Recensione: Reckless

Di Filippo Benedetto - 3 Marzo 2004 - 0:00
Reckless
Band: Reckless
Etichetta:
Genere:
Anno: 2004
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
65

Quando ho ascoltato il promo dell’omonimo album dei Reckless “sono saltato sulla sedia”, come si è soliti dire. Questo “Reckless”, album uscito a suo tempo nell’edizione giapponese nel 1994, è ora disponibile in Europa per la MTM Records e suggerisce alcune considerazioni preliminari a partire dalla copertina del disco. In essa è ritratta una fotografia sbiadita della band in procinto prendere foto grazie ad una viva fiamma accanto ad un posacenere pieno di cicche di sigaretta. L’immagine subito lascia presupporre ad un prodotto hard rock di stampo americano. In effetti, quelle che poi sono semplici supposizioni, diventano effettive considerazioni all’ascolto dei primi brani del disco nei quali è ravvisabile una chiara ispirazione verso un hard rock molto “anni 80” in cui si trovano sparse citazioni di bands famose come Skid Row, Bon Jovi e, perché no, qualcosa di Motley Crue.
Il disco si apre con “Back in Town”, song costruita su di un corposo riff hard rock. Il pezzo si lascia notare per il refrain melodico che facilmente si stampa nella mente dell’ascoltatore, grazie alle vocals ben impostate. Gli accenni a bands del passato (già citate sommariamente)  si notato abbastanza evidentemente, ma il tutto è declinato in maniera discreta senza suscitare particolare disapprovazione. Discreto anche il lavoro solistico, che si snoda in sequenza logica lungo le linee melodiche del brano. Già con questo primo brano si ha un’idea abbastanza precisa di quale sia, quindi, la direzione musicale intrapresa dal combo. Il secondo brano, Mirror, segue, infatti, la stessa lunghezza d’onda distinguendosi per il refrain melodico e rassicurante che irrompe dopo pochi minuti dall’inizio del brano. Sembra proprio, ascoltando la track, di fare un salto indietro nel tempo e ascoltare alcuni buoni episodi degli Skid Row, soprattutto per quanto riguarda il modo in cui sono impostate i cori. “Livin’ without you” non sfugge a questi “retro pensieri”, lasciandosi ascoltare tranquillamente grazie al graffiante lavoro del cantante. Un bel solo, come al solito ben innestato lungo le linee portanti del brano,
La successiva “Give me you night” si caratterizza per un riff un po’ più deciso e aggressivo delle precedenti e le ritmiche si fanno più cadenzate. Il refrain, poi, farà in modo alleggerire la pesantezza iniziale che però sottilmente viene mantenuta sempre viva da un riffing dai tratti leggermente cupi.
“Spirit of the night” si assesta lungo la stessa lunghezza d’onda, anzi facendosi notare per un lavoro ritmico più incisivo e un riffing nel quale viene calibrato meglio il passaggio da atmosfere più cupe ad aperture di più melodico impatto. Arrivati a questo punto si ha la sensazione netta di trovarsi davvero catapultati indietro nel tempo e “Stay”, sesta song del platter, ce ne dà lampante prova. Quello che sembrava un fantasma aleggiante sopra la band, in questa song si materializza in maniera ancora più evidente: in sostanza questa song riprende molto fedelmente il sound alla Skid Row, in una riverente riproposizione di tutti gli stilemi del caso. Nulla di male in ciò, certo, ma un po’ più di discrezione nell’esecuzione non avrebbe fatto certo male al brano stesso.
Un arpeggio molto melodico e caldo ci introduce a “Got you in my mind”. Il pezzo si lascia notare per un buon arrangiamento e  un lavoro convincente per quanto riguarda il riffing principale, che sarà poi quello del refrain dalle melodie ariose e sempre ben impostate verso un melodic hard rock di buona fattura. Il brano si lascia ascoltare piacevolmente, grazie anche al buon lavoro delle chitarre che impreziosiscono il pezzo con opportune incursioni armoniche.
“Get Excited/Rock the nation”, è un brano che colpisce subito per il riff d’apertura. Molto potente e che cattura l’orecchio dell’ascoltatore. Il pezzo si snoda lungo un riff portante deciso sostenuto da una sezione ritmica dinamica e potente e un bell’assolo mette il sigillo all’episodio migliore del disco. Non si attenua la carica di hard rock dinamico e frizzante con la successiva “Liar”, nella quale viene ripreso il discorso musicale in precedenza affrontato. Il pezzo è convincente sia sotto il profilo strumentale che dal punto di vista delle vocals che sono, opportunamente, graffianti ed incisive. Con la successiva “All their needs” il trend di un hard rock diretto e senza troppi fronzoli si stabilizza lungo un riffing ancora una volta potente. In effetti il riff portante della track si snoda lungo momenti più pesanti e aperture di dinamiche e di melodico impatto (specialmente all’irrompere del refrain).
Il disco sta volgendo al termine e un riff giocato su tonalità basse ci introduce a “Crime of Passion”. Questo pezzo si snoda  lungo momenti più rilassati e momenti di più forte impatto, caratterizzati da un riffing cupo. Un ruolo importante, inoltre, svolgono le vocals che, soprattutto nei cori, si impongono in tutta evidenza. Passando a “Give her sign” è un riffing impostato lungo i cardini di un hard rock efficace ma capace di evolversi lungo linee melodiche di facile presa sull’ascoltatore. Riuscita è la parte del brano in cui irrompe un assolo che dona un certo dinamismo alla song. Chiude ufficialmente il disco “Can’t reach the limit”, brano che riprende che si distingue dai brani immediatamente precedenti per un riffing più accessibile. Come se il disco avesse seguito un filo logico circolare, si può affermare che questo brano riprende a grandi linee, non senza aver sintetizzato po’ il senso complessivo dell’album, i temi affrontati nelle prime song del platter.

In conclusione si può affermare che questo sia un onesto disco di hard rock che non manca di rendere onore alla migliore tradizione hard rock americana anni 80. Ciò può essere interpretato come un pregio e un limite allo stesso tempo e la sufficienza piena, proprio per questo motivo, non gli può essere negata.      

Tracklist:

01. Back In Town 4:05
02. Mirror 3:15
03. Livin’ Without You 3:19
04. Give Me Your Night 3:57
05. Spirit Of The Night 4:00
06. Stay 3:08
07. Got You On My Mind 4:52
08. Get Excited / Rock The Nation 4:13
09. Liar 4:07
10. All Their Needs 3:23
11. Crimes Of Passion 3:48
12. Give Her A Sign 3:57
13. Can’t Reach The Limit 4:08
14. Living Without You 3:14 (bonus track, MCD version)
15. Hot Sweet Lovin 3:08 (bonus track, from MCD)
16. (Intro) Sally’s Rime Give Her A Sign 0:26 (bonus track, MCD version)

Line-Up:

PATRICK AXELSSON – Vocals
ROBERT MONEGRIM – Guitars / Backing Vocals
STEFAN ORHAMN – Drums
JOHAN ROMERT – Keyboards / Backing Vocals
MAGNUS ÖSTBORG – Bass

 

Ultimi album di Reckless

Band: Reckless
Genere: Hard Rock 
Anno: 2015
78
Band: Reckless
Genere:
Anno: 2004
65