Recensione: Nihil Nisi Mors

Di Onirica - 30 Agosto 2003 - 0:00
Nihil Nisi Mors
Band: Rain Paint
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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70

Come dice anche la biografia di questo gruppo proveniente dal freddo nord Europa, non è semplice dare un genere specifico alla musica proposta da questi tre ragazzi: parlerei di un misto tra gothic metal, dark wave, doom, progressive rock e death metal melodico non a caso le influenze segnalate sono appunto Katatonia, October Tide, HIM, Anathema, My Dying Bride, Type O Negative, The Cure, Sentenced, Death e udite udite Moby! Disco d’esordio per la band che unisce il leader Aleksi Ahokas dei Prophet ormai tramontati (guitars, bass, vocals) a Sami Koikkalainen dei Fragile Hollow (guitars) e Tim Toivanen dei Denigrate (drums). Solo la prima e l’ultima traccia non sono state contaminate dalla partecipazione di amici special guests provenienti proprio da Rapture, Fragile Hollow e Denigrate: la batteria della quinta e settima traccia è stata registrata da Make Vainio, mentre spesso e volentieri compare la voce growl bassa e poderosa di Micko Hell e Henri Villberg.

Otto tracce per una durata totale di 50 minuti. Disco ben suonato ed anche ottima la produzione di Oskari Kymalainen, ogni pezzo scivola sostanzioso verso quello seguente, cosa molto importante è che non viene concesso spazio solo al lavoro inesorabile delle chitarre ma al contrario, non sono rare le tregue e i cambi di ritmo che regalano un tocco di finezza al disco. Di certo non ci si poteva aspettare molto di più da tre ragazzi che in fin dei conti lavorano insieme da un paio di anni. La sezione ritmica non delude seppur avrei preferito una maggior presenza e personalità da parte del batterista, Aleksi invece se la cava molto bene dietro le corde di basso, diciamo semplicemente che non si limita ad accompagnare la chitarra pure soddisfacente di Sami. Ancora molto da lavorare però perchè se tutti i brani avessero contenuto la tenacia e l’aggressività della terza posizione Death Drive & Fear in quel caso sarebbe stato impossibile non essere sazi di un lavoro di questa portata. Invece (fenomeno forse favorito dalla presenza insistente di diversi special guests) ha spezzettato troppo la corsa del disco, certo ogni traccia gode di una certa personalità, ma durante l’ascolto sembra che il gruppo cambi genere almeno tre volte. Attendo la prossima uscita, sicuramente più coerente con se stessa!     

Andrea’Onirica’Perdichizzi

TrackList:

01. Forbidden Love
02. Rain Paint
03. Death Drive & Fear
04. Sleeping Beauty
05. Miss Spring
06. Raven Nevermore
07. Freezes Day
08. Loose And Over

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