Recensione: Other bands play Nanowar gay!

Di Claudio Casero - 8 Settembre 2005 - 0:00
Other bands play Nanowar gay!
Band: Nanowar
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
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69

Quando mi sono trovato tra le mani questo “Other bands play Nanowar gay!”, nuovo demo dei Nanowar mi è tornato alla mente il loro precedente lavoro che avevo recensito sotto il nick di Fallen Angel e ammetto che mi sia corso un brivido lungo la schiena per la paura che anche questo cd fosse come il precedente. Fortunatamente non è così: la band è cresciuta notevolmente rispetto al loro pessimo esordio sia dal punto di vista strumentale che per quanto riguarda le idee.

Belle e divertenti senza ombra di dubbio l’intrue e l’outrue, che riprendono una ben nota canzone degli Stratovarius costituita dall’elenco di elementi metallici utilizzando un coro ben composto e cantato, aiutati anche dall’idea di stampare sul libretto un tavola chimica degli elementi.
Ben suonate anche “Tricycles of steel”, “True metal of the world (ah-ah)” e “Metal – la –la – la”, canzoni che fanno il verso ai Manowar; questi brani sono suonati senza evidenti pecche e curati in tute le loro parti, testi compresi che però sinceramente strappano solo uno sterile sorriso e niente di più.
Decisamente diverso il discorso per “King” che sinceramente mi ha divertito parecchio; iniziamo bene con una sorta di intro che riprende la musica de “Il pranzo è servito” in versione medievale per poi continuare con un brano che deride i nostrani Rhapsody facendo sbellicare dalle risa chiunque. Molto bella la voce e i cori davvero simili a quelli originali che fanno capire come la crescita tecnica del gruppo in questi anni sia stata notevole. Da non sottovalutare anche il testo, decisamente divertente soprattutto per trovate come “He’s the king , king of the hill, of the happy meal”.
Strappa parecchi sorrisi anche “Power of the power of the power of the power of the power of the power (of the great sword)” grazie anche alla sua immediatezza e ai cori irrisori fatti decisamente bene.
Divertente anche la parte finale e quella iniziale di “Gioca truè”, ripresa dalla famosa canzone di Cecchetto ma con un testo che riguarda le cose che un vero metallaro deve fare per essere tale. Decisamente poco divertente la parte centrale della canzone che riprende un medley delle canzone più famose dei Manowar con scarsi risultati per quanto riguarda il divertimento.
Insulsa invece la seguente “The number of the bitch”, ovviamente cover degli Iron Maiden in cui però il numero della bestia è diventato 166-166-166. il brano parla di una persona che telefona ed una chat-line erotica e si lamenta per i prezzi elevati del servizio; accettabile dal punto di vista musicale ma per niente divertente sotto il profilo del testo.
Arriviamo poi a “Entra l’uomo di sabbia”, che altro non è che la pedissequa traduzione in italiano di “Enter sandman” dei Metallica con qualche verso cambiato qua e là; il brano in questione non è né bello né brutto, ma semplicemente inutile in tutte le sue parti e incapace di strappare anche solo un sorriso.

Insomma, questo nuovo demo dei Nanowar e decisamente migliore del precedente, dal momento che nel suo interno ci sono alcuni momenti decisamente divertenti, ma manca ancora qualcosa per renderlo davvero un must del genere. Non basta copiare le canzoni dei gruppi e scrivere un testo stupido per essere un ottimo gruppo ironico, ma ci vuole qualcosa di più. Niente da dire invece dal punto di vista musicale; tutti i brani sono suonati pressoché sempre bene senza evidenti errori e con suoni curati e precisi. Bello anche il booklet che accosta una vignetta esplicativa vicino al testo di ogni canzone.

TRACKLIST:
1. Intrue
2. Tricycles of steel
3. True metal of the world (ah – ah)
4. King
5. Power of the power of the power of the power of the power of the power (of the great sword)
6. Metal – la – la – la
7. Gioca truè
8. The number of the bitch
9. Entra l’uomo di sabbia
10. Triumphant march of the nanowarrior
11. Outrue

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