Recensione: Pandeamonium

Di Lorenzo Bacega - 4 Giugno 2009 - 0:00
Pandeamonium
Band: Saint Deamon
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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79

E’ passato poco più di un anno dalla pubblicazione di In Shadows Lost From The Brave , album di debutto degli svedesi Saint Deamon arrivato come un vero e proprio fulmine a ciel sereno a dare una boccata di aria fresca e un po’ di interesse a una scena power metal ormai da anni in piena crisi creativa e popolata principalmente da gruppi cloni o simili. Accolto molto positivamente dalla critica specializzata e dal pubblico, il disco si è fatto notare sia per la sua miscela di generi, forse non completamente originale ma comunque genuina e interessante, che per le grandi capacità esecutive espresse (specie per quanto riguarda il cantante Jan Thore Grefstad , subito paragonato a frontman leggendari del calibro di Michael Kiske e Jorn Lande). Composto e registrato in appena tre mesi (come confermatoci da Ronny Milianowicz in sede di intervista), vede ora finalmente la luce il secondo full length del quartetto svedese, intitolato Pandeamonium e pubblicato nel mese di Maggio del 2009 dalla nostrana Frontiers Records .

Complessivamente più pesante e più sobrio rispetto all’album di esordio, questo Pandeamonium si muove sempre su coordinate stilistiche a cavallo tra power metal, heavy e hard rock, fatte di riff potenti e quadrati, grandissime dosi di melodia e chorus orecchiabili da cantare a squarciagola. Si conferma ad altissimi livelli il cantante Jan Thore Grefstad (Highland Glory), vera e propria sorpresa del disco di debutto, da subito entrato nel cuore dei numerosi fan grazie a un’estensione vocale davvero notevole unita a una potenza fuori dal comune. Al suo fianco troviamo ancora una volta Andreas “Toya” Johansson alla chitarra, mentre la sezione ritmica è costituita dal mastermind Ronny Milianowicz (Sinergy, Dionysus, songwriter per artisti del calibro di Place Vendome, Joacim Cans e Primal Fear) alla batteria e Magnus “Nobby” Norberg (Dionysus, Nation) al basso. Dieci sono i pezzi che compongono questo Pandeamonium per una durata complessiva che non va oltre ai trentotto minuti circa. Brani piuttosto compatti e ben strutturati quelli proposti in questo disco, mai dispersivi e assolutamente scorrevoli. Pur non distaccandosi più di tanto a livello di sound dalla release di esordio, c’è da notare come le canzoni qui proposte risultino comunque fresche e interessanti, abbastanza varie tra di loro e senza alcun calo qualitativo di sorta. Tra i pezzi più riusciti possiamo sicuramente annoverare l’epicheggiante The Only One Sane, brano introdotto da leggere orchestrazioni che, dopo una strofa oscura e minacciosa, sfocia in un chorus davvero accattivante fatto apposta da cantare a squarciagola. Molto convincente anche la title track Pandeamonium, pezzo lento e struggente (non a caso è stato scelto come singolo apripista ed è stato girato anche un video promozionale) che si fa notare per un refrain davvero intenso e orecchiabile, mentre invece The Deamon Within vira più su binari heavy metal, con veloci cavalcate di chitarra alternate a ritmi più cadenzati. Davvero interessante anche Oceans of Glory, canzone assai trascinante sorretta da un ritornello in pieno stile Rhapsody of Fire, mentre la conclusiva Fear in a Fragile Mind, complici i continui richiami hard rock, si segnala per delle melodie particolarmente interessanti e convincenti. Ottima nel complesso la produzione, curata da Roy Z (qui nelle vesti anche di co-autore di alcuni pezzi, già produttore per artisti quali Helloween, Judas Priest, Bruce Dickinson) e Jens Bogren (Amon Amarth, Opeth, Paradise Lost), che risulta perfetta sotto ogni punto di vista.

Sebbene il risultato sia nel complesso leggermente inferiore rispetto al full length di debutto, questo Pandeamonium si dimostra essere un disco pienamente convincente e assolutamente coinvolgente. Nonostante le soluzioni stilistiche non siano variate più di tanto rispetto all’album precedente, c’è da dire che le canzoni qui proposte si rivelano essere davvero fresche e assolutamente godibili, decisamente scorrevoli e tutte di altissimo livello. Una conferma importante quindi per il quartetto svedese, che dimostra di avere tutte le carte in regola per poter diventare nel tempo uno dei nomi più importanti della scena metal melodica internazionale.

Lorenzo “KaiHansen85” Bacega

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Tracklist
01. Deception (Reaper)
02. The Only One Sane (Nevermore)
03. Pandeamonium
04. Eyes of the Devil (Pyramid)
05. A Day to Come (Lies)
06. Way Home (Clone)
07. Fallen Angel (Hell Patrol)
08. The Deamon Within (Captain of Metal)
09. Oceans of Glory
10. Fear of a Fragile Mind (United)

Line Up
Jan Thore Grefstad – Lead Vocals
Nobby Norberg – Bass
Toya Johansson – Guitars
Ronny Milianowicz – Drums

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