Recensione: Ramses

Di Silvia Graziola - 6 Settembre 2008 - 0:00
Ramses
Band: Hidden Sin
Etichetta:
Genere:
Anno: 2008
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
75

Il progetto Hidden Sin ha le sue origini qualche anno fa, quando cinque ragazzi provenienti dalla provincia di Torino decidono di dare vita a un gruppo in cui esprimere al meglio la loro creatività musicale: Dan alla voce, Francesco al basso, Marco alla batteria, Ale “Krog” e Silvio alle chitarre sono i membri fondatori della band ancora priva di nome. Con l’abbandono del quintetto per divergenze di opinione da parte di quest’ultimo, il complesso dà una significativa svolta alle proprie sonorità nel 2005, con l’ingresso nella formazione della tastierista Elena che, secondo le intenzioni iniziali, avrebbe dovuto addomesticare le linee di chitarra di Silvio al il suo strumento. Il risultato non dà gli effetti sperati in qualità di potenza ed è così che nel gennaio 2006 viene assoldato Luca alle sei corde, dando aria nuova alla formazione, battezzata in quell’occasione Hidden Sin.

Il primo frutto del lavoro del sestetto piemontese porta il nome di Ramses ed è un demo contenente cinque tracce di un buon heavy metal che strizza l’occhio sia al power nelle sue parti più veloci, sia all’epic in qualche suo piccolo inserto. Breve ma intenso nei suoi venti minuti scarsi di durata, questo mini-concept incentrato sulla mitologia egizia mette subito in mostra le doti di questo gruppo: uno stile compositivo accattivante che dà vita a brani potenti e orecchiabili sin dal primo ascolto e mai banali.

Dopo un’efficace introduzione interamente di tastiera intitolata Tales Of The Nyle, spetta al cavallo di battaglia degli Hidden Sin il compito di rompere il ghiaccio: l’inno dedicato al faraone Ramses II, plateale e di forte impatto, vede delle linee strumentali tipicamente heavy fondersi con altre dall’animo power, irruenti e aggressive. Più che azzeccate appaiono le linee vocali di Dan, il quale possiede una voce corposa al punto giusto, in grado di adattarsi nel modo migliore alla proposta musicale del complesso.

Non meno interessante è il brano successivo, The Battle Of Sands, che mette in mostra il lato più epic metal del gruppo, fatto da riff di chitarra all’unisono fortemente cadenzati e fieri, sorretti da un azzeccato tappeto di tastiera e da linee di cantato che entrano ottimamente in sintonia con il pathos sprigionato dalla canzone. Un po’ meno calzanti in alcuni punti appaiono gli assoli di chitarra che talvolta fanno fatica a integrarsi con la struttura delle canzoni, creando un eccessivo distacco con la base sonora su cui sono adagiati.

Probabilmente complice la passata esperienza del chitarrista Luca in una tribute band degli Iron Maiden la canzone successiva, Lost In The Tomb, mostra prepotentemente i suoi tratti più maideniani, mentre la conclusiva I’ll Never Die è un lento che porta in scena il lato più introverso e riflessivo degli Hidden Sin nella sua parte iniziale. Le chitarre sono delicatamente arpeggiate, cullate dalla tastiera di Elena quasi impercettibile, mentre la voce diventa quasi un sussurro, fino a quando i riff corposi riprendono con sé quanto abbandonato poco prima, lasciando il sestetto concludere il brano a modo suo, con energia e tanta voglia di suonare buona musica.

Più che positivo dunque è l’esordio di questa band che, se da un lato mette in mostra qualche piccolo difetto facilmente annullabile con il tempo e con l’esperienza futura, dall’altro esibisce delle grandi potenzialità unite assieme a una grande creatività e ad uno stile originale che lascia subito il segno, assieme alla voglia irresistibile di canticchiare il ritornello di Ramses II.

Silvia “VentoGrigio” Graziola

Tracklist:

01. Tales Of The Nyle (intro)
02. Ramses II
03. The Battle Of Sands
04. Lost In The Tomb
05. I’ll never Die

Line-up:

Dan: voce
Ale “Krog”: chitarra
Francesco: basso
Elena: tastiere
Luca: chitarra
Marco: batteria

Ultimi album di Hidden Sin

Band: Hidden Sin
Genere:
Anno: 2008
75