Recensione: Mystical opera of delirium

Di Beppe Diana - 16 Aprile 2002 - 0:00
Mystical opera of delirium
Band: Wind of Hate
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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90

La notte, un’arcana sinfonia m’accarezza l’animo trastullando il mio ego in un vortice infinito di nuove sensazioni, è il gelido vento dell’odio che torna a soffiare forte cercando di spazzare via l’indifferenza e il pregiudizio che animano il cuore di noi poveri mortali.

Ecco sono queste le prime impressioni che mi sono scaturite dall’ascolto della nuova opera dei torinesi Wind of Hate, un promo cd intriso di un lirismo sonoro alquanto oscuro, un melange di umori e sensazioni che affiorano, intrigano ed avvolgono l’ascoltatore conducendolo in un viaggio all’interno della psiche umana che viene analizzata attraverso le sue mille sfaccettature, le debolezze, gli stati d’animo dell’individuo, che vengono sviluppati attraverso un concept davvero intrigante che lega in modo quasi inequivocabile i singoli brani di “Mystical Opera of delirium” .

L’eterna dicotomia dell’ego, lo Ying e lo Yang, il bianco ed il nero, il bene ed il male che si ramificano dentro ogni singola persona, ecco quali sono gli spunti da cui paiono trarre linfa vitale le sei tracce che formano questo nuovo lavoro, uno splendido demo che, a mio avviso, ogni amante della buona musica dovrebbe possedere. Giuro che dai Wind of Hate non mi sarei mai aspettato un salto di qualità di queste proporzioni, una maturazione artistica che ha davvero dell’incredibile, anche se è bene ricordare che i nostri avevano mostrato le loro doti compositive sul pur valido demo di debutto “Unblessed soul” di qualche anno fa.

Ma è bastato quel piccolo ritocco a livello di line up, con l’inserimento del giullare nero Sir Terry, proveniente dagli Aemerald, qualche miglioramento a livello di songwriting, e soprattutto tanta passione e amore per la musica, che li ha portati a cercare di creare qualcosa di veramente unico ed ineguagliabile. Infatti, stando a quello che ho potuto ascoltare, devo ammettere che i cinque musicisti ci sono riusciti in pieno, dando vita ad un’insieme di composizioni in grado di coprire uno spettro sonoro davvero ampio, cercando di incastonare un perfetto mosaico sonoro fra riminiscenze di classic metal, gothic, symphonic metal e sprazzi di proto-black metal, un cocktail davvero interessante che riporta alla memoria le gesta eroiche di cult band del calibro di Witchfynd General, Angel Witch ma soprattutto Death SS.

Ed in effetti la band dell’enigmatico Steve Sylvester potrebbe essere il giusto metro di paragone per gli amici Wind of Hate che in più di un’occasione dimostrano di saperci fare con i propri strumenti cercando di ricreare le atmosfere malefiche e solfuree presenti su capolavori del calibro di “Black Mass” ed “Heavy Demons”. A tal uopo l’ascolto di “Between two night” mi sembra alquanto obbligatorio, una song che rappresenta l’esempio più lampante di quanto esposto sopra, sei minuti di pura ecstasy sonora, horror music come la si osava definire qualche anno addietro, con la band abile nel ricamare intricati intrecci sonori che cercano di mantenere alti i dettami tramandati dai maestri del settore.

Veramente strabiliante la prova del singer Sir Terry che, dotato di una voce acuta e spigolosa, si sobbarca l’onere di tutte le parti vocali, e non solo dei due personaggi principali, motivo per cui il paragone fra il nostro e il Re Dimante, non è poi tanto azzardato, così che “At the court of the truth” è un’altra track ad alta gradazione metallica dove sono le tastiere a farla da padrona disegnando splendide atmosfere gotiche, mentre “Incant mirror” è una stilettata al limite dello speed/power metal con continue incursioni su territori thrash. Adesso la nera signora potrà venire a ghermire la mia povera anima di dannato, e attraverso il cammino impervio che discende verso il nero mare del Maelstrom, le note di “Mystical opera of delirium” mi terranno compagnia per l’ultima volta……


Beppe “HM” Diana

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