Recensione: No Remorse

Di Stefano Ricetti - 16 Febbraio 2005 - 0:00
No Remorse
Band: Motörhead
Etichetta:
Genere: Heavy 
Anno: 1984
Nazione:
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89

Un po’ di storia

No Remorse dei Motorhead NON può essere considerata una semplice raccolta come in passato, sbrigativamente, alcuni pennaioli non animati dal sacro fuoco del vero metallo spesso hanno sentenziato. La considero una delle migliori operazioni, se non addirittura la migliore in assoluto, fra le innumerevoli compilation uscite sul combo inglese. Il doppio vinile comparve negli scaffali dei negozi dopo il periodo più buio della storia delle teste di motore, nel quale lo stesso Lemmy ha ammesso di essere stato vicinissimo al punto di perdere ogni speranza e mettere la parola fine alla carriera della band. Dopo l’uscita del controverso Another Perfect Day del 1983 con Brian Robertson alla chitarra, la Bronze, l’allora etichetta dei Motorhead, perse fiducia nelle possibilità del gruppo ed insistette per far uscire una compilation. Lemmy si oppose con tutte le proprie forze ed acconsentì solo dopo l’ok di poter includere del materiale nuovo scritto con la neonata formazione. Per la prima volta nella storia la line-up dei Motorhead passava da tre a quattro elementi. Dopo l’abbandono di Robertson seguì infatti anche la dipartita di Filthy Animal Taylor ed il buon Lem rimase solo. Nel 1984 la svolta: alla batteria troviamo l’ex bombardiere dei Saxon Pete Gill, alle due chitarre Wurzel e Phil Campbell e ovviamente Mr. Kilmister al bass bulldozer. Quando fece l’audizione per il nuovo guitarist Lemmy arrivò a decretare due finalisti ed entrambi, seppur diversi, soddisfacevano appieno le sue aspettative, da qui la decisione di ingaggiarli in blocco.

Best Motorhead Line-up

A mio parere questa formazione dei Motorhead rimane imbattibile ed è stata la migliore line-up del gruppo di Lemmy della storia. Chi ha avuto la fortuna di vederla all’opera come il sottoscritto probabilmente mi darebbe ragione, un suono così compatto e nello stesso tempo sporco e casinista come tradizione Motorhead impone non è mai più fuoriuscito dal muro di Marshall di un palco con la formazione inglese protagonista. Questo senza nulla togliere alla classic line-up Kilmister/Clark/Taylor ed alla attuale Kilmister/Dee/Campbell. Rimarco che si tratta di opinioni personali e come tali ampiamente opinabili, ma ritengo che un recensore debba anche avere il coraggio di esprimere liberamente le proprie idee, osando quel qualcosa in più che fa ricordare di aver letto una recensione nel tempo, a costo di risultare a volte impopolare.

