Recensione: Nuraghic Beasts

Di Giorgio Vicentini - 25 Agosto 2004 - 0:00
Nuraghic Beasts
Band: Paganfuries
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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51

Di certo non si finisce mai di imparare visto che, grazie ai Paganfuries, d’ora in poi so che esiste anche il “Sardinian Black Metal”. La band in questione arriva da sette anni di militanza nell’underground black ed ha all’attivo tre demo di cui Nuraghic Beats è il passo più recente della loro carriera.

Indubbiamente dimostrano di avere le idee chiare sia sulla forma che sulla sostanza della propria proposta musicale, ricercando un aspetto “professionale” per il proprio lavoro; curando, per quanto possibile, anche il guscio esteriore: copertina accettabile nella sua idea di base, ed un artwork ben studiato, semplificato ma funzionale, con accostamenti cromatici chiari che mettono correttamente in evidenza testi e note (i colori mi hanno fatto venire in mente “Suomi Finland Perkele” degli Impaled Nazarene). Per non farsi mancare nulla, troneggiano le canoniche foto in facepainting dei tre membri, in altrettanto canoniche pose.

La musica? Non c’è moltissimo per giudicarli ed un po’ di materia in più sarebbe stata molto gradita: il cd è composto da tre pezzi, di circa quattro minuti l’uno, che non lasciano dubbi sul fatto che i Nostri abbiano assimilato a dovere la lezione dei grandi maestri di un tempo (ai quali loro stessi dichiarano di rifarsi) . L’ispirazione proveniente dalle lande nordiche è evidente, senza sdegnare qualche citazione al black greco dei tempi che furono, come primi Rotting Christ e Necromantia (in particolar modo nell’opener). Pur non facendo cadere i capelli per l’originalità, i pezzi sono ben congegnati e dotati di un’onesta dose di personalità; non spicca l’inventiva, ma la capacità d’amalgama per tre riusciti contenitori di buona parte del campionario black metal: ritmiche di media velocità che la fanno da padrone, qualche accelerazione, stacchi melodici come in “Nuraghic Beasts” o gli sprazzi paganeggianti delle ritmiche di “Wrath of the Cogas”. Molto convincente lo scream, interpretato a dovere da entrambi i due singers. Tra i tre scorci che costituiscono questo demo, vedo come più meritevole Nights Into Cemetery”, basata su velocità medio-lente, nelle quali si destreggiano al meglio i Paganfuries, che riescono a far uscire allo scoperto malevolenza e cattiveria.

Se il tentativo di costruire pezzi con un’anima è sostanzialmente riuscito, ciò che manca realmente a questa band è un batterista vero: personalmente non sopporto la drum machine preferendo indubbiamente il classico batterista, magari più “atleta” che virtuoso, ma pur sempre umano. Se alle mie considerazioni del tutto personali, si aggiunge che nel caso specifico la batteria artificiale è programmata con qualche incertezza, si ottiene un risultato piatto ed incerto che non aiuta la causa, anzi, mette a nudo le carenza delle parti più veloci che risultano confuse ed impastate. Mi sarebbe piaciuto ascoltare questo demo con una miglior equalizzazione dei suoni, cercando magari una resa sonora più asciutta, meno ovattata e bassa per le chitarre, che si confondono con il basso.

Una cosa che invece reputo veramente superflua, sono i proclami che imperversano su tutto l’artwork, che sanno più di ostentazione che d’altro. Non credo che per fare black metal incontaminato per amanti dei gloriosi anni ‘90, sia indispensabile raggruppare una sequela poco originale di parole che inneggiano alla vera essenza dell’arte nera, magari scritte con sincera dedizione e fedeltà alla causa, ma che hanno un loro senso se limitate. In tale quantità, mi sono sembrate una caduta di stile e dimostrano un po’ di ingenuità.

Un Demo di soli tre pezzi rende difficile il giudicare davvero una band perché, se i pezzi non sono irrimediabilmente da buttare (problema che nella fattispecie non sussiste), non c’è nemmeno il tempo materiale per stancarsi; manca la prova sulla distanza, che spesso può tagliare le gambe. In ogni caso, anche se stringato, il risultato è tutto sommato positivo e lascia ben sperare per il futuro del “Sardinian Black Metal”.

Tracklist:
01. Nuraghic Beasts
02. Wrath of the Cogas
03. Nights Into Cemetery

CONTATTI – indirizzo mail
paganfuries@libero.it

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