Recensione: Point Of No Return [EP]

Di Nicola Furlan - 29 Maggio 2012 - 0:00
Point Of No Return [EP]
Band: Havok
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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67

Quello che più s’apprezza di band come gli statunitensi Havok è l’anima che fa pulsare la passione per ciò che fanno. Un’anima pura a nostro parere, e non serve chissà quale conoscenza storica del genere, o averli ascoltati in precedenza, per comprendere quanto questi ragazzi provenienti dal Colorado siano portati per interpretare questa corrente artistica. Sembrerà parodossale, ma nel caso in esame, l’EP “Point of No Return”, i pezzi che più trasmettono questa percezione, non sono i loro inediti ad anticipazione del nuovo disco, bensì i classici qui interpretati. Una interpretazione da 10 e Lode!
Nello specifico ci riferiamo ad alcunidei più feroci e violenti brani mai composti nella storia del thrash metal, di due band altrettanto fondamentali: Slayer e Sepultura. I pezzi sono: Arise, tratto dall’omonimo masterpiece del 1991 e l’accoppiata Postmortem/Raining Blood, da “Reign in Blood” (1986) degli Slayer. Non che Point of No Return e Cradle To the Grave siano scadenti in termini di qualità, anzi. Da questi due pezzi si evince che, rispetto al passato, gli Havok hanno cambiato nuovamente stile (non stiamo parlando di drastiche inversioni di tendenza!), spostandosi verso lidi più cari al thrash-core/crossover, piuttosto che alla compattezza che contraddistingueva il precedetente full-length del 2011 “Time Is Up”. Ciò, unitamente alla proposizione dei classici citati, potrebbe significare due cose: la band sta riscoprendo il passato per dare il via ad un nuovo studio album ancora più feroce e veloce, così come, questo EP, potrebbe significare un breve momento di analisi… della serie: ‘vediamo come va, …se la cosa gira male, ci muoveremo di conseguenza, componendo un disco più ‘canonico’. Perché dischi canonici, a buon rendimento, la band li ha già pubblicati. Sia l’esordio, sia il succerssivo hanno fatto la loro s-porcahissima figura (anche se a dirla tutta, il secondo era un po’ debolino in termini di personalità…). Non credo sia facile immaginare cosa ci proporanno, ma siamo certi che i ragazzi ci sanno fare ed hanno rispetto del passato storico. Ma non si fermano alla mera citazione, la suonano con una interpretazione che pure i loro maestri, nel caso Slayer e Sepultura, apprezzerebbero. Ne siamo praticamente certi! E se i maestri sono quelli ricordati con tanto ardore, allora ci sarà da aspettarsi qualcosa di davvero grandioso…

Nicola Furlan

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Tracce:
01. Point of No Return – 04:37     
02. Cradle To the Grave – 05:02     
03. Arise (Sepultura cover) – 03:25
04. Postmortem/Raining Blood (Slayer cover) – 07:17     

Durata: 20 minuti ca.     

Formazione:
David Sanchez: Voce, chitarra
Jesse De Los Santos: Basso, voce
Pete Webber: Batteria
Reece Scruggs: Chitarra, voce

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