Recensione: Parasites Of A Shifting Future

Di Daniele D'Adamo - 14 Agosto 2012 - 0:00
Parasites Of A Shifting Future
Band: Disintegrate
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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78

Dal Nord dell’Olanda, arriva a spron battuto un’altra band che, una volta di più, dimostra la vivacità del melodic death metal in un periodo in cui esso, teoricamente, dovrebbe essere nella parte discendente della sua parabola temporale. Ma, si sa, quando a scrivere musica c’è gente dotata di classe e talento, qualsiasi genere non può che beneficiarne. Se, poi, queste persone prediligono proprio il death metal nella versione melodica, ben venga.

I Disintegrate, in giro dal 2005, rientrano in toto nella categoria di artisti sopra citata. La loro attitudine per le armonie, peraltro, si può ricavare leggendo i nomi dei connazionali che hanno collaborato alla stesura di “Parasites Of A Shifting Future”, debut-album uscito come autoproduzione a fine 2010 e ora preso per mano dalla Massacre Records per una più capillare distribuzione. Trattasi di Jord Otto, chitarrista dei ReVamp, che oltre ad aver missato e masterizzato il platter ha portato il suo contribuito come guest, Claudia Edwards, cantante dei Lyonite e Methilde Bouma, polistrumentista autrice del progetto Sincerus.

Dato atto, quindi, del taglio melodico che i Disintegrate hanno voluto dare al loro lavoro, non si può nascondere l’altro aspetto che, di contro, caratterizza “Parasites Of A Shifting Future”: la furia demolitrice. Danny Boonstra e soci hanno messo su una macchina da guerra in grado di sfornare dei veri e propri assalti sonori basati sulla veemenza del thrash, che si alternano/mischiano ai già menzionati ceselli armonici. Il dualismo melodia/brutalità esplode continuamente, nelle tracce del disco, senza che un aspetto prevalga sull’altro ma anzi amalgamandosi con efficacia: assieme a istanti da furibondo headbanging convivono, in sostanza, attimi in cui si chiudono gli occhi per sognare. Ci sono passaggi in cui la band bombarda a tappeto con il suo thrash/death senza compromessi (“The Art Of Clairvoyance”) e altri ove ‘catchy’ è il termine più appropriato per definirli correttamente (“Casus Belli”). Il tutto senza che ci siano discontinuità stilistiche. Il che è, forse, il pregio migliore del combo di Leeuwarden il quale, così, riesce a proporre uno stile non così scontato come potrebbe sembrare a un primo ascolto.

Merito, questo, che si suddivide fra i suoi membri. Boonstra, per esempio, aggredisce le linee vocali con un growling/semi-screaming virulento che, di fatto, funge un po’ da collante fra i vari brani del CD. L’assenza di clean vocals (a parte l’anomalia di “The Subtle Decay”, cantata da Claudia Edwards), del resto, regala ai Nostri una dose di carattere in più ai ‘soliti’ progetti di melodic death metal. Con le loro chitarre Jos Hindriks e Leo van Leijen arroventano il sound con riff possenti e quadrati (“Parasites Of A Shifting Future”), abbellendolo quando occorre con soli di pregevole fattura (“Abecedarium”). La bravura del bassista Sander Stegeman, che non si limita praticamente mai a iterare il guitarwork proponendo al contrario delle linee assai personali, dà al sound un notevole contributo in termini di dinamismo e colore (“Mediacrity”). Joran Dijkstra, infine, a volte si dimena in improvvise, violentissime accelerazioni (“Within The Pain”) senza comunque sconfinare nei territori dei blast-beats.

Pure buona, ma in effetti sarebbe stato inspiegabile il contrario – data la compattezza e talentuosità dell’ensemble – la qualità delle canzoni. Manca, ancora, un pelo di maturità, quella cioè necessaria a mantenere costante e alto il livello del songwriting (“Twist Of Faith”) ma occorre tener conto del fatto che si tratta di materiale scritto non meno di due anni fa. Con la conseguente esistenza di un margine teorico di miglioramento certamente non trascurabile.

La Massacre Records ha visto giusto: i Disintegrate, pur essendo giovani, hanno ben chiaro in testa quello che vogliono fare. Il talento c’è, la preparazione tecnica anche e, soprattutto, non manca l’inventività. “Parasites Of A Shifting Future” è un debutto con i fiocchi e merita senz’altro di essere preso in considerazione per la sua poliedricità.
 
Daniele “dani66” D’Adamo

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Tracce:
1. Abecedarium 1:34       
2. Mediacrity 4:08     
3. The Art Of Clairvoyance 4:02     
4. Casus Belli 5:05     
5. Parasites Of A Shifting Future 4:52     
6. Twist Of Faith 3:56     
7. The Architect 3:51     
8. Shatter Them 3:49     
9. The Subtle Decay 5:18     
10. Within The Pain 4:26     
11. These Scars 5:42                     
    
Durata 47 min.

Formazione:
Danny Boonstra – Voce/Tastiere
Jos Hindriks – Chitarra
Leo van Leijen – Chitarra
Sander Stegeman – Basso
Joran Dijkstra – Batteria

Musicisti addizionali:
Methilde Bouma (Sincerus) – Tastiere

Ospiti:
Claudia Edwards (Lyonite) – Voce in “The Subtle Decay”
Jord Otto (ReVamp) – Solo di chitarra in “Art Of Clairvoyance”
 

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