Recensione: Revival

Di Massimo Ecchili - 8 Ottobre 2011 - 0:00
Revival
Band: The Answer
Etichetta:
Genere:
Anno: 2011
Nazione:
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75

Dopo cinque anni dal debutto Rise e a soli due dal fortunato Everyday Demons, tornano sulle scene i rocker The Answer, band fondata nel 2000 dal chitarrista Paul Mahon e dal bassista Micky Waters.
Ormai conosciuti a livello planetario per una serie di singoli assolutamente azzeccati e, nondimeno, per aver suonato in qualità di support act agli AC/DC nel loro Black Ice Tour, i quattro nordirlandesi si confermano ad alti livelli con questo nuovo Revival. Già dal titolo è facile intuire come, ancora una volta, la musica proposta guardi indietro nel tempo; ancora una volta il salto all’indietro si ferma al rock blues dei gloriosi anni ’70; ancora una volta annusiamo sentori di Led Zeppelin e Aerosmith, seguendo il solco già tracciato da band quali i grandiosi Black Crowes. Meglio fermarsi qui, nonostante i nomi di riferimento siano ben di più, perchè si rischierebbe di far credere che i The Answer non siano altro che un collage di band ben più attempate e blasonate, mentre la loro musica parte certamente da lì, ma gode di una scrittura tutt’altro che ammuffita e di un’esecuzione che è 100% rock, ma molto meno polverosa.

Registrato il passaggio alla Spinefarm Records e la produzione curata da Chris “Frenchie” Smith (il missaggio è ancora una volta di Chris Sheldon), non resta che calarsi tra le note ruvide di Revival, ben consci del fatto che difficilmente si incontreranno altre grosse novità.

La ricetta è effettivamente sempre la stessa: un hard rock solido e retrò con un retrogusto un po’ ruffiano, quel tanto che basta per garantirsi passaggi radiofonici e televisivi, ma non così esagerato da renderlo troppo “sospetto”. Dove finisca la sincerità e cominci l’astuzia commerciale non è dato sapere e, a dirla tutta, non è nemmeno così importante da scoprire; ciò che conta veramente è che questi ragazzi siano riusciti, ancora una volta, a confezionare un disco in perfetto equilibrio tra sonorità “dure” e piglio easy-listening. Tutto questo è l’effetto di un songwriting nuovamente ispirato e, tutto sommato, piuttosto vario, grazie al quale possiamo godere del groove di pezzi quali “Waste Your Tears” e “Vida (I Want You)“, del piglio blues di “Trouble” e della spensierata allegria di “Nowhere Freeway” (sicuramente uno degli episodi migliori del platter). Le cose filano lisce sia quando i ritmi si fanno più sostenuti, come nella movimentata “Use Me“, sia quando il sentimento prende il sopravvento, come nel caso della semi-ballad “Tornado” e della mid-tempo “Can’t Remember, Can’t Forget“, quest’ultima davvero riuscita grazie a sonorità che ricordano da vicino i glamster norvegesi Wig Wam.
Non proprio memorabili risultano invece “Destroy Me” e la conclusiva “Lights Are Down“, forse non propriamente dei filler ma sicuramente non imprescindibili. Vanno invece sottolineati il gran lavoro di chitarra, comunque molto buono in generale, da parte di Paul Mahon in “New Day Rising” e la consueta prova carismatica (in tutto l’album) di Cormac Neeson, cantante che più di altri colleghi contemporanei ha capito cosa significhi cantare rock old-style, certamente favorito da un timbro sufficientemente sporco (conditio sine qua non per il genere in questione).

Una breve annotazione va fatta relativamente ai ritornelli: questi non sempre sono all’altezza delle strofe che, al contrario, sono sempre ben congegnate.

Ritorno senza sorprese, dunque, quello dei The Answer. Non che queste fossero attese, a dir la verità; un po’ per il genere proposto, un po’ perchè ormai si è capito chiaramente dove i nordirlandesi intendano andare a parare.
In ogni caso questo Hit It! va accolto come la terza prova consecutiva superata senza particolari problemi da parte della band: non ci sono fuochi d’artificio ma nemmeno evidenti cadute di stile che sono sempre dietro l’angolo, soprattutto per chi è stato capace di un debutto coi fiocchi del calibro di Rise.

Non resta che dare il bentornato ai The Answer, che mai riusciranno a stupirci, ma che stanno diventando rassicuranti quanto l’arrivo della primavera dopo un inverno rigido. Rock on!

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Tracklist:
01. Waste Your Tears 3:58
02. Use Me 3:56
03. Trouble 3:09
04. Nowhere Freeway 3:38
05. Tornado 3:45
06. Vida (I Want You) 4:14
07. Caught On The Riverbed 4:41
08. Destroy Me 4:26
09. New Day Rising 4:40
10. Can’t Remember, Can’t Forget 3:16
11. One More Revival 6:32
12. Lights Are Down 4:06

Bonus CD (solo nella limited edition deluxe):
01. Piece By Piece
02. Faith Gone Down
03. Nowhere Freeway (live acoustic)
04. Tailspin (Renegade demo)
05. Fire And Water (cover of the Free classic)
06. What I Am (demo)
07. Caught On The Riverbed (live acoustic)
08. The Enemy (demo)
09. Show Me The World (demo)
10. One More Revival (live acoustic)
11. Lights Are Down (piano + vocal version)

Line-up:
Cormac Neeson: voce
Paul Mahon: chitarre
Micky Waters: basso
James Heatley: batteria

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