Recensione: No Rest For The Wicked (reissue)

Di Mauro Gelsomini - 1 Agosto 2005 - 0:00
No Rest For The Wicked (reissue)
Band: Helix
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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77

Eccoci alla seconda release targata Rock Candy Records, che dopo aver ripubblicato Narita dei Riot, si dedica ad una band non altrettanto famosa, ma consideratissima tra i cultori dell’heavy classico: gli Helix.

Formatisi nel lontano 1974 ad opera del singer Brian Vollmer e dei chitarristi Brent Doerner e Ron Watson, la line-up originale fu completata dal bassista Keith Zurbrigg, dal batterista Bruce Arnold e dal tastierista Don Simmons. Inizialmente orientata verso un heavy molto melodico e ruffiano, gli la musica degli Helix assunse ben presto connotati più duri, giocando molto sull’impatto e strizzando l’occhio alla nascente corrente NWOBHM. Dopo il debutto discografico del 1980, ci fu una piccola rivoluzione in line-up, con gli ingressi di Paul Hackman in sostituzione di Ron Watson, Mike Uzelac al posto di Zurbrigg e Brian Doerner (fratello minore di Brent) per Arnold. E’ curioso come tutti i nomi citati siano legati unicamente al nome Helix…
Con questa formazione la band incide nel 1980 l’album Breaking Loose, menter nel 1982 esce White Lace And Black Leather, che raggiunge il numero 1 nella classifica import inglese, e vale il contratto con la Capitol.
E’ proprio la Capitol che pubblica l’anno seguente No Rest For The Wicked, con un nuovo cambio in formazione: entrano infatti il batterista Greg Hinz ed il bassista Daryl Gray (e anche questi non fecero parlare di sé al di là dell’avventura Helix, una sorta di maledizione per scoprire i dettagli della quale vi rimando al sito ufficiale della band).
Ben presto, forti di song-capolavoro come “Heavy Metal Love” e “Does A Fool Ever Learn” il nome Helix inizia a girare su tutte le radio canadesi, mentre “Dirty Dog” divenda una live-hit di grande impatto. Intelligente la mossa di aggiungere un remake di “White Lace and Black Leather” al lotto, e così gli Helix iniziano la loro attività live al fianco di nomi come Motorhead, Heart, Molly Hatchet e Streetheart in America, mentre in Europa fanno da spalla ai Kiss in uno dei tour più spettacolari della storia.
Autori di un heavy metal tradizionale dalle tinte ruffianamente glam, gli Helix vengono considerati una delle band più rappresentative della scena canadese, non troppo attenta alla loro attività pionieristica, né furono più fortunati all’estero, basti pensare che in Italia i CD della band di Vollmer sono rarissimi e si trovano solo a prezzo d’importazione.
Questo No Rest For The Wicked rappresenta forse il picco compositivo e forse anche l’inizio di una irreversibile decadenza, lenta ma inesorabile che passa attraverso altre sei studio-release e tre o quattro tra raccolte e live, oltre ad un’intensa attività live.

Tracklist:

  1. Does A Fool Ever Learn
  2. Let’s All Do It Together
  3. Heavy Metal Love
  4. Check Out The Love
  5. No Rest For The Wicked
  6. Don’t Get Mad Get Even
  7. Ain’t No High Like Rock ‘N Roll
  8. Dirty Dog
  9. Never Want To Lose
  10. White Lace And Black Leather

P.S.: Curiosità. Pare che il celebre attore Michael J. Fox abbia fatto un provino negli anni ’70 per entrare nella band come bassista, mentre Jim Carrey aprì uno show degli Helix con un pezzo comico. La pornostar Traci Lords appare nel video “Gimme Good Lovin'”.

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