Recensione: Northern Twilight Symphony

Di Paola Bonizzato - 24 Aprile 2004 - 0:00
Northern Twilight Symphony
Band: Virtuocity
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
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50

La prima volta che ho preso in mano questa seconda release targata Virtuocity, ho pensato che a giudicare dal nome mi sarei trovata di fronte a 13 tracce condite di lunghi saliscendi di note. L’impressione, per alcuni pezzi, non si è rivelata sbagliata. Purtroppo il nome di una label che sforna spesso successi, come la Spinefarm Records, non è sempre sinonimo di garanzia: è ciò che succede con questo “Northern Twilight Symphony”, disco non proprio originale che non riesce a lasciare il giusto segno.

I Virtuocity si propongono di regalare all’ascoltatore un heavy metal di stampo neoclassico, con parecchi inserti melodici. Il tutto suonato ad alta velocità e pieno di assoli caratteristici che dimostrano le doti tecniche dell’intera line-up. Il risultato è però un power senza pretese: “Northern Twilight Symphony” non sarà un disco che rivoluzionerà il modo di fare metal, anzi, molto probabilmente passerà tanto inosservato quanto io l’ho trovato assolutamente arido di idee accattivanti.

I 53 minuti di questo gruppo finlandese sono ricchi di tastiere e ritmi sostenuti, la voce maschile non ha un timbro molto potente e non convince: scarsa interpretazione personale dei pezzi che si susseguono così senza spiccare il salto di qualità. Apprezzabili i ritornelli, abbastanza orecchiabili, peccato che la struttura delle canzoni sia stata mantenuta uguale per tutte e 13 le tracce: inizio a 100 all’ora della tastiera o della batteria per qualche manciata di secondi (in media una ventina), stacco per l’ingresso della voce e giri di note che si assomigliano fino alla fine. L’unica song che si tira fuori dal coro, è la settima traccia “Within my Heart”, che non si tratta di un vero e proprio lento (appuntamento fisso di tutte le uscite power): è una via di mezzo tra la classica canzone che parla d’amore, e tutte gli altri 12 pezzi del disco (in fin dei conti: carina).

Comunque, dopo numerosi ascolti il disco lascia con l’amaro in bocca: se provate a fare mente locale e a cercare di rievocare un estratto di “Flames in The Sky”, piuttosto che di “Winter Nights”, non ci riuscirete. Tutto troppo simile per cogliere le finezze degli arrangiamenti e le caratteristiche che rendono un brano oggettivamente bello e ben pensato. Spezzo comunque una lancia in favore dei temi trattati dai Virtuocity: un tributo alla Finlandia e alle sue tradizioni, un inno all’amore e alla seduzione, uno sguardo all’infanzia e all’immensità della natura.

Il gruppo dimostra avere indubbiamente ottime qualità tecniche, ma mancano le idee. Manca quel “di più” che rapisce l’ascoltatore e lo spinge a consumare il CD nel proprio lettore. Insomma, c’è poco da aggiungere: nel complesso si è rivelato un disco noioso e monotono.

Paola Bonizzato

Tracklist:
01. Spell Of Seduction
02. Forever Young
03. Flames In The Sky
04. Moonlight Shadows
05. Wheels Of Time
06. Wings Of Dawn
07. Within My Heart
08. Light In The Dark
09. Winter Nights
10. Land Of Thousand Lakes
11. Paradise
12. Shaman Beat
13. Northern Twilight Symphony

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