Recensione: Rogues En Vogue

Di Stefano Ricetti - 23 Febbraio 2005 - 0:00
Rogues En Vogue
Band: Running Wild
Etichetta:
Genere:
Anno: 2005
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
81

Ode a Rock ‘n’ Rolf Kasparek, a tratti volutamente provocatoria.

Rogues En Vogue
Perché sono più di vent’anni che fa lo stesso disco cambiando solo la copertina E VA BENE COSI!

Rogues En Vogue
Perché nei tempi di magra del Glam prima e del Grunge poi non ha mai mollato di un solo centimetro

Rogues En Vogue
Perché l’altro axeman non riesce a durare più di due dischi infatti l’ex Angel Dust Bernd Aufermann è già diventato ex Running Wild

Rogues En Vogue
Perché è un despota, i Running Wild il suo progetto personale e gli altri sono poco più di un soprammobile

Rogues En Vogue
Perché stavolta la batteria sembra vera……. SEMBRA!

Rogues En Vogue
Perché speriamo che il bassista Peter Pichl duri fino almeno al prossimo disco

Rogues En Vogue
Perché era dai tempi di Under Jolly Roger che non scriveva più delle pirate song degne di tale nome

Rogues En Vogue
Perché aspettiamo un’altra balla colossale come quella sparata durante le sessioni di Brotherhood dove per giustificare la mancanza delle altre foto dei componenti del gruppo disse che arrivò tardi il fotografo

Rogues En Vogue
Perché i Running Wild sono la band che su disco ha il suono più “live” del pianeta

Rogues En Vogue
Perché se avesse fatto un altro disco come Brotherhood avrebbe chiuso bottega

Rogues En Vogue
Perché riff quadrati pesanti come il granito dell’Adamello come lui non li scrive quasi nessuno

Rogues En Vogue
Perché ha smesso di rilasciare interviste alla rivista Hammer tedesca dopo che ha tolto il nome “Metal” dal monicker

Rogues En Vogue
Perché la recensione anticipata del disco di tale Matt the Pirate sul sito ufficiale dei Running Wild è SCHIFOSAMENTE di parte

Rogues En Vogue
Perché da Rogues En Vogue mi aspettavo di più

Rogues En Vogue
Perché Rock ‘N’ Rolf è Rock ‘N’ Rolf

Rogues En Vogue
Perché, l’ode a Rolf è finita, nonostante qualche consapevole piccola forzatura che spero l’abbia resa più divertente. Ed adesso inizia la recensione.

Finalmente è uscito Rogues En Vogue, cd attesissimo dai metallari di mezzo mondo, dopo le delusioni degli ultimi due dischi della band di Amburgo. Certo che l’audience defender in questi ultimi due anni non si può proprio lamentare sia per numero di uscite che per qualità e quantità del prodotto: un 2004 con Saxon, Motorhead, Anvil, Exciter, Domine e Gunfire più questo inizio di 2005 con Grave Digger, Running Wild e fra un paio di settimane Judas Priest (a proposito… incrociamo le dita).