No Remorse

Il doppio vinile riserva una chicca incredibile per l’epoca (ricordo che si era nel 1984!), ogni brano contenuto è commentato da Lemmy in persona, fatto inedito per i Motorhead che fino ad allora avevano centellinato le dichiarazioni alla stampa e nei retrocopertina degli Lp avevano pubblicato l’essenziale e nulla di più, alimentando così quell’alone di mistero e di magia che si è rivelato poi l’arma vincente per il raggiungimento del meritato successo. I pezzi da includere in No Remorse sono stati scelti personalmente da Lem. Elencare una ad una le canzoni contenute in questo doppio album sarebbe un lavoro oltremodo inutile per le quali vi rimando a fine recensione nella sezione tracklist, preferisco invece commentare quei brani che già allora costituivano delle primizie, mai uscite su dischi istituzionali ma solo in Ep, B-side o come singoli e quindi di difficile reperibilità per noi italiani. Unico rimpianto personale il fatto di non aver trovato all’interno di No Remorse il brano Capricorn, che per qualche strano motivo oscuro mi “folgorò sulla via di Damasco” fin dal suo primo ascolto anni e anni fa. Tornando alla cronaca, dall’Ep Golden Years vengono proposte Too Late Too Late e Leaving Here, mentre dall’Ep St Valentines Day Massacre realizzato insieme alle Girlschool sono state incluse Please Don’t Touch ed Emergency. Esilarante il commento di Lem su quest’ultimo pezzo – “questo brano è fottutamente meraviglioso, Eddie canta, e Denis alla doppia cassa alla fine del brano ha esclamato: Jesus Christ!”. Tra i singoli spicca Louie Louie, brano semplice ma di presa immediata, mentre la B-side tratta dal singolo di No Class è Like A Nightmare. Veniamo ora ai brani inediti scritti a piene mani dai quattro ceffi. Killed By Death è un manifesto dei Motorhead, uno dei migliori pezzi della storia mai scritto dagli inglesi, chissà quante volte avrete visto passare il video di questi brano oppure l’avrete sentito proposto dal vivo anche nelle edizioni del nostro Gods Of Metal. Un classico immancabile della formazione di Lemmy. La traduzione letterale di un titolo come Killed By Death risulta idiota, non che i Motorhead non abbiano mai scritto canzoni con titoli idioti , per carità, ma il suo significato è perire per una condanna, per un’esecuzione. A questo proposito i video promozionali dell’epoca prevedevano ogni membro della band impegnato nel simulare una diversa maniera per morire e da qui nacquero le famose foto di Lemmy sulla sedia elettrica. Snaggletooth è, come da commento di Ian Kilmister – “stata scritta in memoria dei miei denti naturali (ve li ricordate? caratteristici ma veramente orribili!) rimpiazzati da dei finti che mi rendono decisamente più carino!?!”. Musicalmente parlando un altro muro di suono con le chitarre dei due axeman che corrono via che è un piacere. Il terzo nuovo capitolo è Steal Your Face, gran ritmo, la freschezza compositiva e l’entusiasmo ritrovato da Lemmy in compagnia dei nuovi Gill, Wurzel e Campbell esplode in maniera devastante, una canzone fresca, frizzante destinata anch’essa al ruolo di classico almeno per quel periodo. Da urlo il suono della batteria dell’ex Saxon. Locomotive è la quarta e ultima fatica realizzata dal nuovo corso dei Motorhead, rappresenta un esercizio di come si suoni la doppia cassa in maniera veramente sovrumana da parte di Pete Gill, fatto che obbliga le altre tre teste di motore ad andargli dietro dando fondo alle proprie energie!. L’impatto di questo pezzo è un qualcosa di impressionante ma, come ripeto, alla fine risulta più una prova di quanto possano ancora dare i Motorhead in termini di violenza e cattiveria piuttosto che una canzone destinata a durare nel tempo. Di lì a poco infatti il rapporto con la Bronze si sarebbe chiuso, l’etichetta più che supportare i Motorhead li sopportava e No Remorse ne suggellò il canto del cigno. Una curiosità: Locomotive fu inclusa dal nostro Dario Argento nella colonna sonora del film Phenomena (l’altro pezzo HM nella soundtrack era Flash Of The Blade degli Iron Maiden).

Veste Grafica

Per gli inguaribili collezionisti uscì anche una edizione limitata dei due vinili racchiusi in una copertina in pelle nera, inoltre la front cover, pur non cambiando nella sostanza e nei colori, esiste in varie differenti versioni: con la scritta in rosso nel solito carattere grafico alla Motorhead, in bianco con lettere gotiche, senza nessuna scritta con il titolo del disco ed il logo del gruppo sul retro.

Nel 1999 la riedizione in Cd effettuata dalla Castle (che molti hanno poi ribattezzato No Remorse II) ha aggiunto altre cinque killer song tra le quali spiccano una versione di No Class insieme a Wendy O. Williams e la famigerata Stand By Your Man, sempre in compagnia della bionda ex Plasmatics, traccia “commerciale” che fece scaturire la litigata fra Fast Eddie Clark e Lemmy, decretando l’abbandono dello storico chitarrista. Altro particolare insolito nell’edizione della Castle, è che vi sono anche i due brani Under The Knife, posti in rigorosa sequenza , realizzati dai quattro Motorhead nel maggio del 1984 insieme alle famose Killed By Death, Snaggletooth, Steal Your Face e Locomotive e la stranezza risiede nel fatto che pur avendo lo stesso titolo i due pezzi sono completamente diversi!?! e non c’entrano assolutamente uno con l’altro!.
Ah i Motorhead… se non esistessero li dovremmo inventare!.

Conclusione

Per chiudere mi viene in mente un commento di un metallaro che lessi da qualche parte in passato (da me pienamente condiviso) che più o meno recitava come enunciato nelle righe seguenti.

No Remorse è un qualcosa di assimilabile a Back In Black degli AC/DC per i seguenti motivi:

– ha la stessa affascinante copertina nera
– quasi tutti i metallari degni di questo nome ne possiedono una copia
– più della metà delle canzoni incluse può considerarsi una “hit”
– i pezzi compresi fra una hit e l’altra crescono ascolto dopo ascolto

No Remorse non è solo un doppio disco, è un Flegetonte di metallo (questa però è mia)!.

We are Motorhead, we’re gonna kick your fucking ass!

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Disc 1
1. Ace of Spades
2. Motorhead
3. Jailbait
4. Stay Clean
5. Too Late Too Late
6. Killed by Death
7. Bomber
8. Iron Fist
9. Shine
10. Dancing on Your Grave
11. Metropolis
12. Snaggletooth

Disc 2
1. Overkill
2. Please Don’t Touch
3. Stone Dead Forever
4. Like a Nightmare
5. Emergency
6. Steal Your Face
7. Louie, Louie
8. No Class
9. Iron Horse
10. (We Are) The Road Crew
11. Leaving Here
12. Locomotive

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