Recensione: Per Un Amico

Di Federico Reale - 7 Maggio 2011 - 0:00
Per Un Amico
Etichetta:
Genere: Prog Rock 
Anno: 1972
Nazione:
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93

La scena italiana dei primi anni Settanta è forse quella più prolifica per un appassionato di Progressive Rock: a una frequenza davvero impressionante venivano pubblicate perle su perle e ogni gruppo aveva il suo seguito più o meno imponente sia nella madre patria, sia all’estero. La punta di diamante di questo movimento era sicuramente rappresentata dalla milanese Premiata Forneria Marconi, almeno per quanto riguarda il riscontro a livello di pubblico, che arrivò generoso grazie a quella “Impressioni di Settembre” contenuta nell’esordio Storia di un Minuto del 1971 che fece gridare al miracolo milioni di ascoltatori. Un anno dopo toccava a Per un Amico confermare le virtù musicali del gruppo, che doveva così dimostrare di non essere una semplice meteora come ce n’erano tante in quei tempi.

Solo cinque canzoni compongono questo album, aperto da una “Appena Un Po'” pronta a fugare i dubbi sulla sua bontà: una dolce melodia dalle atmosfere medievali si trasforma in pochi minuti in una composizione più articolata e nervosa, per poi concludersi con un coinvolgente crescendo emotivo con le tastiere di Flavio Premoli a svolgere un ruolo da grandi protagoniste. Degna dei migliori applausi la prova vocale del chitarrista Franco Mussida, adattissima al sound della PFM più sognante con il suo timbro calmo e vellutato.
“Generale!” è un episodio nel complesso più duro e tecnico del precedente, in cui emergono prepotenti le influenze degli Yes di “Heart Of The Sunrise” e un lavoro di chitarra e violino che andrà senza dubbio a condizionare i lavori dei King Crimson del periodo Bruford-Wetton-Fripp; è sicuramente da sottolineare lo stacco a metà della traccia che trasforma la canzone in un’allegra marcia dettata dai decisi colpi di batteria di Franz Di Cioccio e resa ancora più affascinante dalle melodie di flauto di Premoli (forse l’elemento più decisivo per lo stile del gruppo in quell’epoca), per poi risfociare nel tema iniziale.
Melodie oniriche e al contempo solenni fanno da padrone nella straordinaria “Per un Amico”, dedicata alla figura del musicista Claudio Rocchi (ex-bassista dei maestri Stormy Six, piuttosto noto ai tempi), che va ad esplorare territori magici e suggestivi, inizialmente con la delicata voce di Franco Mussida a completare le gradevoli armonie di pianoforte di Flavio Premoli e poi con un’emozionante cavalcata strumentale in grado di esaltare chiunque abbia il piacere di ascoltarla, con parti di tastiera veramente toccanti e linee di chitarra dall’intensità ineguagliabile. In una sola parola: capolavoro. Con ogni probabilità rappresenta il miglior brano dell’album e dell’intera discografia del gruppo.
Con “Il Banchetto” il quintetto milanese sforna uno dei suoi classici più celebri ed appassionanti, prima intriso di armonie solari e leggere, per diventare nella seconda metà una divagazione psichedelica apparentemente senza capo né coda e caratterizzata dai toni spaziali e claustrofobici, sullo stile dei King Crimson (il rapporto tra loro e la PFM a livello musicale appare molto evidente dall’ascolto di questo disco, e verrà consolidato dalla collaborazione tra il gruppo italiano e il paroliere Pete Sinfeld) di In The Wake Of Poseidon e Lizard, fino a ritornare nelle dolci melodie iniziali.
Il compito di chiudere l’album è affidato alla psichedelia chimerica di “Geranio”, canzone superba a tratti caratterizzata da motivi onirici e istrioneschi, dettata ora dalle teatrali melodie di pianoforte dal sapore vagamente jazz, ora dai cori fortemente beatlesiani o dagli stupendi assoli di chitarra classica a cui son sovrapposti virtuosistici frammenti di flauto e violino, fino alla sequenza drammatica ed apocalittica che conclude l’album in un emozionante fade-out.

Un lavoro ispiratissimo, capace all’epoca di scongiurare qualsivoglia voce sullo status di meteora della Premiata Forneria Marconi, Per un Amico ricevette un successo leggermente inferiore rispetto a Storia di un Minuto, riscuotendo comunque una buona popolarità, che permise al quintetto di sfondare, di lì a poco, anche all’estero.

Federico “Federico95” Reale

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Tracklist:

01 Appena un po’
02 Generale!
03 Per un Amico
04 Il Banchetto
05 Geranio

Formazione:

Franco Mussida – chitarra, voce
Flavio Premoli – pianoforte, organo, tastiere, voce
Franz Di Cioccio – batteria, voce
Giorgio Piazza – basso, voce
Mauro Pagani – basso, voce

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