Recensione: Prophecies of Pagan Fire

Di Alessandro Calvi - 15 Luglio 2004 - 0:00
Prophecies of Pagan Fire
Band: Enthroned
Etichetta:
Genere:
Anno: 1995
Nazione:
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95

Primo album, datato 1995, per gli Enthroned, band belga spesso un po’ sottovalutata, ma che con i suoi primi due dischi, questo e il successivo Towards the Skullthrone of Satan, hanno realizzato due capolavori del genere. Una band che con un simile inizio avrebbe potuto puntare davvero in alto e diventare un nome di riferimento assoluto per il black metal se la prematura morte per suicidio di Cernunnos, batterista e deus-ex-machina del gruppo, non avesse tolto al combo colui che era il principale artefice di tutte le musiche e le liriche.

Prima di cominciare la recensione è doveroso fare una precisazione: di questo album esistono due edizioni, l’originale edita dalla Evil Omen, ormai quasi introvabile, e una ristampa ad opera della Blackend datata 1999 contenente due cd. Questa recensione quindi prenderà in considerazione in particolare l’ultima edizione e analizzerà singolarmente ogni cd.

CD1
L’album d’esordio degli Enthroned è probabilmente anche la loro vetta compositiva, il successivo Towards the Skullthrone of Satan, pur essendo sempre bellissimo lo è meno di questo.
Il disco si apre con la titletrack, un lungo brano strumentale con un lento, decadente e atmosferico arpeggio di chitarra classica. Sullo sfondo un soffio di vento ci trasporta verso la successiva Deny the Holy Book of Lies. Lo stacco tra il primo e il secondo brano è quasi traumatico, ci troviamo di fronte un vero e proprio muro sonoro che aggredisce i nostri timpani nel migliore stile del black metal prima maniera. Chitarre a motosega e batteria a schiacciasassi la fanno da padrone in questo brano, ma non è solo furia quella degli Enthroned perché nell’economia del song-writing trovano posto anche una serie di assoli di chitarra davvero azzeccati. Un’altra caratteristica del gruppo che dà maggiore spessore alle song è un cantato non monocorde: Sabathan allo screm fa un lavoro egregio, ma Cernunnos al growl di supporto aiuta a rendere più vario il tutto.
La successiva Under the Holocaust presenta una serie di cambi di tempo, passaggi con arpeggi acustici e l’uso in sottofondo delle tastiere. Un sound molto vario insomma che non annoia mai l’ascoltatore, in grado di tenere sempre alta l’attenzione senza però per questo uscire mai da quelli che sono i canoni più rigidi del black più puro.
L’album continua presentando sempre un sound molto vario e ogni canzone ha diversi cambi di tempo. Ogni song è diversa dall’altra e non si rischia certo, come in alcuni casi, di trovarsi di fronte a un cd di 10 brani tutti uguali, indistinguibili l’uno dall’altro. Al contrario, tra brani più lenti e atmosferici come Scared by Darkwinds, ad altri più veloci o cadenzati come Tales from the Blackened Horde, fino ai toni epici di At Dawn of a Funeral Winter, abbiamo per le mani un disco e un gruppo che ha tantissimo da dire e ci riesce davvero alla grande.
Penultimo brano è At the Sound of the Millennium Black Bells, un vero e proprio must delle esibizioni dal vivo degli Enthroned, al punto che potrebbe essere definito praticamente il loro cavallo di battaglia. Su disco si tratta di un brano fantastico, ma dal vivo non perde assolutamente nulla della sua bellezza perché la grandezza di questa band belga è anche quella di riuscire dal vivo a rendere quasi meglio che su disco.
È proprio il caso di dire che si chiude in bellezza con As the Wolves Howl Again, forse la canzone più bella del disco. Si apre con un lento arpeggio molto atmosferico su cui si vanno ad innestare lentamente gli altri strumenti, le chitarre elettriche, la batteria, la voce inizialmente sussurrata e infine anche le tastiere. Tra cambi di tempo, assoli, arpeggi, passaggi tastieristici sinfonici e d’atmosfera, ci troviamo di fronte alla song che probabilmente rende nel migliore dei modi quello che sono il sound e le capacità compositive di una band qui al suo apice.

CD2
Il secondo cd, presente solo nella ristampa ad opera della Blackend, contiene un sacco di materiale davvero interessante per i fan della band.
Tanto per cominciare presenta diverse canzoni prese da questo album e dal secondo Towards the Skullthrone of Satan registrate in sede live durante i concerti della band in Germania, e Ha-Shaitan registrata in Italia a Biella. Personalmente penso che anche solo per i brani live questo cd sia un acquisto obbligatorio per tutti, perché fa davvero sentire cosa questa band sia in grado di fare dal vivo. Ogni canzone è praticamente perfetta e non grazie a qualche magagna in post-produzione, ma grazie alla bravura dei musicisti che danno davvero il meglio di se dal vivo.
Se però questo non bastasse, l’ulteriore chicca è rappresentata dai brani originali che componevano il demo del gruppo. Tutti questi brani sono poi finiti, riarrangiati e riregistrati, sul loro album di debutto, appunto Prophecies of Pagan Fire, ma sentirli in questa prima versione fa capire agli ascoltatori quali fossero le enormi qualità del gruppo che gli hanno valso un contratto.

Per concludere ci troviamo di fronte a una vera e propria pietra miliare del black metal. Un disco straordinario, vario, suonato benissimo, con una tale quantità di idee che sarebbero probabilmente bastate per fare almeno 2 o 3 album ugualmente di grande livello. Un disco che rappresenta il punto più alto raggiunto dalla band belga, ma che rappresenta anche uno dei punti più alti raggiunti dal black metal in assoluto. Il mio consiglio è di non lasciarselo sfuggire, è un disco che non può mancare nella collezione di ogni vero amante del black.

Tracklist:

CD1
01 Prophecies of Pagan Fire
02 Deny the Holy Book of Lies
03 Under the Holocaust
04 Scared by Darkwinds
05 Tales from a Blackened Horde
06 At Dawn of a Funeral Winter
07 Rites of the Northern Fullmoon
08 Skjeldenland
09 At the Sound of the Millennium Black Bells
10 As the Wolves Howl Again

CD2
01 Postmortem Penetrations
02 Evil Church (live)
03 At the Sound of Millennium Black Bells (live)
04 The Conqueror (live)
05 Ha-Shaitan (live)
06 Legend of the Coldest Breeze
07 Tales from a Blackened Horde (demo)
08 Deny the Holy Book of Lies (demo)
09 Rites of the Northern Fullmoon (demo)
10 Scared by Darkwinds (demo)
11 At the Sound of Millennium Black Bells (demo)

Alex “Engash-Krul” Calvi

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