Recensione: Paths To Exile

Di Daniele D'Adamo - 22 Marzo 2013 - 6:55
Paths To Exile
Band: ID:Exorcist
Etichetta:
Genere:
Anno: 2013
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
75

No. Non sono i Sepultura dell’era post-“Chaos A.D.”, quando cioè s’iniziavano a intravedere i primi segni di quello che sarebbe poi stato definito nu-metal, quindi groove metal/post-thrash. L’idea balza subito in testa poiché, di primo acchito (“Mercy Is Sick”), le accordature ribassate delle chitarre e il colore primario del sound degli ID:Exorcist sembra provenire direttamente da quello, ormai leggendario, della band di Belo Horizonte.

Di primo acchito, però, giacché l’ensemble finlandese sviluppa la sua proposta partendo, sì, da un nucleo *-core dal peso specifico elevato, ma giungendo a un metal moderno, ricco di personalità e, soprattutto, inquadrabile in quel metalcore lato death che assomma a sé molti elementi melodici della scuola scandinava. Non esimendo di bagnare i propri panni nell’umore triste e malinconico di act quali Sentenced e Katatonia.

Gli ID:Exorcist non sono di primo pelo, e la loro esperienza tecnico/artistica si sente in ogni nota di “Paths To Exile”, secondo album di una carriera iniziata nel 1998; contrassegnata da numerosi EP (“Instrument Of Destruction”, 2001; “Souls For Sale”, 2002; “Two Years Of Downhill”, 2003; “Promote Chaos”, 2004; “Flatline”, 2005) e da un disco di debutto (“Under A Ton Of Ice”) uscito nel 2010. La dimestichezza con tutto ciò che è necessario avere per dare alle stampe un prodotto professionale e adulto c’è tutta. Compreso il tocco finale al mixer del leggendario Dan Swanö, mago mondiale degli ingegneri del suono.

E così, il combo di Kotka mostra con sicurezza e decisione quale debba essere la strada da intraprendere per coniugare alla perfezione, o quasi, due significati apparentemente opposti come armonia e aggressività. Questa discrasia è il fondamento del melodic death metal, di parecchio deathcore e di molto metalcore, si sa, tuttavia non è così semplice mettere assieme i due ingredienti in modo da dar luogo a qualcosa di forte, potente, massiccio e – allo stesso tempo – coinvolgente, emozionale e accattivante. Gli ID:Exorcist, seppur in maniera un po’ discontinua, ci riescono; dimostrando pertanto sia il raggiungimento di un organico sviluppo come musicisti, sia la presenza di un talento compositivo non indifferente.

L’ossatura del sound della formazione nordeuropea si basa, come da definizione, sul lavoro delle chitarre, abilmente manovrate da Sami Hauru (ex Sinamore) e Antti-Matti Talala (To/Die/For, ex Fleshtone, ex Eternal Tears Of Sorrow, ex Kalmah) per innalzare il tipico muraglione di suono di questa tipologia musicale. La classe posseduta dai due, comunque, regala alle orecchie di chi ascolta numerosi intarsi e soli di squisita fattura. La precisa e poderosa sezione ritmica della quale sono responsabili Teemu Romppanen (Chaotic, ex Soulhavoc) al basso e Ville Nissinen alla batteria contribuisce, inoltre, a rendere secco e tagliente il suono; così come la scuola hardcore insegna da decenni. Molto bravo, anche se un po’ troppo controllato e accademico, il vocalist Jaakko Mäntymaa (Chaotic), a suo agio con tutti i tipi di linee vocali interpretate (clean, growl, scream). Davvero azzeccata, e forse coincidente a onor del vero con la miglior caratteristica dell’‘ID:Exorcist-sound’, la persistente presenza delle tastiere (non è dato di sapere a cura di chi…). Una compagnia mai invadente ma sempre lì, sempre impegnata a rendere profondo, caldo e melanconico un suono altrimenti troppo arido, prepotente.

La certa mancanza di continuità nella qualità delle canzoni, più sopra accennata, è il vero – anche se unico – difetto di “Paths To Exile”. Non si tratta di un vizio capitale: ce ne fossero, d’intervalli piacevoli come quello compreso fra “Mercy Is Sick” e “Worm Food”. Tuttavia, brani stupendi come il fenomenale trittico “Part II (Home)”, “Dynamics Of Pretending” e “Kill For A Cure” paiono come episodi di genìa a sé stante, non accompagnati da quella tremenda costanza posseduta dai capolavori.

Facile allora concludere che “Paths To Exile” non sia un miracolo che resterà per sempre in evidenza nella Storia del metal. L’opera nondimeno è comunque interessante e merita, se non l’acquisto, almeno l’ascolto. Gli ID:Exorcist svolgono assai bene il loro lavoro anche se, purtroppo, manca loro il colpo finale da ko.

Daniele “dani66” D’Adamo

Discutine sul Forum nel topic relativo!

Ultimi album di ID:Exorcist

Band: ID:Exorcist
Genere:
Anno: 2013
75