di influenze più complesso, ma la loro musica è groove metal a tutti gli effetti.

Gli Mnemic 2012 sono macchine da groove e da chorus di facile presa. Il cantato di Bideau è ormai la perfetta espressione di questa “missione”, e brani come Valves, il singolo I’ve been you, la particolarissima Ocean of Void non fanno altro che confermarlo. Il suo screaming in stile metalcore passa sempre più in secondo piano, è solo un trascurabile (ma utile) contraltare di fronte alla prominenza delle sue evocative clean vocals: in primo piano assoluto nella musica del gruppo e in perfetta simbiosi con i riff di Eftemie. La formula è tanto semplice quanto riuscita: i brani di Mnemesis sono un’ottovolante di emozioni altalenanti, ma positive, la cui chiave è sempre la voce di Bideau.

Chitarre ribassate, sample elettronici (più centellinati di un tempo) e tempi sincopati sono gli ingredienti che non mancano mai. Pattern Platform, la lunga e articolata Blue desert in a black hole e la titletrack sono il tripudio della sette corde a la Dino Cazares e delle atmosfere industriali che richiamano il miglior Devin Townsend.

La produzione di Tue Madsen ha il potere di rendere “enorme” qualsiasi suono, e così è anche per questo Mnemesis che, quando si apre, lo fa in maniera grandiosa e quando decide di sfuriare, come nei finali di Valves e Ocean of Void, lo fa come i Fear Factory stessi, meglio, non potrebbero fare. In questo caso la cura di ogni particolare è stata maniacale, con un risultato eccellente che riesce a mettere in risalto anche il buon lavoro dei nuovi arrivati Victor-Ray Salomonsen Ronander, Simone Bertozzi (ex Gory Blister) e Brian Larsen.

Gli highlight dell’album? In testa Ocean of Void, Blue desert in a black hole, Transcend e Pattern platform, anche se una nota la merita anche una There’s no tomorrow, lenta e a tratti noiosa ma con momenti degni di nota, come la prestazione ancora una volta di Bideau e, soprattutto, l’apparizione di Ty Tabor, chitarrista tra i più eclettici in circolazione, per un solo inconfondibile dei suoi.

Questi sono gli Mnemic di Mnemesis. È un album di facile assimilazione ma di buon livello tecnico per una band che, con il disco precedente, aveva tracciato un solco: più Killswitch Engage e Soilwork che Deftones (nonostante le molte similitudini liriche nel cantato), più atmospheric industrial che thrash, meno impatto diretto e più coinvolgimento emozionale.

Sarà davvero questa la definitiva incarnazione del loro “modern metal”? Per ora così è, se vi piace….

Francesco ‘Darkshine’ Sorricaro

 

Tracklist
01. Transcend  04:06
02. Valves  04:04     
03. Junkies on the storm  03:41       
04. I’ve been you  04:10     
05. Pattern platform  03:48    
06. Mnemesis  04:40     
07. There’s no tomorrow  05:57     
08. Haven At The End Of The World  03:46     
09. Ocean of void  03:49     
10. Blue desert in a black hole  04:21
       
Durata totale  43:27
 

Line-up
Guillaume Bideau – voce
Mircea Gabriel Eftemie – chitarra
Victor Ray Salomonsen – chitarra
Simone Bertozzi – basso
Brian Larsen – batteria


Discutine sul topic relativo al thrash metal!

Ultimi album di Mnemic

Band: Mnemic
Genere:
Anno: 2012
75
Band: Mnemic
Genere:
Anno: 2010
72
Band: Mnemic
Genere:
Anno: 2007
70