Recensione: Resistance

Di Nicola Furlan - 7 Ottobre 2012 - 0:00
Resistance
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
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65

I The Casualties sono una punk-metal band proveniente da New York City e sono nati con il chiaro intento di riproporre del sano e divertente casino! Di sfumature metal il loro sound ne è pieno, ma la caratteristica che contraddistingue questa band, dalle altre affini per stile, è che il loro punk entra prepotentemente in ogni struttura ritmica, ma non solo. Sia i testi, sia l’attitudine compositiva, lasciano intendere che i quattro sembrano davvero convinti di ciò che fanno. E specifichiamo: sembrano! Certo, questo è un dubbio che deve essere sempre fatto emergere nella nostra testa ogni volta che ci capita per le mani un album che ripesca dal passato, in modo così sfrontato, un  certo modo di comporre, ormai superato.
Ecco allora che i brani sono identificati da un bel chiaro e saltellante ritornello, il riffing è estremamente semplice e non di rado, a parte brani come My Blood. My Life. Always Forward., Constant Struggle piuttosto che Life on the Line, pecca, ahimé, di staticità ritmica. È un modo di comporre che ‘sa già di sentito’ e non è ipotizzabile il contrario, sopratutto quando la band s’esprime nei cori dei ritornelli. Ma c’è di più ancora, perché i nostri non s’accontentano e vanno quindi a raccogliere tutti quegli elementi melodici in grado di ampliare il bacino d’utenza. L’orientamento conclusivo è quindi quello di evidenziare una vena melodica che, se da una parte potrebbe rendere piacevole l’ascolto, dall’altra tende a scemare l’impatto della loro attitudine hardcore-punk, quella più aggressiva, filo thrashcore diciamo.
Quindi possiamo considerare apprezzabile l’approccio thrash-core di “Resistance”, così come la rivalutazione del punk, sempre più in voga tra chi approccia all’estremo. Idem per la questione relativa all’approccio catchy e per i testi, pregni d’invettiva sociale, ma nel complesso forse non è possibile godere di un prodotto compatto e dall’inerzia inarrestabile. Ci permettiamo di affermare che, forse, un po’ troppo zucchero è caduto fuori dal bicchiere ed ha reso appiccicoso il tutto. Sicuramente la band ‘la sa lunga’ (nel bene e nel male, a voler essere maliziosi…) se si considera che nel proprio bagaglio sono presenti otto full-length, tre live album e tre EP, di storia ne hanno scritta, ma l’influenza dell”approccio commerciale’ all’americana è troppo forte per poter attecchire con presa su suolo europeo. Negli Stati Uniti, invece, lo sappiamo tutti, le cose sono concepite in maniera un po’ differente… Almeno questa è la nostra impressione…

Nicola Furlan

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Tracce:
01. My Blood. My Life. Always Forward.
02. Behind Barbed Wire
03. Resistance
04. Modern Day Slaves
05. Warriors on the Road
06. South East Asian Rebels
07. Morality Police
08. Brick Wall Justice
09. Always Walk Alone
10. Constant Struggle
11. It’s Coming Down on You
12. Life on the Line
13. No Hope
14. Corazones Intoxicados
15. Soul of Fire
16. Voice of the Outcast

Durata totale: 40 minuti ca.

Formazione:
Jorge: voce
Jake: chitarra
Rick: basso
Meggers: batteria

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