Recensione: Please Be Quiet

Di Federico Reale - 6 Settembre 2011 - 0:00
Please Be Quiet

Rikard Sjoblom è una delle voci più apprezzate nonchè uno dei musicisti più attivi nel panorama del Progressive Rock europeo: infatti, oltre che per la sua leadership nei Beardfish, è noto anche per la militanza nei Tangent, Bootcut e Gungfly.
Sono proprio i Gungfly, nati in verità come la one-man band dello stesso Sjoblom, con l’esordio Please Be Quiet datato 2009 a richiedere la nostra attenzione. Essenzialmente la loro musica appare come una versione più Pop dei già citati Beardfish, di cui conserva lo stile e la tecnica.

La prima cosa che emerge di questo Please Be Quiet è la sua varietà: si potrebbe dire addirittura che ogni brano riesca a impersonare un umore ogni volta diverso. Così la malinconia dell’opener “Whiskers” e della più teatrale “No Remorse” è opposta alle melodie frizzanti della Beatlesiana “Before the Winter” dal retrogusto palesemente Folk e delle chitarre estive e gioiose del singolo “On and On”. “Rumbling Boxes” svetta maestosa su tutte le altre tracce, piena di enfasi e passione ed è il capolavoro dell’album: la sua parte iniziale e malinconica racconta la storia di un uomo abbattuto, per poi esplodere in un tripudio di motivi maestosi e briosi con una sezione strumentale che ricorda i grandissimi nomi del passato, Yes e Genesis su tutti, per poi sfociare in vortice di emozioni che richiama i temi iniziali.
“Old Like Me” è un brano dalle tinte Hard Rock caratterizzato da atmosfere piuttosto triste, mentre c’è un ritorno al Folk in “She Is Gone Again”, interamente acustica; il buon Sjoblom si avventura nel campo delle ballad con “Go On Alone” e “The Prisoner” e imbastisce trame vagamente psichedeliche nella successiva “Fly Into the Sun”.
Abbiamo già superato i tre quarti d’ora e ci si avvicina pian piano alla fine di questo Please Be Quiet, che non subisce cali di tensione nemmeno per un attimo nonostante la sua lunghezza: a mantenere ancora viva l’attenzione ci pensano le melodie fresche di “Are You Aware That I’m Awake” e “Make It Better” che, in certi frangenti, potrebbe ricordare lontanamente i Dire Straits e l’intensità disperata di “Crimson Coloured Negative”, altro brano strepitoso. Il compito di chiudere tocca alla travolgente “Roland No More”, anticipata dal breve intermezzo corale “Son of Sun”.

In conclusione ci troviamo di fronte ad un album che conferma l’ecletticità e la freschezza compositiva sempre invidiabile di un grande artista, che ovunque metta mani sforna un prodotto di elevata qualità, come testimoniato tra l’altro da Lamentations, recentissimo successore di quest’ottimo Please Be Quiet, che nonostante duri oltre un’ora, si rivela essere sempre brillante e avvincente.

Federico Reale

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Tracklist:

01 Whiskers
02 On and On
03 No Remorse
04 Before the Winter
05 Rumbling Boxes
06 Old Like Me
07 She Is Gone Again
08 Go On Alone
09 Fly Into the Sun
10 The Prisoner
11 Make It Better
12 Crimson Coloured Negative
13 Are You Aware That I’m Awake
14 Son of Sun
15 Roland No More

Line-up:

Rikard Sjoblom: vocals, guitars, keyboards, drums, bass guitars