Recensione: Rage for Order

Di p2k - 23 Gennaio 2003 - 0:00
Rage for Order
Band: Queensrÿche
Etichetta:
Genere:
Anno: 1986
Nazione:
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90

La tradizione vuole che il terzo album sia per tutti i gruppi, la prova del nove. Quella di fronte alla quale bisogna dimostrare che quanto di buono si è fatto in passato non è stato frutto di fortuna, bensì d’effettiva bravura da parte della band messa sotto esame. Figli del movimento NWOBHM imperante in quel periodo, i Queensryche vedono le loro prime due uscite discografiche, l’omonimo E.P. e “The Warning“, pesantemente influenzate da mostri sacri come Iron Maiden e Judas Priest, pur mantenendo una dignità ASSOLUTA e una personalità VERA. “Rage for Order” fu il primo album di “rottura” che i nostri realizzarono, cominciando con esso quel cammino che li porterà ad ogni release ad osare e rimettersi continuamente in gioco. Non riesco ad immaginare come i fans possano aver reagito inizialmente di fronte ad un disco del genere. Il suono di questo album risulta volutamente freddo, sperimentale (“Screaming in Digital“), pur mantenendo quel calore umano fedele allo spirito dei ‘ryche, in linea con l’argomento trattato ovvero il rapporto che esiste tra uomo e macchina. Fa impressione vedere come all’epoca i Queensryche furono profeti di certe evoluzioni. Non ci sono più le cavalcate epiche presenti su “The Warning”. Queste sono state sostituite con dei momenti più riflessivi (“I Dream in Infra Red“, “London“, “The Killing Words“), oppure più tirati (“Walking in the Shadows“, “Neue Regel“, “Surgical Strike“). La prestazione dei nostri rimane ovviamente inarrivabile, dove una sezione ritmica chirurgicamente precisa accompagna le evoluzioni chitarristiche del duo d’ascia Wilton/De Garmo, una coppia che meriterebbe a pieno titolo essere ricordata accanto ad altre ben più blasonate, come Tipton/Downing (Judas Priest) o Murray/Smith (Iron Maiden). Ovviamente una nota a parte la merita il divino Geoff Tate, inarrivabile cantore dal primo all’ultimo minuto del disco, dove questo viene chiuso dal solito colpo di coda dei Queensryche, in altre parole la meravigliosa “I Will Remember“. Una ballad acustica capace ancora oggi di mettere a dura prova la mia pelle, a causa degli enormi brividi che mi vengono al suo ascolto, grazie soprattutto al divino Geoff capace di incantare con la sua voce dolcissima ed evocativa. Una nota a parte la merita “Gonna Get Close to You“, prima e fin’ora unica cover pubblicata dai nostri su di un album. Con “Rage for Order” i nostri firmarono il loro primo capolavoro. Un disco inarrivabile per molti, ma che loro riuscirono successivamente a superare addirittura due volte (“Operation Mindcrime“, “Promised Land“!). Mi pare d’uopo consigliare un attento ascolto a CHIUNQUE!

Tracklist:

    1.   Walk in the Shadows
    2.   I Dream in Infrared
    3.   The Whisper
    4.   Gonna Get Close to You
    5.   The Killing Words
    6.   Surgical Strike
    7.   Neue Regel
    8.   Chemical Youth (We Are Rebellion)
    9.   London
   10.   Screaming in Digital
   11.   I Will Remember

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