Recensione: No Life Till Fury

Di Nicola Furlan - 4 Giugno 2012 - 0:00
No Life Till Fury
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Anno: 2012
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L’istinto di voler ripescare dal passato tutti gli elementi che diedero vita al thrash metal di inizio anni ottanta sta davvero prendendo piede un po’ in ogni dove. Le grandi scuole, come quella tedesca e quella sudamericana, hanno ancora grande influenza, un tempo come oggi, sugli istinti feroci dei ragazzi dediti all’estremo thrash metal, quello suonato con piglio impetuoso e grezzo. Certo, l’efficacia del genere così interpretato è un’arma a doppio taglio, sopratutto se entra in gioco (inevitabilmente…) un confronto con il passato.
Ad inizio anni ottanta, infatti, era ‘tutto permesso’. Il genere stava appena nascendo e delineava, sperimentazione su sperimentazione, disco dopo disco, un certo modo di intendere la musica, sia dal punto di vista compositivo, sia dal punto di vista tematico. Riproporre oggi, ‘troppo’ fedelmente, lo stesso modus componendi potrebbe apparir patetico, a meno che non si sia in grado di conferire al proprio suono quel quid in più da renderlo moderno, pur se dipinto d’antico. Ma spesso l’unico elemento per cogliere questo ‘quid’ è l’esperienza e la sensibilità all’ascolto. Il giudizio con cui valutiamo un disco è quindi un percorso più personale piuttosto che oggettivo. Pure la tecnica gioca un ruolo fondamentale, però l’efficacia del thrash metal può esprimersi anche senza particolari soluzioni tecniche ricercate; la storia ce l’ha insegnato tramite mille esempi. Spesso è sufficiente un bel riff piazzato al momento giusto piuttosto che un’accellerata catchy e coinvolgente a garantire al brano un rendimento elevato. Il genere di per sé è infatti endemico e impetuoso, tipico dell’età giovanile e dell’attitudine stradaiola di chi spesso ne è autore.
Premessa fatta, ora è facile inquadrare i colombiani Betrayer F.T.M.; almeno per come la vediamo noi, si tratta di un thrash metal ferale, grezzo al punto giusto e sentitamente vissuto dal quartetto sudamericano. Quindi dal punto di vista espressivo: nulla da dire! Le pecche maggiori sono infatti riscontrabili in una capacità tecnica limitata, non in grado di enfatizzare la vera anima che sembra celarsi tra le strutture compositive dei brani che, comunque, scorrono via piacevolmente e spaccano per bene…, ma suonare grezzo e violento era onorevole per i tempi che furono, oggi non basta. Qui tutto scivola via un po’ ‘troppo’, con l’effetto che non si riesce ad ‘afferrare’ quache riff da capogiro o d’effetto che vada oltre il mero suonare, quello sentito e stra-sentito. Certo, “No Life Till Fury” corrode, taglia, grattuggia, senza tante delicatezze od orpelli a livello di struttura ritmica, ed è altresì apprezzabile la percezione che questa mezza ora scandisca i ritmi biologici dei quattro, ma di strada da percorrere ce n’è ancora… Siamo pressoché certi, però, che le prospettive future sono rosee.
Possiamo quindi affermare che “No Life Till Fury” è un disco canonico, imprescindibile per gli integralisti della scena (e meno male che ci sono!), forse un po’ scontato per chi ricerca nel thrash odierno un po’ più di personalità, qualche raffinatezza studiata e meno rimandi ‘copia/incolla’ dal passato.

Nicola Furlan

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Tracce:
01. Machine – 03:20     
02. One Day Of Fury – 02:46     
03. To Kill Or Die – 02:30     
04. La Orden Del Caos –    03:13     
05. Midnight Poison – 03:18     
06. No Life Till Fury –    03:07     
07. Infernal Metal – 04:13     
08. Caught By Hatred – 04:27     
09. The Burning Road (Bikes, Bullets And Rock N Roll) – 04:19        

Durata: 31 minuti ca.     

Formazione:
Felipe Ospina: Batteria
Mauricio Murcia: Chitarra solista
Jimmy Acevedo: Chitarra ritmica, voce
Kevin Clifford: Basso

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