Recensione: Prayer for the Dying

Di contesemenzara - 23 Luglio 2003 - 0:00
Prayer for the Dying
Etichetta:
Genere:
Anno: 2002
Nazione:
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80

Primo album e primo piccolo capolavoro da parte di questi Messiah’s Kiss capitanati dal grandissimo Tirelli ,ex-singer dei ben più famosi Holy Mother.
Già dal titolo dell’album si intuiscono i riferimenti delle influenze di questo gruppo!Se poi girate il Cd e leggete i titoli molti di questi vi risulteranno parecchio familiari!Mi riferisco alla Title-Track dell’album(Iron Maiden),Night comes down(Judas Priest),e blood of the kings(Manowar)….tanto per farvi già assaporare ciò che potreste trovare all’ascolto.

Dopo un introduzione ‘The Rising’ ben lontana dagli standard classici (quindi niente di maestoso o epico)arriva la prima canzone di questo album:una velocissima e potentissima ‘ light in the black’ una song che sfiora di un niente la quinta essenza del metallo più puro!Non ha certo nulla da invidiare alle hit storiche del metal!Un Mike Tirelli in formissima e assoli fulminanti!Si prosegue con ‘Reign of Fire’ un’altra canzone non velocissima ma incredibilmente rocciosa.E la successiva ‘Dream Evil’ un’altra piccola perla di quest’album condita da un’enorme dose di rabbia.Non bellissima ma sicuramente molto piacevole.
La traccia successiva ‘Blood Sweat Tears’ è uno spudorato omaggio alla tanto amata ‘Heavy Metal Breakdown’ dei Grave Digger dove l’inizio risulta essere davvero molto somigliante.
Un’inchino particolare alla bellissima ‘Thunderball’ dove qui aleggia il fantasma dei tedeschi Running wild dei tempi di Death or Glory.Una canzone epicissima,con un bridge maestoso e cattivo,per sfociare nel più classico dei classici dei chorus della storia del metal!Un pezzo unico,esemplare:di certo il pezzo RE incontrastato di questo album.
La title track è un puro concentrato di cattiveria,rabbia e velocità. Inferiore alla opener del disco ma solo di un gradino!In confronto all’omonima song dei Maiden ha ben poco in comune,solo il titolo.
Night Comes Down è un pezzo d’atmosfera,che inizia lento per sfociare in un’altra vera e propria song di puro metal anni ’80.Si colloca accanto a Thunderball come canzone regina dell’album.Non aggiungo altro:da ascoltare!!
E dopo Grave Digger,Running Wild e Judas potevano mancare gli Iron Maiden?No di certo!E lo dimostra Mortal Sin che è una song ispiratissima a ‘Be quick or Be death’!Veloce e aggressiva!Qui Tirelli è davvero mostruoso per energia e rabbia!
Final Warning è appunto un avvertimento ai prossimi due pezzi,ricchissimi di epicità ispirati entrambi alla gloria dei Manowar!Pride&Glory è l’epicità fatta in musica,mentre Blood of the kings oltre ad essere una citazione,è la degna conclusione in grande stile che solo le grandi band sanno fare!
Ragazzi,credetemi:forse le influenze musicali provenienti da altre band sono a tratti troppo marcate ma ciò non intacca minimamente la belleza del disco perchè tutte le canzoni poi seguono una direzione e una fantasia tutta tipica della band. Ma è di certo un grandissimo album,piacevolissimo che si colloca tra i miei preferiti di sempre. Grandissima la prova alla voce di Mike Tirelli per un album comunque ottimamente prodotto e suonato alla perfezione.
Questo,signori,si chiama Heavy Metal.Immancabile di certo nella vostra collezione privata!Acquistatelo,senza discussione!

Tracklist:
1. The Rising
2. Light In The Black
3. Reign Of Fire
4. Dream Evil
5. Blood,Sweat And Tears
6. Thunderball
7. Prayer For The Dying
8. Night Comes Down
9. Mortal Sin
10. Final Warning
11. Pride & Glory
12. Blood Of The Kings

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