Recensione: Mrs God

Di Matteo Lavazza - 24 Settembre 2005 - 0:00
Mrs God
Band: Helloween
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
60

Riesumare dopo 20 anni una pietra miliare del Metal come “Keeper of the 7 Keys” è cosa non da poco, e quando a farlo è un gruppo quasi completamente diverso da quello che aveva partorito i due capolavori negli anni ’80 l’impresa è ancora più ardua.
I due Keeper sono un monumento per tutti quelli che ormai, come me, sono sulla trentina, ed ovviamente le aspettative sono incredibilmente alte, andiamo quindi a vedere che aria tira in previsione del disco ascoltando il singolo apripista.
Inizio subito dicendo che “Mrs. God” non mi ha per niente convinto, è una canzone ruffiana ma anche piuttosto banale e scontata, ma altrettanto sicuramente di buona presa. Purtroppo, vista la scelta di riesumare un pezzo di storia, un paragone è inevitabile, e a mio parere questo pezzo non è nemmeno lontanamente paragonabile ai vecchi fasti. La struttura è molto semplice e in pieno Helloween Style, ma manca quella scintilla di genialità, nonché una massiccia dose di potenza in più per poter competere con canzoni sullo stesso tipo come “Dr. Stein” o “Future World”, e non sarà di ceto uno stacchetto stupido con quattro versi a renderla degna del proseguimento dei Keeper.
Fin qui sono stato cattivo, perché se si prendesse la canzone in se stessa, senza paragoni col passato si potrebbe dire che in fondo non è male, buone melodie e una discreta interpretazione vocale di Deris fanno di “Mrs God” un brano tutto sommato piacevole.
“The King for a 1000 Years” è un pezzo molto lungo, poco più di 13 minuti, che sempre per la storia del paragone, bisognerebbe mettere in “competizione” con “Keeper of the 7 Keys” o “Helloween”, ed anche in questo caso mi sento di dire che non ci siamo.
Lasciando da parte i paragoni la canzone è strutturata piuttosto bene, riff discreti, buona atmosfera generale e melodie sempre e comunque gradevoli ed immediate. Il difetto più grosso del brano risiede secondo me proprio nella sua lunghezza, avrebbe potuto dire tutto quello che aveva in 7 minuti, il tutto infatti sembra dilatato all’infinito, andando ad inficiare la resa generale della canzone, che perde d’interesse dopo qualche minuto.
La conclusiva “Run (The Name of Your Enemy)” non sarà presente sul disco, ed infatti risulta essere un filler vero e proprio, cioè un semplice riempitivo. Sicuramente gradevole e ben scritto il pezzo è però troppo banale e scontato e dotato di melodie fin troppe easy e ruffiane.
Bisogna sempre stare attenti a rievocare gloriosi fantasmi dal passato, e soprattutto quando si decide di farlo bisogna essere sicuro che le idee siano all’altezza di reggere il peso di un nome che ha fatto la storia del nostro genere, e da quello che ho sentito su questo singolo il confronto è assolutamente improponibile. Speriamo che su “Keeper of the 7 Keys 3” ci sia qualcosa di meglio…

 

Ultimi album di Helloween

Band: Helloween
Genere: Power 
Anno: 2021
80
Band: Helloween
Genere:
Anno: 2010
79