Recensione: Revolution

Di Lorena Landini - 3 Febbraio 2013 - 0:00
Revolution
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
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75

I Black Old Garage nascono a Livorno nel 2007 con una prima formazione pensata quale cover band dei Black Label Society.  Dopo un solo anno il gruppo si scioglie, tuttavia  Alex e Dario (chitarra solista e basso) continuano a suonare insieme: in breve la band ritrova una line up completa di voce (Marco), batteria (Dany) e chitarra ritmica (Michi).
Il combo così costituito, si esibisce nei locali dell’area livornese con cover ed i primi pezzi propri:  nel 2011 ha già messo insieme 10 brani inediti. Passo successivo è, come da copione, la realizzazione del primo CD autoprodotto, un demo datato 2011 con 5 tracce, con il quale  il gruppo inizia a farsi conoscere attraverso la partecipazione a vari festival e concorsi locali.
Al termine del 2012 i Black Old Garage pubblicano “Revolution”, album d’esordio registrato a New York per l’etichetta Revalve Records.

Già al primo ascolto di questa prima fatica discografica, si intuiscono le influenze di Metallica ed Alter Bridge che pervadono il songwriting della band toscana: ad una valutazione più accurata, si possono  tuttavia già distinguere alcune linee stilistiche proprie, molto energiche e tecnicamente ben articolate.
Per essere un primo lavoro, i riferimenti non offrono l’idea di un “tributo” bensì di ispirazione, e di richiamo ad un filone musicale.
Le chitarre predominano in tutto l’album, e su di esse si innalza la voce di Marco, pulita e potente, con un timbro particolare pur se dotata di estensione vocale non eccezionale.

“Breath” è un brano dall’inizio morbido, quasi vicino a una ballad, che però prende corpo ed esplode nella parte centrale con ritmi incalzanti. “I live in you” invece,  inizia da subito con ritmi prepotenti: qui si sente con maggior forza l’influenza dei Metallica, sia nelle musiche, sia nella voce. La melodia resta in mente e costituisce la pietra angolare di un ottimo pezzo.
“Killing Memory” è poi un compromesso tra schitarrate power e potenza vocale:  i Black Old Garage in questo frangente su mostrano stilisticamente prossimi  al genere Alter Bridge, qui in maniera più palese che in altri brani. Originale la chiusura in cui spadroneggia la batteria.
Sempre sullo stesso stile, “Never Be Alone”, è un brano molto ritmato con presenza di riff esplosivi che determinano un andamento parecchio intenso.
In “One way or Another” il ritmo si fa quindi più lento, con i suoni più morbidi nella fase inziale,  per poi esplodere nuovamente in una nuova eruzione hard rock. La parte strumentale accompagna egregiamente un inciso vocale che sovrasta la musica, sebbene evidenzi, come si anticipava, un’estensione vocale non così ampia.

Sul versante delle cose meno riuscite, vanno invece annoverati “Revolution” – il brano che dà il nome all’album, poco incisivo e un po’ ripetitivo – “Show me” e “The Line”, episodi ben strutturati ed omogenei, ma non particolarmente originali.

A concludere, possiamo poi classificare come decisamente interessante “The Only Way”, brano reso insolito anche grazie ai controcanti che accompagnano la voce di Marco. Un ipotetico buon singolo promozionale capace di porre in evidenzia la padronanza tecnica della band e la particolare voce del singer.
Da ultimo “Woke Up”: ritmi serrati e chitarre in primo piano, su cui si esprime particolarmente bene il timbro vocale distintivo del frontman livornese. Un altro pezzo che resta in mente, grazie ad un ritornello melodico.

Un album insomma, stilisticamente omogeneo, realizzato da musicisti di buon livello tecnico e con uno stile identificativo chiaro. Più si ascolta e più piace, proprio per questo modo di costruire i pezzi che mostra una propria personalità a dispetto delle evidenti influenze.

Una promessa piuttosto interessante, questi Black Old Garage

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Tracklist:

01. Revolution
02. I Live In You
03. Killing Memory
04. Show Me
05. The Only Way
06. Never Be Alone
07. Breath
08. Woke Up
09. One Way Or Another
10. The Line

Line Up:

Marco – Voce
Alex – Chitarra
Michi – Chitarra
Dario – Basso
Dany – Batteria
 

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