Recensione: Mustasch

Di Angelo D'Acunto - 30 Marzo 2010 - 0:00
Mustasch
Band: Mustasch
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
60

Dalla Svezia con furore, i Mustasch, almeno per quanto riguarda la madre patria, rappresentano una bella promessa sulla quale contare per il futuro. Mancava solo l’occasione di imporsi anche all’estero, dunque, sfruttata al volo dalla band con un contratto firmato per la Nuclear Blast. Dopo quattro album di ottimo livello e una popolarità in netta crescita, arriva quindi l’ora di fare il tanto atteso salto di qualità con il quinto e omonimo full-length, uscito nei negozi ad inizio 2010.

Ordunque, che fine avranno mai fatto i quattro ragazzi svedesi guidati dal prode condottiero Ralf Gyllenhammar? Diciamola tutta: il contratto con il colosso Nuclear Blast (casualmente) non ha giovato per niente al sound della band scandinava. Ok che le coordinate stilistiche rimangono tutto sommato fisse sui classici territori dello stoner rock, più qualche soluzione (di troppo) che fa tornare alla mente i Metallica del Black Album (e no, non è per niente un complimento), ma il vedere adattata a questi standard una band che, per rendere nel migliore dei modi ha bisogno innanzitutto di una produzione grezza al punto giusto, fa un po’ storcere il naso. Ed è proprio il caro fuzz, indubbio elemento essenziale per ogni gruppo stoner che si rispetti, la prima vittima sacrificale della solita produzione iper-moderna che è ormai un trademark fisso per tutti i prodotti targati NB. E per quanto riguarda il songwriting? Le note dolenti, purtroppo, non mancano nemmeno su questo versante: esclusa l’apertura affidata alla dirompente Heresy Blasphemy, preceduta dalla funerea intro Tritonus, e seguita dalla comunque ottima Mine, i punti a favore sono, ahimè, ben pochi. Brani non bruttissimi (come le melodie intense di The Audience Is Listening, ad esempio), ci mancherebbe, ma a volte troppo scialbi e che faticano a fare presa diretta sull’ascoltatore.

Insomma, non un buco nell’acqua (o almeno non completamente), ma per molti una delusione, questo sì. Il quinto studio album dei Mustasch fatica in modo netto a trovare una sua dimensione, lasciando molte volte spazio a brani che, nonostante la band provi in tutti modi a mostrare i muscoli, non risultano essere incisivi come dovrebbero. Un vero peccato, anche perché le qualità per fare del bene ci sono tutte (e si è già visto con dischi precedenti), ma, per quanto riguarda questa release, i quattro svedesi non fanno altro che perdersi in un mercato musicale che offre una marea di prodotti di gran lunga più interessanti. Il tanto atteso salto di qualità è quindi rimandato al prossimo futuro (o almeno così si spera).

Angelo ‘KK’ D’Acunto

Discutine sul forum relativo

Tracklist:

01 Tritonus (Prelude)
02 Heresy Blasphemy
03 Mine
04 Damn It’s Dark
05 The Man, The Myth, The Wreck
06 The Audience Is Listening
07 Desolate
08 Deep In The Woods
09 I’m Frustrated
10 Lonely
11 Blackout Blues
12 Tritonus

Ultimi album di Mustasch

Band: Mustasch
Genere:
Anno: 2010
60
Band: Mustasch
Genere:
Anno: 2008
76
Band: Mustasch
Genere:
Anno: 2006
62