Recensione: Only UFO Can Rock Me : A tribute to UFO

Di Abbadon - 9 Settembre 2004 - 0:00
Only UFO Can Rock Me : A tribute to UFO
Band: AA. VV.
Etichetta:
Genere:
Anno: 2001
Nazione:
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79

Questo album della Deadline Music (c’è anche una versione sotto Cleopatra), che vuole riportare a galla e celebrare le gesta della navicella britannica UFO, esce sul mercato 3 anni fa ed è ad oggi l’unico disco di tributo dedicato al fondamentale quintetto capitanato ai tempi d’oro da Mogg e Schenker di cui io conosca l’esistenza. Per rendere onore alla grande band, la casa discografica, pur non potendo permettersi dei nomi di grido assoluto, riesce comunque a riunire una buonissima quantità di talento, grazie soprattutto al lavoro dell’ex vocalist dei Fastway Lea Hart, che raduna diversi artisti che hanno più o meno fatto parte di progetti storici in ambito Hard’n’Heavy classico (guardare il box sotto la rece per vedere i credits del disco). Tralasciando la colorata ma forse un po’ banale copertina (si poteva a mio avviso fare di meglio, sembra quasi un tema alla X-files classico), addentriamoci subito nella crema dell’album, che ripercorre le gesta degli ufo passati (quelli storici dei settanta) e anche di quelli un po’ più recenti, il tutto sulle note di dodici delle loro più rappresentative canzoni, che riescono qui a fondersi molto bene fra loro pur appartenendo a periodi temporali differenti. L’apertura è dedicata a “Long Gone” , tratta dall’album “The Wild, The Willing and the Innocent” e interpretata molto bene da nientemeno che Doogie White, cantante, fra gli altri, dei Rainbow. Doogie, supportato alla grande da un perfetto suonato, canta piuttosto bene, rendendo giustizia a una track forse non conosciutissima (come l’album di provenienza del resto), ma sicuramente molto valida. Un altro White, Micky, presta la sua voce su una ben riuscita “We Belong to the Night”. Seppur l’album dal quale è tratta (Mechanix) sia uno dei meno famosi della band (ai tempi in crisi), questa song e la sua controparte coverizzata si difendono davvero molto bene. La cover in particolare culmina in uno spettacolare assolo, molto tecnico ed enfatico. Dopo due brani tutto sommato “moderni” (ambedue composti originariamente negli Eightes), arriva una classicissima targata 1978, ovvero “Only You Can Rock Me”. Il vocalist assegnato è Nicky Moore dei Samson, per un risultato davvero molto valido (uno dei migliori di un disco comunque incredibilmente continuo ed omogeneo per qualità). La cover è meno elettrica ma più imperiosa dell’originale, e non mancano i tratti salienti quali gli intermezzi tastieristici e i fedeli assoli. Torna dopo 3 canzoni Doogie White, che si ripropone, dopo averlo fatto nell’opener, con una “Too Hot to Handle” che esce abbastanza cromata ma davvero molto piacevole alle orecchie. Tempo anche per una ballad, e quale poteva essere se non l’antologica “Love to Love”? La reinterpretazione di questo capolavoro viene affidata a una delle migliori voci in gioco nel tributo, quella del melodiosissimo Steve Overland degli FM, che si rivelerà grande protagonista del Cd, cantando addirittura quattro canzoni. Su Love to Love nulla da dire, capolavoro era e capolavoro rimane, chiunque la canti. Forse la chitarra iniziale è un po’ troppo rude per questo contesto, ma a livello di sound non ci sta neppure male. Prima della seconda esibizione di Overland bisogna passare per “Shoot Shoot”, che vede dietro al microfono l’ex Maiden Paul di Anno. Paul è totalmente diverso da Steve, molto più duro ed aggressivo, ma il risultato non cambia, rendendo anche “Shoot Shoot” una perfetta reinterpretazione (in chiave molto metal direi). Passato L’ex Iron, ritorna come detto il vocalist degli FM, che dopo Love to Love ci regala una seconda grande perla, quella “Doctor Doctor” che è diventata con gli anni il simbolo di casa UFO. Anche qui non vi è nessun problema, con Overland che riesce a crare subito un gran bell’appeal, supportato dai musicisti di turno, perfetti in una esecuzione molto fedele all’originale. Personalmente mi piace più questa cover di Doctor Doctor che quella degli Iron Maiden, e credo di aver detto tutto. Finora gran parte degli interpreti di questo “tribute” (Overland e White esclusi) sono venuti da bands della NWOBHM e dintorni. A ristabilire il giusto equilibrio Hard Rock/Heavy Metal ci pensa Berine Shaw degli Uriah Heep, che ci regala una discreta prestazione su “Natural Thing”. Se devo essere sincero questa cover si distingue più per un fantastico suonato che per il cantato, buono ma che a tratti mi sembra un po’ troppo monotematico. La canzone che ci permette di entrare nell’ultima parte dell’album è “Let it Roll”, che vede per la terza volta in carrozza Steve Overland. Francamente qui vale, con tutto il rispetto verso il vocalist, il discorso di Natural thing, ovvero voce non sempre all’altezza ma suonato eccellente. Arriva il turno, finalmente, anche di Lea Hart, una delle menti che hanno portato a questo tributo, che si mette in gioco dietro il microfono di una potentissima “Lights Out”, che vede anche uno scatenato Phil Campbell alla 6 corde. La penultima cover è “Let it Rain”, una delle maggiori canzoni da classifica fatte dagli Ufo. Questo brano, il secondo tratto da Mechanix, è affidato ancora ad Overland, che raggiunge dunque il record prima citato di 4 interpretazioni. Forse più a suo agio nelle song non sparate a mille, Steve riesce qui a fare un figurone, legittimando lo status di uno dei migliori artisti apparsi sul Cd. E’ passata quasi un’ora da quando è partito “Only Ufo can…”, rimane solo il tempo per la terremotante ed immancabile “Rock Bottom”, ben suonata e cantata alla grande dall’ex vocalist dei Grim Reaper Steve Grimmet, che consegna agli amanti della navicella un prodotto che ben difficilmente riuscirà a non piacere, tanto è scorrevole e di buon livello. Forse un po’ più di potenza qua e la non sarebbe stata male, tuttavia si può dormire fra 2 guanciali, magari fossero tutti così i tribute albums e le cover in essi contenute.

Riccardo “Abbadon” Mezzera

Credits (Nome, principali band, ruolo) :
Lea Hart (Fastway) – Voce, Chitarra, Produzione, Mastering e Mixing
Phil Campbell (Motorhead) – Chitarra
Jem Davis (Ufo, Fm, Sack Trick…) – Tastiere
Paul di Anno (ex Iron Maiden) – Voce
Cliff Evans (Paul di Anno band) – Chitarra
Steve Grimmet (Grim Reaper, Lionsheart) – Voce
Pete Jupp (FM) – Batteria
Billy Liesegang – Chitarra
Nicky Moore (Samson) – Voce
Steve Overland (FM) – Voce
Bernie Shaw (Uriah Heep) – Voce
Bob Skeat (Wishbone ash) – Basso
Bernie Tormé (Ozzy Osbourne, Atomic Rooster…) – Chitarra
Doogie White (Rainbow) – Voce 
Mickey White – Voce

Tracklist :
1)  Long Gone 
2)  We Belong to the Night 
3)  Only You Can Rock Me 
4)  Too Hot to Handle 
5)  Love to Love 
6)  Shoot Shoot 
7)  Doctor Doctor
8)  Natural Thing
9)  Let It Roll 
10) Lights Out 
11) Let It Rain       
12) Rock Bottom

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