Recensione: Out Of The Silence

Di Francesco Prussi - 19 Febbraio 2004 - 0:00
Out Of The Silence

Disco d’esordio per l’ex-tastierista dei Thin Lizzy, Darren Wharton, che con la sua nuova creatura Dare nel 1988 diede alle stampe questo autentico gioellino sonoro dal titolo Out Of The Silence, iniziando così una propria carriera solista. Atmosfere sulfuree pervase da quel quid malinconico tipicamente Irlandese si mischiano all’Hard melodico dalle reminiscenze Pomp, di scuola tipicamente Britannica, in un connubio sonoro tremendamente affascinante che fanno di questo disco un piccolo must del genere. Alla sei corde troviamo un nome molto noto come Vinny Burns che negli anni successivi entrerà nei Ten. Da segnalare che nel secondo album ai tamburi troveremo Greg Morgan, ed anch’esso affiancherà il nostro nella futura line-up della band di Gary Hughes. Disco favoloso che per conto mio può ben figurare tra i migliori album di hard melodico di sempre, ed ha quindici anni dalla sua uscita non ha perso una briciola del feeling originale. Dieci canzoni che incantano per le melodie vincenti ed accattivanti, merito anche della calda voce di Wharton che contribuisce a renderle uniche nel suo genere. Il tutto viene sorretto da tastiere e buone ritmiche hard-rock, sostenute dalla chitarra di Vinny Burns che ci regala una performance degna dei grandi della sei corde. La set-list viene aperta dal trascinante up-tempo di Abandon con un ritornello orecchiabile ma mai banale. Into The Fire è il secondo pezzo introdotto da un giro di tastiere e dalla voce di Darren Wharton che conquista per la calda timbrica e la drammacità che mette nell’interpretazione vocale del brano: una lezione di stile notevole. Segue Nothing Is Stronger Than Love, che inizia con un pianoforte cui fa da contrappunto la voce del cantante-tastierista in un pezzo cadenzato e tremendamente affascinante.

Dopo è la volta di Runaway, un pezzo A.O.R sostenuto da una buona ritmica e da melodie robuste che fanno della song un autentico must: melodico e molto bello è il solo di Vinny. La prossima canzone dal titolo Under The Sun è aperta dalla chitarra di Vinny che traccia malinconiche melodie, sottolineate maggiormente dalla voce del singer che cesella il tutto rendendo questa ballad drammaticamente intensa: da incorniciare è il finale piano-chitarra. Atmosfere Irlandesi si percepiscono in The Raindance, brano cadenzato dove le tastiere giocano un bel ruolo di rifinitura: ottimi sono i cori a sostegno del singer. Non poteva mancare il giusto tributo al grande Phil Lynott e King Of Spades avvolge l’ascoltatore con le sue melodie malinconiche: affiorano i Thin Lizzy nelle linee melodiche cesellate dalla sei corde. Brano da applausi a scena aperta e che qualche emozione suscita sempre al suo ascolto. Risalgono i ritmi con Heartbreaker un bell’hard-rock sostenuto e cadenzato al punto giusto, dove è la chitarra di Burns a dettar legge. Ancora atmosfere Irlandesi in Return The Heart un brano molto bello dove tastiere mai invadenti e banali fanno da contorno alle melodie della six-strings di Vinny ed alla suadente voce del singer in un mid-tempo molto accattivante. Si arriva alla fine con Don’t Let Go aperto da piano e voce, brano che si anima all’altezza del ritornello assumendo così fattezze A.O.R. Disco assolutamente stupendo, forse un po’ dimenticato ma che merita ampiamente di essere riscoperto ed apprezzato e sicuramente non può mancare nella discografia degli amanti di questo genere musicale. Attendo con ansia il nuovo full-lenght del gruppo.

 

Track-list

Abandon

Into The Fire

Nothing Is Stronger Than Love

Runaway

Under The Sun

The Raindance

King Of Spades

Heartbreaker

Return The Heart

Don’t Let Go