Recensione: Ripples In Time

Di Eugenio Giordano - 24 Maggio 2003 - 0:00
Ripples In Time
Band: Chrome Shift
Etichetta:
Genere:
Anno: 2003
Nazione:
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75

I Chrome Shift sono le nuove reclute della attivissima label Olandese Dvs Records, che nel giro di un anno si è messa in casa alcune tra le migliori formazioni del prog metal europeo emergente, convincendo la gran parte degli addetti ai lavori in tutto il Vecchio Mondo, una opera coraggiosa e costante che dimostra come la dedizione di ottimi musicisti unita alla professionalità di una compagnia discografica possa dare risultati sorprendenti.

Incomincio questa recensione chiarendo subito che i Chrome Shift sono una band estremamente preparata e tecnicamente ineccepibile anche se questo è il loro primo cd ufficiale, in più i nostri sono degli ottimi compositori e dimostrano di possedere una dose invidiabile di originalità e senso artistico. Ottima la opener track Nightmachine che condivide una linea compositiva fortemente articolata, con una composizione ritmica cambievole e affascinante, ma che allo stesso tempo possiede una forte componente melodica, per nulla banale, che sopratutto nel ritornello coinvolge l’attenzione dell’ascoltatore. Ottimo il vocalist, mi ricorda da vicino l’approccio usato dagli ottimi tedeschi Poverty’s No Crime, anche la timbrica è molto simile, e mi rendo conto che questo Ripples In Time possiede le carte in regola per lasciare dietro di se una lunga scia di consensi. Si continua all’insegna della classe e dell’enrgia, la successiva Full Moon nasconde una anima oscura e drammatica, ma anche qui è la tecnica e la bravura esecutiva a emergere immediatamente, un brano che gli amanti dei Dream Theater di Awake ameranno immediatamente. Solo con la terza In My Own Dream scopriamo che i Chrome Shift hanno pure un tastierista paurosamente emozionale, attenzione al termine, emozionale nel senso che ha la capacità di emozionarti con deigli stupendi stacchi pianistici, qui è un maestro come Michael Pinnella a emergere nello stile delle tastiere. Ancora sopra le righe Shadowsong mostra quanto il metal progressivo europeo sia maturato negli ultimi anni, sopratutto nei paesi nordici, ancora ottimi cambi di tempo e belle melodie oscure ti riemipiono l’orecchio senza darti mai quella sensazione di autocelebrazione tecnica, che si risolve spesso in una sterilità creativa disarmante. C’è tempo anche per momenti più propriamente energetici e ritmici, che possono piacere a chi ama le espressioni maggiormente marcate nel metal progressivo, la successiva Through è ancora una volta delineata da poderosi cambi di tempo e ottime melodie ricamate con cura e precisione, come pochi sanno fare. Bella pure Kosmonauten Er Dod ma molto più convincente Le Temp Des Assassins dove i richiami allo stile dei geniali, e unici, Pain of Salvation si unisce alla maestria compositiva e alla personalità dei Chrome Shift, anche in questo caso ci si trova davvero coinvolti in un caleidoscopio di emozioni. La suite Ripples In Time divisa in quattro capitoli rappresenta la definitiva conferma delle mie valutazioni sul gruppo, un brano davvero molto progressivo e ricchissimo da un punto di vista artisitco, grandi parti ritmiche si alternano ai soliti ottimi inserti tastierisitco-pianisitici e alle linee vocali magistrali di cui prima.

Insomma un disco questo che ogni singolo amante del prog metal dovrebbe inserire immediatamente nella sua lista della spesa, al di là di questo, reata il fatto che questo Chrome Shift già si delineano come futuri protagonisti della scena prog europea perchè possiedono davvero una creatività e un talento invidiabili che noi della Killer Clown ci sentiamo in dovere di segnalarvi, un disco ottimo.

Tracklist:
01. Nightmare
02. Full Moon
03. In My Own Dream
04. Shadowsong
05. Through
06. Kosmonauten er Dod
07. Le Temp Des Assassins
08. Sorry
09. Ripples In Time 1
10. Ripples In Time 2
11. Ripples In Time 3
12. Ripples In Time 4

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