Recensione: New Blood

Di Gianluca Nocini - 21 Ottobre 2013 - 15:45
New Blood
Etichetta:
Genere: Thrash 
Anno: 2013
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
71

I Disaster Devotion ritornano nella scena Thrash italiana con “New Blood”, il loro terzo album in studio dopo i due lavori iniziali “Your Joy My Pain” e “Metal Density”, risalenti rispettivamente al 2008 e al 2010.

La line-up è costituita dal “factotumAndrea Busato (voce, chitarra e basso) e da Giacomo Zanandrea alla batteria. Da lodare (o forse no?) lo stoicismo con cui la band continua ad incidere dischi su dischi ancora in coppia. E’ vero che le grande idee sono spesso frutto anche di una sola mente, ma nella musica la cooperazione è un dettaglio da non sottovalutare.

Ma i Disaster Devotion vanno dritti per il loro cammino, e imperterriti come tori vedono solo il rosso del loro “nuovo sangue” davanti a sé.

Già dai primi ascolti è limpida l’influenza del “classico” sulla band: un sound tipicamente Heavy Metal va a fondersi con delle spruzzate di Thrash in un’alchimia di musicalità gradevolissima.

L’album parte forte con “No Bastardo”, un pezzo veloce condito da un assolo eseguito in maniera ineccepibile. Veniamo poi alla seconda traccia, “At The Cost Of The Living”, quasi sicuramente la migliore canzone dell’intero album. Il pezzo sopraccitato sembra non aver molto a che fare con le altre scelte musicali proposte dalla band. Non oso immaginare cosa sarebbe venuto fuori se l’intero l’album fosse stato eseguito con quella ricerca e complessità investita in questa canzone. Non meno merito va dato a “The Boys Next Tombs”, un ruggito in pieno stile Thrash che manifesta una certa modernità, in particolare nei break e nei cambi di ritmica.

La successiva “Dishonored” non demerita ma evidenzia una prestazione vocale piuttosto discutibile da parte di Busato. L’intero disco gioca su alcuni espedienti davvero niente male, ma in alcuni frangenti la voce evidenzia delle lacune che meritano menzione particolare. Meno convincente è la seconda parte di “New Blood”: l’album intraprende una parabola discendente dove proprio “Disonhored” è iniziatore di questa infelice involuzione.

Casi particolari sono però “The Gift”, una delle tracce più impetuose e violente insieme a “Frightening Rage”, dotata, questa, di un assolo in “sweep tapping” davvero impressionante.

Dopo due lavori piuttosto controversi i Disaster Devotion tornano alla ribalta con un buon prodotto, rivedibile in fase di “recording”, ma comunque non privo di buone idee. E’ lampante l’abilità tecnica, specialmente in fase di “drumming” e nelle quattro-corde. Degni di lode anche alcuni riff e assoli che compensano in qualche modo con la prestazione alquanto altalenante di Busato alla voce.

Sono molto curioso di conoscere il soggetto artistico dell’art-work. Avrei qualche idea per cercare di contestualizzarlo, ma non ne sono certo. Chissà, forse un giorno ai ragazzi di Vicenza verrà la brillante idea di farci sapere qualcosa di più su di loro, cosi magari potremmo chiederlo direttamente a loro!

Gianluca Nocini

Discutine nel topic relativo!

MySpace Ufficiale: https://myspace.com/disasterdevotion

 

Ultimi album di Disaster Devotion

Genere: Thrash 
Anno: 2013
71