Recensione: Paradox

Di syde - 30 Aprile 2004 - 0:00
Paradox
Band: Royal Hunt
Etichetta:
Genere:
Anno: 1997
Nazione:
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86

Vocals: D.C. Cooper
Bass: Steen Morgensen
Guitar, Keyboards: Andre Andersen
Guitar: Jacob Kjaer
Drums: Allan Sorensen
Backing Vocals: Maria McTurk, Lise Hansen, Kenny Lubck

E’ il 1997… esce Paradox, terzo album della band danese interamente scritto e prodotto da Andre Andersen (tastierista del gruppo). Reduci dal bellissimo “Moving Target”, i RH superano loro stessi. Un Metal Prog sicuramente diverso dallo standard, un mix di archi, cori e arrangiamenti curati al massimo. I riff di tastiera, di chitarra, e i frequenti cambi di metratura sono il loro marchio.
Un Concept da ascoltare tutto di seguito per apprezzare al meglio l’idea… Un esempio? buona parte dell’intro del terzo brano e’ l’outro del secondo pezzo…, difficile descrivere il crescendo dei riff di archi.
I RH alternano ballate melodiose, a volte con ritmiche etniche, a brani elaboratissimi, intermezzano con frequenza i fraseggi di tastiera e chitarra, il tutto unito dalla possente voce di D.C. Cooper e dagli armoniosi cori.
Il lavoro di arrangiamento e’ impressionante. Tutto e’ studiato alla perfezione, niente e’ fuori posto… ogni strumento recita la sua parte al momento giusto in una musicalita’ che attira non solo gli amanti del genere. Non c’e’ il solito virtuosismo presente in molti album prog, poiché anche i soli di chitarra sono lineari e, molto spesso, seguiti da altrettanti soli di archi.
E’ estremamente evidente che cio’ che contraddistingue il “sound” dei RH sono proprio le tastiere di Andersen, spesso molto piu’ protagoniste delle chitarre. Nota di merito va al brano “Message to God”, dove i RH alternano tutto cio’ prima descritto con eleganza e precisione.
Da segnalare anche, come già detto in precedenza, le intro di “Tearing Down the World” e di “Silent Scream”. Quest’ultima e’ un susseguirsi di strumenti in crescendo, una delle migliori mai ascoltate.
In ultimo da notare come i RH riprendano il tema dell’intro del’album sia in “Long Away Home” che nella traccia conclusiva “It’s Over”. In conclusione Paradox e’ un album che non deve mancare agli amanti del genere, ma anche un album che farebbe gola a chi non e’ cosi vicino al panorama metal. Sicuramente uno dei migliori lavori prog degli anni 90, e a parer mio il migliore album dell band.

Le tracce:

1. The Awakening [1:39]
2. River Of Pain [7:14]
3. Tearing Down The World [5:32]
4. Message To God [6:41]
5. Long Way Home [5:54]
6. Time Will Tell [9:31]
7. Silent Scream [6:13]
8. It’s Over [6:20]
9. Bonus Tracks Martial Arts [1:51]
10. The Final Lullaby [4:01]

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