Recensione: My Will

Di Emanuele Calderone - 6 Marzo 2011 - 0:00
My Will
Band: Infernalia
Etichetta:
Genere:
Anno: 2010
Nazione:
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68

La storia degli Infernalia è comune a molti altri nomi della scena underground: tante pubblicazioni tra demo e live, altrettanti problemi a proseguire la propria carriera, soprattutto per via di uno scarso interessamento da parte delle case discografiche, e infine lo scioglimento.

Nel 2006, dopo circa un decennio di silenzio, la formazione siciliana si riunisce, riprendendo non solo a suonare dal vivo, ma anche a scrivere nuove canzoni. Gli sforzi compiuti dal trio di Siracusa fanno sì che nasca, nel 2010, “My Will”, lavoro composto di cinque brani per una durata complessiva di poco superiore ai 20 minuti.

All’ascolto del disco, la prima sensazione che si ha è quella di un forte senso di nostalgia verso quel death/black fortemente influenzato dal thrash molto in voga negli anni ’90. La musica qui contenuta attinge dunque a piene mani da band come Overkill e Necrodeath.
Strutturalmente si è al cospetto di pezzi decisamente semplici, quadrati, che non hanno bisogno alcuno di virtuosismi o passaggi troppo studiati; al contrario i tre musicisti hanno preferito un approccio assai più diretto e cattivo.
Le chitarre di Marco innalzano un muro sonoro di notevole potenza, il riffing è solido e compatto, e non lascia un momento di respiro all’ascoltatore. Stesso dicasi per la sezione ritmica: Fabio al basso e David alla batteria svolgono un compito elementare ma completamente privo di sbavature, risultando precisi ed equilibrati in ogni situazione.
La voce si attesta su tonalità acide che assolutamente non stonano con l’atmosfera generale, creando una perfetta armonia.

A fare da contraltare però, troviamo un songwriting di qualità talvolta altalenante e non sempre fresco; ciò comporta una mancanza di originalità in più di un passaggio, che lascia un fastidioso retrogusto di già sentito, che emerge in più di una circostanza.
Nulla di tragico naturalmente, i siracusani ci sanno fare e spesso si sente. Pezzi tirati, dinamici e d’impatto come “Morbid Love” o “To Kill or not to Kill”, non fanno che rafforzare la convinzione che le capacità per andare avanti ci sono; tracce quali la title-track invece non convincono appieno, a causa di una certa ripetitività melodica e strutturale e di scelte non particolarmente personali.

Per quanto concerne la registrazione e la produzione, i siciliani ci offrono un prodotto estremamente professionale e del tutto esente da critiche.
Le canzoni sono registrate con grande cura, i volumi sono calibrati con precisione certosina, in modo da mettere in risalto ed evidenziare la prestazione di ciascun musicista.
Buono pure l’artwork e gradevole la presentazione del cd.

Siamo dunque giunti alla conclusione. “My Will” è un album onesto e, sebbene non tocchi vette qualitative eccessivamente elevate, si fa ascoltare con il giusto piacere senza mai tediare eccessivamente. Gli Infernalia si dimostrano oltretutto buoni strumentisti e discreti compositori, in grado di catturare, con la propria proposta, l’attenzione.
Aggiustando leggermente il tiro e curando un po’ di più la varietà delle composizioni, siamo sicuri che sentiremo parlare a lungo di questi ragazzi.

Emanuele Calderone

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Tracklist:
01- From the Abyss to the Glory
02- Morbid Love
03- My Will
04- To Kill or not to Kill
05- We Are Slaves

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