Recensione: Ora

Di - 7 Dicembre 2009 - 0:00
Ora
Band: Overfaith
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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67


Ora (Our Regretless Awakening) è l’opera prima ufficiale dei toscani Overfaith, dopo dieci anni di milizia e vede la luce per Rock Over Records. In due lustri i Nostri si sono cavati molte soddisfazioni, suonando sullo stesso palco di gente del calibro di Exodus, Mortuary Drape, Coram Lethe, Handful Of Hate e Braindamage. In passato il combo di Colle Val D’Elsa si era dovuto “accontentare” di far uscire solamente un demo nel 2004 e il Dvd Alive Madness l’anno successivo mentre stavolta i Nostri fanno sul serio, mettendo alla luce un disco che definiscono come capace di catturare l’attezione dei fan di Nevermore e dei Testament periodo The Gathering.   

Dopo l’intro Antiutopia Shores of Desperation mesce l’ardore del Thrash moderno con le cavalcate HM di stampo Iron Maiden concedendo ben riusciti spiragli melodici dalla metà del brano in poi. L’anima nera degli Slayer fuoriesce in The Predator e nella successiva The Invisible Wounds, dove però la voce di Dario Tanzarella sfocia bellamente nel Death Metal. Le coordinate stilistiche dei Nostri  permangono all’interno di questi perimetri, spesso sovrapponendoli, anche in Morbid Appetite – più classicamente Thrash – e Illusions of Existence, che si permette addirittura variazioni epiche grazie a un azzeccato riffing da parte delle chitarre di Massimiliano Ciani e Francesco Cucini.                

This Dying Sun e …And Not In Peace perpetuano quella che pare essere la tradizione degli Overfaith fino a In The Hour Of Need, un lento tetro ed oscuro, profondo come hanno saputo esserlo i Death SS in passato, gruppo ritrovato fra le influenze vista la tonalità utilizzata dal singer, molto vicina allo Steve Sylvester più estremo. Finale da brivido sulle soavi note del piano di Massimiliano Ciani. L’odore del vecchio Thrash d’annata si impossessa di Wake Up In Blood – già presente nel Dvd Alive Madness del 2005 -, che risulta brano feroce e minimale, dall’incedere accostabile a uno schiacciasassi, violato dal growl aggressivo del singer, che comunque presenta i toscani in gran spolvero. I riff sontuosi degli Slayer contravvengono la melodia di fondo di Dark Pages, episodio macchiato – in senso buono- , come da copione, da salsa Death Metal. Buone le dolci aperture vocali  melodiche sulle rullate precostituite della batteria. Si chiude con la strumentale Layout Of a Fallen City.     

In aggiunta ai dodici brani il dischetto ottico offre il bel video del pezzo Dark Pages, professionale e dall’ambientazione mediamente sinistra che vede la band suonare dal vivo in un contesto richiamante i colori della copertina di Ora, alternata a immagini esterne.   

Bizzarro non mettere sul retro del Cd la tracklist ma a pagina due del libretto, amenità che si scontra con la fruibilità del  prodotto, così come suona strana la mancanza dei testi dei brani, usurpati da dei bei disegni color senape, che trovano spazio prima e dopo la foto dei componenti, posta nelle due pagine centrali del booklet.

Gli Overfaith con Ora dimostrano di avere buon tiro e una tecnica di livello, che permette Loro di mantenere una potenza di fuoco degna di nota per quasi un’ora di durata totale, grazie anche a una produzione degna di tale nome. Essendo un disco d’esordio mette in luce senza dubbio le qualità dei Nostri che però, probabilmente, per far scattare qual magico click che fa la differenza fra una delle tante uscite e quelle che si mettono da parte per un ascolto privilegiato, devono prestare maggior cura al songwriting, che deve essere completamente votato al servizio del pezzo-canzone, visto che a livello di peso globale, viceversa ci sono, assolutamente.


Stefano “Steven Rich” Ricetti


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Tracklist:
01. Antiutopia (intro)
02. Shores of Desperation
03. The Predator
04. The Invisible Wounds
05. Morbid Appetite
06. Illusions of Existence
07. This Dying Sun
08. … And not in Peace
09. In the Hour of Need
10. Wake up in Blood
11. Dark Pages
12. Layout of a Fallen City (outro)

Line-up:
Dario Tanzarella: Voce
Massimiliano Ciani: Chitarra e Piano
Francesco Cucini: Chitarra
Federico Stiaccini: Basso
Francesco Vannini: Batteria


 

 

 

 

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