Recensione: Off The Beaten Path

Di Enzo - 3 Maggio 2002 - 0:00
Off The Beaten Path
Band: Mesmerize
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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70

I Mesmerize sono una band, tra quelle emergenti, di sicuro e notevole rilievo nella scena metal della nostra Nazione.
Suonano puro e semplice heavy metal e questo “Off the Beaten Path” è la loro nuova uscita discografica. Partendo
subito all’ascolto noto subito una produzione all’altezza della situazione, brillante e limpida quanto basta e che
conferisce alle varie song la giusta chiarezza senza abbandonare quel sapore “da anni 80” di cui la musica dei
Mesmerize è avvolta. L’album è aperto da Argos Died Twice una fast song che ci fa capire immediatamente di che pasta è fatto il
lavoro. Il refrain è accattivante, l’assolo avvolgente per un ritmo incalzante, insomma ci sono tutti i presupposti per
ben sperare, ed infatti i Mesmerize non si smentiscono con la seguente King Of terror dall’andamento più
cupo, è davvero trascinante grazie ai cori potenti e di sicura presa sull’ascoltatore. Buona qua la prova del cantante
che non si perde in improvvisi e frequentissimi acuti mantenendo un cantato più graffiante e massiccio rispetto
all’opener. E’ la volta della title track, bello il refrain, ottimo il lento intermezzo arpeggiato ed
acompagnato dalla voce sel singer diventata più calda ed affascinante, ma è solo una piccola pausa, infatti il ritmo
martellante torna subito imperioso grazie ai riff pesanti e grazie all’ottimo assolo. La successiva fast song Jail Tv scorre via tutta d’un
fiato, rocciosa e metallica e cede il passo ad una delle canzoni migliori del disco, comincia così, con una dolce
melodia, l’epica Warriors (when the battle calls) di “ottantiana” memoria (e con chiare influenze “marcate” Manowar). Il chorus ed
il refrain sono avvincenti, il muro sonoro è ottimo e la prova del singer è abbastanza aggressiva. Dopo la rocciosa Pit Of Charming Snakes troviamo un’ altra hits dell’album, la semi
ballad Where Skye Meets The Sea caratterizzata da melodie dall’antico sapore e cori davvero ben fatti,
stupende le parti lente arpeggiate che spezzano l’andamento veloce del pezzo. Doom Of The Darksword è
nella media dell’album, un buon pezzo dall’orecchiabile refrain. Si respira aria musicalmente nuova con la cupa e metallica The
Ancient Prophecy
, con un ritmo che incalza man mano, peccato duri davvero poco, quasi un’introduzione per la
bellissima Overdoze che parte in sordina per poi crescere sempre più con il suo andamento forte e metallico
reso ancor più massiccio dalla irrompente entrata della voce sel singer. Il suono delle chitarre è sempre bellissimo e
molto ricercato come in ogni parte del disco, gli assoli sono ottimi. Eccelle in ogni circostanza il duo
chitarristico formato da Chiodini e Paravidino che dimostrano qua come in ogni parte del platter tutta la loro gran classe e
professionalità. Il lavoro si conclude con Gates Of Mercy una fast song dagli epici sapori.

In
conclusione questo album non deluderà tutti gli appassionati di heavy metal, un album mai banale che merita davvero di essere ascoltato. Certo i miglioramenti dovranno giungere per le prossime uscite, specialmente sul piano vocale che manca a volte del giusto feeling e della giusta aggressività (ma non manca mai dell’ottima tecnica). I Mesmerize hanno dimostrato in queste 11 tracce di essere una band valida, una sicura promessa nel
panorama metal della nostra Nazione.

Tracklist:

01. ARGOS DIED TWICE
02. KING OF TERROR
03. OFF THE BEATEN PATH

04. JAIL TV
05. WARRIORS (WHEN THE BATTLE CALLS)
06. PIT OF
CHARMING SNAKES
07. WHERE SKYE MEETS THE SEA
08. DOOM OF THE
DARKSWORD
09. THE ANCIENT PROPHECY
10. OVERDOZE
11. GATES OF
MERCY

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