Recensione: New Moon

Di Alessandro Calvi - 22 Dicembre 2009 - 0:00
New Moon

A un paio d’anni dal precedente EP, tornano a farsi sentire i finnici Swallow the Sun con questo nuovo full-lenght intitolato “New Moon”. Non temete, non c’è nessun riferimento diretto al secondo libro (e film) della saga di vampiri glamour-vegetariani di Stephanie Meyer. Con questo nuovo cd le coordinate stilistiche della band son leggermente cambiate e ora il loro sound presenta molti più inserti melodici rispetto al recente passato dando a tutto il disco una dimensione sicuramente più orecchiabile.

Partiti da un doom di scuola classica, gli Swallow the Sun han progressivamente addolcito il loro songwriting giungendo, con questo “New Moon”, a una proposta musicale che in più punti strizza decisamente l’occhio ai My Dying Bride. L’uso di voce maschile in scream, growl e pulita, affiancata, in alcuni frangenti, a quella femminile dona una certa varietà ai brani. Alla voce vanno aggiunte anche le aperture melodiche e atmosferiche, molto più numerose in questo caso che in passato, che contribuiscono a rendere tutto il cd ben articolato e mai noioso.
Piccolo neo la presenza di una traccia pressochè avulsa dal resto dell’album come “Falling World” dalla struttura e dalla melodia quasi rock-pop, oltre ad essere l’unica cantata quasi interamente in voce pulita. Un brano così commerciale piazzato come secondo capitolo del disco abbassa un po’ l’interesse, ma le successive tracce, in particolare “… and Heavens Cried Blood” riescono a rialzare eggregiamente l’attenzione dell’ascoltatore.
In seguito la band rischia nuovamente un passo falso per assurdo proprio con la titletrack “New Moon”. Il peccato è lo stesso: cioè l’inserimento di elementi fin troppo orecchiabili, commerciali, che stonano con il tono del resto del disco e dello stesso brano. Per fortuna in questo caso l’uso è limitato rispetto a “Falling World” non rovinando, così, del tutto la traccia.
La chiusura dell’album è affidata a due pezzi più canonici e “in stile” col gruppo. “Servant of Sorrow” ci fa fare un salto indietro nel tempo di qualche anno agli esordi della band e potrebbe anche risultare uno dei capitoli più interessanti dell’album se non suonasse un po’ troppo in stile My Dying Bride, ma è un peccato veniale che si è disposti a perdonare per poter ascoltare una bella canzone. “Weight of Dead”, invece, ci ricorda le potenzialità compositive degli Swallow the Sun grazie ai suoi continui cambi di tempo e di atmosfera.

Per concludere gli Swallow the Sun sfornano un nuovo buon disco. Il sound e, in parte, in genere proposto dalla band è ormai lontano dagli inizi di carriera. Scelta che ha un po’ diviso il suo pubblico, ma bisogna rendere atto al gruppo finnico di aver sempre mantenuto un livello qualitativo medio-alto. Quest’ultimo “New Moon”, salvo un paio di mezzi passi falsi lungo la tracklist, conferma in pieno la carriera degli Swallow the Sun: senza aspirare ad essere un capolavoro si lascia ascoltare molto bene risultando, in definitiva, un disco che non delude anche dopo diversi ascolti.

Tracklist:
01 These Woods Breathe Evil
02 Falling World
03 Sleepless Swans
04 … and Heavens Cried Blood
05 Lights on the Lake (Horror Pt. III)
06 New Moon
07 Servant of Sorrow
08 Weight of the Dead

Alex “Engash-Krul” Calvi

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