Recensione: Piante Grasse

Di Mauro Gelsomini - 2 Agosto 2006 - 0:00
Piante Grasse

Giungono al quarto album le “Trombe di Falloppio”, band da sempre dedita a un hard’n’heavy decisamente autoironico e open minded, a tal punto da guadagnarsi l’etichetta di progressive nella nostra settorializzazione, grazie ad un songwriting dalle influenze molteplici e dalle sfaccettature interpretative tutte da scoprire.

Un’intro, due intermezzi e un remix fanno da contorno a nove tracce ben congegnate per essere fruibili anche sotto l’ombrellone, alla faccia di chi pensa che “certa” musica sia solo appannaggio di intellettualoidi dediti all’ascolto concentrato e solitario.

Si passa dunque dagli evidenti contrasti tra tematiche introspettive e musiche sbarazzine di “Angelone” (dalle vaghissime reminiscenze Bon Jovi) e “Barbadura” (in cui fanno timidamente capolino addirittura i Green Day), alle denunce etico-socio-psicologiche di “Vicks Sinex” e “Ho il culo basso” (esasperazioni rispettivamente della dipendenza da farmaci e della quantomai attuale ricerca della perfezione fisica), o di “Coito Col Nylon”, contro le subdole campagne mediatiche (qui in stile lontanamente Ac/Dc). Le “trombe” sono un fiume in piena, ne hanno davvero per tutti, persino per i new-ager amanti delle intrusioni esotico-gastronomiche (“Rane Fritte”), anche se è con “Siete tutti uguali” – omaggio nascosto a Vasco Rossi – che gridano tutto il loro rancore per la superficialità dei rapporti sentimentali.
Ancora vita sociale, in particolare il mondo corrotto del lavoro e dei disservizi, con “Iguano”, per molti uno scimmiottamento – ma solo nel nome, sia chiaro – dei Guano Apes, e “Hulk”, dalle tinte grunge (dire Nirvana mi sembra una banalità, per cui non mi addentro nei particolari).

Musica cangiante, quindi, in tempi che proprio di rinnovamento necessitano, nonché di parole forti, capaci di aprire gli occhi di fronte ai veri problemi che affliggono la società moderna. Il connubio tra la sperimentazione nell’arrangiamento delle tantissime influenze, e la lirizzazione di certe tematiche fanno del nuovo CD, “Piante Grasse” una vera promessa del panorama hard degli anni a venire.

Tracklist:

  1. Intro
  2. Angelone
  3. Vicks Sinex
  4. Piante grasse
  5. Ho il culo basso
  6. Coito col nylon
  7. Rane fritte
  8. Siete tutti uguali
  9. Iguano
  10. Hulk
  11. Merenda sinoira
  12. Barbadura
  13. Angelone (remix)