Recensione: Re Thrashing The Old Skull

Di Nicola Furlan - 15 Maggio 2013 - 15:50
Re Thrashing The Old Skull
Etichetta:
Genere: Thrash 
Anno: 2012
Nazione:
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67

Suicidal Tendencies, D.R.I. ed S.O.D.: questi potrebbero essere i nomi tutelari del thrashcore crossoverizzato dei messicani Strike Master. Il trio, proveniente da Città del Messico, è una delle tantissime realtà che fanno della commistione di thrash metal ed hardcore il loro cavallo da battaglia… nel caso in esame, più che cavallo da battaglia bisognerebbe parlare di ronzino zoppo e semialcolizzato!
Strike Master però piace. Piace perché è vero fino all’osso. È vero nelle ritmiche, nel cantato così grezzo e limpido nella sua urticante veemenza. Sono piene di attitudine tutte e sei le corde dell’axeman e cantate Francisco. È schizofrenica e terremotante la batteria. È assatanato e gorgogliante il basso, la cui accordutara è bassa come non mai.
La loro musica è diretta, sembra esser stata partorita tra un rutto e l’altro, nel garage di qualche strada messicana. Credetemi: questi lo hanno davvero nel sangue. Hanno il fottuto thrash in ogni particella del loro corpo. Certo, “Re Thrashing The Old Skull” è solo una compilation, non certo un disco di inediti. Si tratta infatti di undici brani: i primi quattro si riferiscono all’EP da loro pubblicato nel 2008, “Inflexible Steel”, i restanti, eccezion fatta per ‘Mother Hyenna’ del 2010, fanno parte di vecchi demo pubblicati dalla band in forma indipendente dal 2005 al 2006 ovvero dagli esordi stessi. Troverete brani dai tempi accellerati, altri più rallentati e ‘marcianti’. Troverete ritmiche banali, ma efficaci, ascoltere infine un parco suoni approsimativo, tipico chi dà vita ad un progetto senza saper bene che direzione prendere, invenstendo quindi ben poco per renderlo stupendo fin dal primo ascolto. Insomma, qui si parla di underground purissimo, grezzo all’inverosimile, ma è quel grezzo che a tanti di noi piace. E probabilmente piace anche ad altri data la presenza on-stage che i nostri hanno condiviso in concerti e festival a fianco di band del calibro di OverKill, Onslaught, Jag Panzer, Flotsam & Jetsam e molti altri.
Che altro dire? Questa sì, è vero, è solo compilation, però m’ha lasciato con parecchia curiosità. Vedrò di procurarmi almeno un loro full-length perché se questo “Re Thrashing The Old Skull” dovesse essere solo un sunto delle loro idee, allora ne vedrò delle belle dietro quello scuro angolo d’una via di Città del Messico…

Nicola Furlan

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