Recensione: Plunging Into Darkness
Qual è il «vero» thrash?
La provocatoria domanda cui, secondo me, non può esserci una precisa risposta giacché la musica è un’arte e non una scienza (esatta); può tuttavia avere un senso, se posta agli statunitensi Fueled By Fire. Se dovessi, infatti, proporre a un neofito un moderno album di «vero» thrash, appunto, mi butterei senza esitazione alcuna su “Plunging Into Darkness”.
Secondo album di lunga durata di una carriera relativamente breve (nascita nel 2002, primo demo “Life, Death and FBF” nel 2005), “Plunging Into Darkness” arriva comunque dopo una dura gavetta alimentata dai Nostri sui palchi di mezzo Mondo; specificamente (aiutati in ciò dalla natia collocazione geografica) nei campi d’azione di leggendarie bands quali Exodus, Possessed, Exumer, Municipal Waste, Heathen, Hallows Eve, Hirax, Toxic Holocaust e Agent Steel. Logico quindi aspettarsi che nel DNA dei quattro, alla fine, la mutazione verso lo stato ortodosso del genere sia stata un’evoluzione obbligata. Se poi a ciò si aggiunge che Rick Rangel & Co. siano cresciuti a pane, Slayer, Overkill e Testament; il risultato a questo punto è esatto: i Fueled By Fire sono una «vera» thrash metal band!
Una «vera» thrash band poiché gli stilemi del genere estremo ci sono tutti, nessuno escluso; senza però che essi soffochino in qualche modo la personalità del quartetto di Norwalk. Encomiabile, pertanto, perché attiva nella ricerca di una propria strada; senza cioè limitarsi alla mera reiterazione del passato. La totale dedizione al genere nato nella Bay Area, l’irreprensibile preparazione tecnica di chi suona e la produzione fresca e professionale ci regalano un suono poderoso e tagliente; la cui pulizia consente di comprendere ogni singola nota suonata e ogni linea vocale cantata.
Quaranta minuti, undici canzoni per bastonare per bene i nostri poveri padiglioni auricolari. Questo, l’obiettivo primario del disco. Devo dire, centrato. Il sound, possente e travolgente, è frutto della digestione di venticinque anni di speed & thrash metal: non aspettatevi quindi innovazioni o rivoluzioni. Tutto quanto, però, è stato fatto con estrema cura e precisione; rendendo con ciò il platter godibile e delineandolo quale potenziale ospite – per parecchio tempo – del vostro lettore laser. La tecnica del palm-muting fa bella mostra di sé, nel comprimere e inspessire i riff: la caratteristica (forse) principale del genere è resa perfettamente, dai due chitarristi; così come l’intreccio continuo delle fasi ritmiche e soliste. La rutilante sezione motrice, incessante nel battere tempi mai sconfinanti nella follia dei blast-beats, rinsalda ben bene il guitarwork all’aggressiva (ma un po’ troppo derivativa …) ugola di Rangel e ai riottosi cori di gruppo.
Fra le canzoni, tutte assestate sullo stesso (alto) livello qualitativo, pare corretto segnalare la «bomba» “Rising From Beneath”, dalla forza dirompente e dal «tiro» irresistibile; la title-track, dal devastante riff portante; “Evoke The Curse” dai buoni intrecci melodici e “Mass Infestation”, vero massacro finale.
A questo punto credo ci siano tutti gli elementi per formulare un attendibile giudizio finale. “Plunging Into Darkness” è un album più che discreto. Anzi buono, se il punto di vista è di chi esige la tradizione da una band moderna che si cimenti col thrash. Per definizione, quindi, inutile pensare ai Fueled By Fire come i propugnatori di un nuovo «verbo musicale». Ensemble utilissimo, invece, per chiudere il cerchio nel cercare di comprendere il significato del … «vero» thrash!
Daniele “dani66” D’Adamo
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Track-list:
1. The Arrival 3:05
2. Rising From Beneath 4:08
3. Within The Abyss 5:09
4. Unidentified Remains 2:05
5. Plunging Into Darkness 4:12
6. Eye Of The Demon 3:59
7. Evoke (Intro) 1:50
8. Evoke The Curse 4:26
9. Amongst The Dead 3:51
10. Sickness Of Humanity 4:13
11. Mass Infestation 3:21
All tracks 40 min. ca.
Line-up:
Rick Rangel – Vocals, Guitar
Chris Monroy – Guitar
Anthony Vasquez – Bass
Carlos Gutierrez – Drums