Recensione: One Voice

Di Francesco Sgrò - 10 Dicembre 2018 - 0:01
One Voice
Etichetta:
Genere: AOR 
Anno: 2018
Nazione:
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77

Quello di Johnny Gioeli (all’anagrafe Giovanni Giuseppe Baptista Gioeli), è un nome che di certo non può passare inosservato all’attenzione di ogni rocker appassionato di quel sound ruvido e passionale, che tanto spopolava nel mondo negli anni ’80 e i primi ’90.
La carriera di questo vocalist, contraddistinto da una timbrica cristallina e potente, è legata in modo indissolubile ad artisti e gruppi come Axel Rudi Pell ed Hardline: nomi divenuti storici all’interno dello sconfinato universo metallico ed Hard Rock degli ultimi trent’anni.

Dopo aver collezionato una quantità notevole di collaborazioni importanti con altri artisti, il cantante decide di creare una propria band e, sul finire del 2018, esordisce con questo “One Voice”, prodotto dal tastierista Alessandro Del Vecchio e distribuito dalla Frontiers Music, label ormai simbolo del Rock melodico e di qualità.

Con grande energia, il disco esplode con la solare e diretta  “Drive”, opener semplice e spensierata, caratterizzata dalla poderosa voce del singer, protagonista di un refrain melodico e di piacevole ascolto.
Subito dopo è il cesellato lavoro chitarristico del bravo Eric Gadrix a sostenere la spina dorsale della seguente “It”, ancora una volta dominata da una serie di melodie ammiccanti e di grande impatto.
La semplicità è la carta vincente nel songwriting proposto dalla band e trionfa anche nelle trame della sognante title track, che certamente non mancherà di deliziare le aspettative del pubblico più romantico e nostalgico.

La qualità del materiale proposto dal gruppo è senza dubbio elevata, ma sembra che le tastiere di Del Vecchio non emergano come ci si potrebbe aspettare e cedano invece il passo alla sempre ispirata sei corde di Gadrix il quale, ad onor del vero, anche nella sostenuta “Mind Melt”, regala momenti emozionanti senza essere mai invadente.
La seguente “Running” continua con fierezza sulla scia tracciata dalle precedenti tracce e regala un altro refrain semplice ma del tutto efficace. C’è poi “Deeper” canzone che mostra l’anima più educlorata ed elegante di Gioeli & Co.: per la prima volta, le tastiere di Del Vecchio riescono a ritagliarsi un proprio spazio definito, donando una maggiore profondità al pezzo che in tal modo si rivela ancor più evocativo e convincente.
La robusta “Let Me Know”, se da una parte denota una certa staticità all’interno dello schema compositivo generale dell’album, dall’altra riesce ad esaltare la componente melodica del gruppo, ottenendo comunque un altro buon risultato per la band. Il gradito pizzico di potenza in più nelle note della risoluta “Hit Me Once, Hit Ya Twice” è una ulteriore conferma del valore degli artisti posti a supporto della grande voce di Gioeli.
Ancora un momento di dolcezza caratterizza questo esordio con l’orecchiabile “Price We Pay”, per poi procedere verso la più energica “Out Of Here”, la quale anticipa una conclusione d’opera ricca di charme scandita dalle atmosfere soffuse della bella “Oh Fathers”.

Un lavoro in definitiva ricco di sentimento, godibile e ben confezionato.
Consigliato a tutti gli appassionati del Rock più romantico e passionale.

 

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