Recensione: Neondaze

Di Fabio Vellata - 23 Ottobre 2008 - 0:00
Neondaze
Band: Neondaze
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
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64

Novità dell’anno, ecco una band dedita ad un solido e corposo hard rock proveniente dalla Scandinavia, Svezia per la precisione, zona poco rinomata o ricca d’artisti in tali ambiti e settori.

Ok, via quelle facce stranite, sto scherzando naturalmente.
La quantità di materiale H/R in arrivo dalle terre vichinghe, lo sanno anche i sassi, è ormai da tempo un regolare, lungo ed incessante torrente che inonda il mercato delle uscite discografiche, elargendo alcune grandi gioie, a volte qualche delusione e, molto più spesso, prodotti di livello accettabile pur se non di primissima scelta.

È questo il caso degli esordienti Neondaze, quartetto di Norrköping formato attorno alla figura del chitarrista Lars Boquist (ex Reptilian e Pole Position) che si affaccia sul sovraffollato scenario forte di un cd in cui le sorprese sono bandite, ma la sostanza è di discreta efficacia.
Certo, il paragone con Hardcore Superstar in termini d’impatto, The Poodles per le linee melodiche e Brother Firetribe come songwriting, incautamente proposto dalla bio ufficiale, lascia piuttosto perplessi e offre il fianco ad un pizzico di diffidenza, pur tuttavia non si può negare ai Neondaze di “provarci” più di una volta, con risultati altalenanti ma di certo non da buttare.

Convince senza dubbio il profilo prettamente strumentale del combo nordico, ben rappresentato non solo dal bravo Boquist, ma anche e soprattutto dalla singer Marcus Londgren, (vocalist che la storia ricorda essere stato ingaggiato direttamente dopo una partecipazione allo show televisivo “Star Search”, una specie di X-Factor svedese), autore di una performance parecchio efficace.
Non proprio scintillanti invece, le decantate doti compositive di cui scritto in biografia, gradevoli ma mai capaci di spingersi oltre una rassicurante routine poggiata su canoni fin troppo consolidati. Di scarsissimo effetto infine la produzione, approssimativa, piatta e del tutto priva di mordente, vero punto debole dell’intero album.
Le canzoni piacevoli, ad ogni modo, si contano in buon numero. “Live 4 Tonight”, “Caroline”, “Hold Me”, “Stop Crying” e “Chains” ci dicono che i quattro musicisti sanno fare il loro mestiere, possono confezionare ritornelli gradevoli e di facile memorizzazione e non mancano di professionalità e padronanza. Per potersi paragonare ai grandi tuttavia, sono ancora numerosi gli aggiustamenti necessari.

Senza sprecare inutili equilibrismi dialettici quindi, veniamo direttamente al punto, dichiarando in breve la sostanza.
I Neondaze mettono sul piatto alcuni pezzi di buon hard rock, in più frangenti, piacevolmente melodico, ma i risultati, fatte le dovute considerazioni, non possono essere definiti in altra maniera che passabili, in generale più che sufficienti, ma ben lontani dalle vette del genere.

Insomma, un debut dignitoso ed onorevole che però non lascia grandi segni e non solleva particolari ovazioni. Un ascolto ci può stare, ma nessuno si aspetti cose inenarrabili.

Tracklist:

01. Intoxicated
02. Critical Mass
03. Live 4 Tonight
04. Caroline
05. Million Miles
06. Hold Me
07. Livin’
08. Stop Crying
09. Chains
10. Evil In Mind
11. Traitorous
12. Oullbemi Vampire

Line Up:

Lars Boquist – Chitarra
Marcus Lundgren – Voce
Jesper Lahn – Basso
Hampus Landin – Batteria

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