Recensione: Re-Evolution

Di Francesco Sgrò - 4 Luglio 2013 - 23:12
Re-Evolution
Etichetta:
Genere: Power 
Anno: 2013
Nazione:
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76

Dopo ben sette anni di carriera e quattro album pubblicati, i finnici Amberian Dawn decidono di recuperare alcune tra le migliori canzoni dei loro lavori precedenti per riproporle in una nuova veste più moderna e attuale: il risultato è il notevole “Re – Evolution“, di fresca pubblicazione.
Questo Best Of da ufficialmente il benvenuto alla nuova vocalist Päivi Virkkunen (alias Capri), cantante che non sembra far rimpiangere la storica Heidi Parviainen.

Ad aprire le danze è la piacevole “Valkyries“, originariamente inclusa nel primo lavoro del combo finlandese, “River Of Tuoni“, uscito nel 2008. In questa sede, i nostri confezionano una nuova versione indubbiamente convincente in cui la nuova ed affascinante singer riesce da subito a catturare l’attenzione dell’ascoltatore.
Con la successiva “Incubus“, si resta ancora legati agli esordi della band nordica he sprigiona una tempesta di puro power metal dove la melodia è assoluta protagonista dell’ottimo refrain, ancora condotto ottimamente dalla brava cantante.
La band appare in ottima forma e le nuove versioni sembrano reggere il paragone con il passato, come dimostra anche la bella “Kokko – Eagle Of Fire“, completamente rivitalizzata. Un brano di buona fattura che  deve tutto all’ottimo ritornello, semplice e diretto.

Negli anni la ricetta del gruppo non è mai mutata, rimanendo saldamente ancorata ad un songwriting essenziale e mai eccessivamente prolisso e dispersivo, caratteristica che permette una perfetta assimilazione dei brani proposti, forse studiati proprio per rimanere impressi nella memoria del fruitore.
Con “Lily Of The Moon“ si arriva al più recente passato degli Amberian Dawn, pronti a rispolverare un altro episodio di power metal neoclassico che si profila come per nulla innovativo in termini stilistici ma, in verità, del tutto soddisfacente sul piano della resa, grazie soprattutto ad un buon coro cadenzato che fa da preludio ad un a serie di ottimi riff e parti soliste d’assoluto valore.
È poi la volta dell’intensa “Come Now Follow“, che purtroppo, nonostante una buona prova del combo, non riesce ad essere altrettanto convincente in quanto caratterizzata da un ritornello spento e ripetitivo.

Il livello risale con l’interessante “Crimson Flower“ che, ricalcando prepotentemente i classici canoni del genere presentato, offre un’ottima performance della nuova ugola del sestetto, risultando riuscita e coinvolgente.
Molto buona anche l’evocativa “Circus Black“, traccia con la quale i nostri si divertono a contaminare il proprio stile con un leggero velo di squisita teatralità: un altro momento notevole di questo platter.

Si torna agli albori della storia con “Lost Soul“, una canzone che purtroppo non riesce a tenere il passo delle precedenti, risultando complessivamente sottotono nonostante possa contare su di una struttura semplice.
“Cold Kiss“ e soprattutto la bella e breve “River Of Tuoni“, risollevano le sorti di un lavoro che si conclude con la operistica “Charnel’s Ball“, episodio nel quale i nostri si avvalgono nuovamente di elementi sinfonici che contribuiscono ad accentuare la componente teatrale. Un risultato estremamente suggestivo, che conclude questa nuova fatica nel migliore dei modi.

Ottimo lavoro dunque quello offerto dagli Amberian Dawn: ora non resta che aspettare la nuova succulenta raccolta di inediti che, certamente, non lascerà indifferenti i sostenitori del combo finnico.

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