Recensione: Redeemer

Di Simo Narancia - 10 Gennaio 2007 - 0:00
Redeemer
Etichetta:
Genere:
Anno: 2006
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
71

A dispetto del successo che hanno ottenuto tramite filesharing legale (nella biografia si parla di 100.000 download al mese!), che li ha portati a firmare la colonna sonora del videogioco “Jets’n’Guns” e a chiudere un contratto con la Spinefarm Records,  prima che arrivasse nelle mie mani questo Redeemer (seconda prova della band) non avevo mai sentito parlare dei Machinae Supremacy. La band svedese nasce nel 2000 e fin da subito attua un’aggressiva strategia di marketing tramite internet per farsi conoscere e per diffondere il suo moderno heavy-rock (questo stesso Redeemer è stato venduto in via indipendente prima di essere pubblicato da Spinefarm). Parlo di heavy-rock, ma la realtà è che i Machinae Supremacy propongono un mix sonoro multiforme: negli undici brani che compongono l’album, infatti, troviamo miscelati tra loro un po’ tutti gli stili che vanno per la maggiore nella penisola scandinava; su una base fatta di rock alternativo dalle tinte dark romantiche (The Rasmus, Sentenced) sono aggiunte buone dosi di heavy classico, un pizzico di hard rock stradaiolo, vaghe spruzzatine di death melodico (nelle ritmiche, mai nelle vocals) e tastiere dal sapore elettronico, il tutto uniformato dal suono delle chitarre, basso e pieno, e dagli arrangiamenti moderni.

I brani che più mi hanno colpito sono quelli che puntano sulle melodie aperte, sulla velocità e sull’impatto e che quindi premono maggiormente sul lato metal. Come Through The Looking Glass, Rise, Ghost, Seventeen, Rouge World Asylum o I Know the Reaper (la più radiofonica del lotto) che meglio di altre riescono ad amalgamare gli elementi classicamente hard ‘n’ heavy a quelli più moderni, compresa qualche ritmica al limite del “nu-metal”. Meno incisive invece le tracce dove è giocata la carta inversa, ovvero dove si rallenta e dove sono le atmosfere rarefatte e romantiche a prevalere (Oki Kumas Adventure o Reanimator per fare degli esempi). A fotografare pienamente l’andamento del disco è proprio la traccia d’apertura, Elite, che alterna passaggi heavy potenti e dall’impatto notevole a strofe troppo morbide e che poco legano con il resto del brano. Altro punto leggermente a sfavore è la voce di Robert Stjärnström: non brutta di per sé, ma forse poco personale e soprattutto meno aggressiva del dovuto in alcuni dei frangenti descritti.

Nel complesso tuttavia si può parlare di un dischetto piacevole e stuzzicante, che ha la sua arma migliore proprio nel fatto di non dare punti di riferimento troppo precisi. Per i più curiosi che volessero farsi personalmente un’idea delle capacità dei Machinae Supremacy, consiglio di fare un salto nella ricca sezione “discography/webography” del sito ufficiale della band o sulla pagina www.myspace.com/machinaesupremacy.

Tracklist:

01. Elite
02. Through The Looking Glass
03. Rouge World Asylum
04. Rise
05. I Know the Reaper
06. Hate
07. Ghost (Beneath the Surface)
08. Seventeen
09. Ronin
10. Oki Kumas Adventure
11. Reanimator (March of the Un dead III)

Ultimi album di Machinae Supremacy

Genere:
Anno: 2006
71