Recensione: Onirical Inheritance

Di Enzo - 10 Luglio 2004 - 0:00
Onirical Inheritance
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Genere:
Anno: 2003
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70

I “Twilight Zone” vengono dalla Toscana e portano avanti un discorso musicale che affonda le sue basi nell’Heavy metal classico di chiara matrice NWOBHM. Il disco si compone di 6 brani, 2 dei quali bonus track registrate dal vivo che, se fatte pesare sulla media del voto finale, potenzialmente potrebbero abbassarlo notevolmente, quindi mi limiterò a non considerare assolutamente le bonus track per concentrarmi sulle tracce che compongono il demo vero e proprio.
Il primo pezzo,Onirical Inheritance, sicuramente si attesta ad essere l’indiscussa hit del disco, grazie ad una prova al basso incessante e coinvolgente ed a riff granitici e trascinanti. La voce del singer sembra ben destreggiarsi sulla costruzione strumentale che pare provenire direttamente dagli abissi più oscuri della NWBOHM, non poco infatti questo brano mi ha riportato alla mente lontane influenze (magari del tutto casuali) di memorie targate Blitzkrieg e Angel Witch!
Forse leggermente inferiore rispetto alla title track la pur buona …And The Sky Wept, abbastanza trascinante nel suo incedere, anche se in questa song la voce del singer sembra affannarsi un pò e non perfettamente in sintonia con la melodia del brano. Tuttavia traspare da queste due canzoni ascoltate fino ad ora un’ottima preparazione tecnica di ogni musicista del gruppo, e ciò è una cosa fondamentale se si vuole sviluppare in un futuro qualcosa di più articolato e corposo. Pale Sister è una ballad introdotta da un commovente arpeggio carico di pathos, la produzione, anche se sembra penalizzare un pò troppo le vocals, sembra tutto sommato in sintonia con lo spirito che permea dalla band, e per un demo comunque è una produzione più che accettabile.
Il disco è chiuso dall’eroica May Death Have Me On The Battlefield, un’arcigna song che si snoda su un tappeto di riff incalzanti e violenti che sfociano in refrain di impatto e di sicura presa sull’ascoltatore. E’ forse il brano più duro dell’intero lavoro, ed ancora una volta il songwriting è abbastanza fresco e tutt’altro che noioso.
I restanti due brani bonus, come già accennato, sono effettivamente ingiudicabili a causa della pessima qualità di registrazione ed ho deciso, pertanto, di non far pesare il loro giudizio sulla media del voto al fine di non penalizzare un prodotto di pregevole fattura.
In definitiva i Twilight Zone hanno idee davvero buone e che meritano di essere sviluppate, la prossima volta, scegliendo una copertina più curata graficamente (nulla da ridire tuttavia sul soggetto principale), curando un pò di più il missaggio di alcuni passaggi ed addestrando ulteriormente la voce del singer, non bubito che la band riuscirà a sfornare un prodotto di qualità davvero elevata.
Vincenzo Ferrara

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