Recensione: Nwobhm For Muthas

Di Stefano Ricetti - 3 Giugno 2009 - 0:00
Nwobhm For Muthas
Band: Roxxcalibur
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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70

La NWOBHM (New Wave of British Heavy Metal) ha lasciato le stimmate in tutte le anime metalliche che l’hanno vissuta in prima persona, indipendentemente dall’età avuta in quegli anni formidabili. Sensazioni indimenticabili, un po’ come il primo amore.

A distanza di decenni, questo irripetibile fenomeno naturale, oltre ad alimentare le proprie schiere di fan grazie all’innesto dei metalhead più giovani, continua a mietere vittime, più o meno illustri. Una di queste risponde al nome di Roxxcalibur, che altro non è che il monicker coniato per l’occasione da alcuni membri di due band tedesche: Viron e Abandoned, messisi insieme per suonare alcuni pezzi di quell’era, rifuggendo per scelta i classiconi che tutti si sarebbero aspettati. Quindi niente Saxon, Def Leppard e Iron Maiden ma Bleak House, ARC, Radium, Trident e Jameson Raid, tanto per citare i soli gruppi che mai arrivarono al full length e che si fermarono, per mille motivi, al Singolo. Oltre al batterista dei Viron, Neudi, avido collezionista e invasato del British sound, – nonché ideatore del progetto -, la line-up comprende Alexx Stahl e Roger Dequis, più Kalli dei thrasher Abandoned. Il quintetto si completa con il bassista Mario Lang (Into The Abyss).
  
L’obiettivo dei Nostri è stato pressoché centrato: suonare i brani mantenendone l’arrangiamento originale in presa diretta, senza l’ausilio di trigger o diavolerie strane, coniugando il sapore degli anni Ottanta alla tecnologia di oggi.

Farsi devastare dalle cascate di riff di Axe Crazy dei Jaguar costituisce sempre un orgasmo musicale, ieri come oggi. Stessa sorte per gli altri pilastri come See You In Hell dei Grim Reaper, The Gates Of Gehenna dei Cloven Hoof, la devastante Let It Loose dei Savage e l’omonimo dei Witchfinder General. Tutte da scoprire, viceversa, le vere chicche di questa raccolta, ovvero i brani dei gruppi oscuri, ma non meno importanti dell’ondata britannica degli Eighties: la pulizia stilistica dei Bleak House, la ricerca sonora degli ARC, le cascate metalliche provenienti dai Radium, la tradizione dei Trident e l’appeal Seventies dei Jameson Raid.

Produzione non invadente, come del resto l’opera sincera e rispettosa dei Roxxcalibur, anche nelle foto in pose retrò, ulteriore tributo ai grandi del Metallo.

Stefano “Steven Rich” Ricetti

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Tracklist:
01. Big Ben – Intro
02. Running For The Line – Original by JJ‘s Powerhouse 1983
03. The Gates Of Gehenna – Original by Cloven Hoof 1982
04. Seven Days Of Splendour – Original by Jameson Raid 1979
05. Rainbow Warrior – Original by Bleak House 1980
06. Axe Crazy – Original by Jaguar 1982
07. Lady Of Mars – Original by Dark Star 1980
08. Destiny – Original by Trident 1984
09. War Of The Ring – Original by ARC 1981
10. Witchfinder General – Original by Witchfinder General 1982
11. Let It Loose – Original by Savage 1981
12. Angel Of Fear – Original by Radium 1981
13. Spirit Of The Chateaux – Original by Chateaux 1983
14. See You In Hell – Original by Grim Reaper 1983

Line-up:
Neudi – drums
Alexx Stahl – vocals
Kalli – guitars
Mario Lang – bass
Roger Dequis – guitars

 

 

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