Il Disco
Si inizia alla “The Rivalry”, con un arpeggio melodico subito spezzato dalla durezza della chitarra di Rolf ma, a differenza dell’assalto all’arma bianca targato Running Wild al quale siamo abituati, Draw The Line è un mid tempo che rimanda a sapori antichi legati al periodo inizio anni ottanta. Una cosa che colpisce subito è la produzione che presumo si rifaccia volutamente agli eighties: il muro di suono della band di Amburgo ha dei vuoti consapevoli e non risulta necessariamente “pieno” come nei dischi precedenti. Un assalto diretto di batteria introduce Angel Of Mercy, qui il ritmo si fa più sostenuto e come nel primo pezzo risalta la pulizia del suono con la voce di Kasparek in netto risalto sugli altri strumenti. Anche il chorus è meno “grasso” che in passato, rimandando ai Running Wild antichi. Schitarrate belle libere da qualsiasi vincolo aprono come da polverosa tradizione Skeleton Dance, altra song che avrebbe potuto stare tranquillamente su Branded And Exiled per quanto suoni datata! Sicuramente farà la gioia dei vecchi defender come il sottoscritto: la ciurma di Rock’n’Rolf ci ha sbattuto in faccia un altro brano archetipo dell’HM. Una chitarra melodica viene bruscamente spazzata via dalla colata metallica dei riff taglienti ai quali Rock’n’Rolf ci ha da sempre abituato e finalmente i miei padiglioni auricolari si possono sollazzare con una grande pirate song tanto attesa dai tempi d’oro di Under Jolly Roger. Skull And Bones sembra proprio essere stata scritta e interpretata su un galeone dopo l’ennesimo arrembaggio conclusosi positivamente in mezzo ai mari. Anche in questo caso l’insistito chorus è essenziale e la sua ripetizione (quattro volte) alla fine della canzone è assimilabile a quattro bordate di cannone…. Dopo questo brano l’odore acre della polvere da sparo riempirà la vostra stanzetta e bandiere nere con il teschio bianco sventoleranno all’orizzonte… (praticamente dal condominio di fronte). Dopo aver arieggiato l’ambiente e ammainato le bandiere, passo al pezzo successivo Born Bad, Dying Worse: un altro mid tempo alla Running Wild che mi ha rimandato ai tempi dell’ottimo The Rivalry. Black Gold inizia con una tempesta di chitarre e batteria per poi partire con il sempreverde riffone portante, un altro tassello importante di Rogues En Vogue. Soul Vampires è un mid tempo anni ottanta alla Gates Of Purgatory con la particolarità di avere il coro più morbido e meno tedesco del solito. L’ottavo brano è la title track: marziale, epica e sufficientemente veloce con un coro piratesco che farà la gioia dei nostalgici del periodo Port Royal. A parere di chi scrive la canzone migliore dell’album. Winged & Feathered onestamente non fa gridare al miracolo, è il classico pezzo degli Hamburger di buon livello, gran riff, coro ripetuto ma non graffia come la traccia che l’ha preceduta. La penultima Dead Man’s Road poco aggiunge all’album mentre The War è una classica suite alla Running Wild di oltre dieci minuti divisa in tre tronconi che rimembra i fasti di Battle Of Waterloo (da Death Or Glory del 1989), impreziosita dalla batteria in primo piano con le sue cannonate a scandire il ritmo di questo excursus metallico. La voce di Rolf nella fattispecie particolarmente acida spiana al coro “The War”, soldatesco nella sua intonazione. A metà il brano si interrompe per lasciar spazio a una marcetta militare interpretata alla grande dai Running Wild per poi approdare sui massicci riff portanti del pezzo negli ultimi tre minuti con un Mr. Kasparek inaspettatamente dolce che chiude alla grande quest’album.

The End
A livello di mood espresso Port Royal è l’album che, nella sua globalità, più di altri torna alla memoria dopo l’ascolto di Rogues En Vogue, sia per quanto attiene la produzione che per la quantità di mid tempo contenuti, anche se il livello di songwriting del vecchio capolavoro rimane inarrivabile. Chi si aspetta quindi le bordate metalliche di Black Hand Inn o le velocità sostenute di Masquerade rimarrà deluso. I gruppi ai quali Rolf e soci fanno più riferimento in questo loro ultimo lavoro, vista la pulizia di suono imperante, sono Riot, Saxon, gli Accept più raffinati e i primi Judas Priest. In ogni caso Rogues En Vogue, forse proprio per quello che probabilmente vuole significare con un titolo del genere, è un deciso tuffo negli anni ottanta e di sicuro è migliore del deludente Brotherhood che l’ha preceduto. Come al solito qualche benpensante parlerà di immobilismo musicale, io la chiamo coerenza e qui, di coerenza, ce n’è a tonnellate. Invero il suono della batteria è un pò strano, ma per stavolta concediamo a Rolf l’onore delle armi, facendo finta di credere che l’abbia suonata veramente Matthias Liebetruth, nonostante il gran nocchiero negherà qualsiasi addebito nelle prossime interviste.
Dormi comunque sonni tranquilli Rolf, noi non ammutineremo mai, we’re ready for boardiiiiiiiiiiiing!!!!!!!.

Stefano “Steven Rich” Ricetti

Tracklist
1. Draw the Line
2. Angel of Mercy
3. Skeleton Dance
4. Skull & Bones
5. Born Bad, Dying Worse
6. Black Gold
7. Soul Vampires
8. Rogues en Vogue
9. Winged & Feathered
10. Dead Man’s Road
11. The War

PS: nella limited edition del disco sono presenti le seguenti bonus track:
12. Cannonball Tongue
13. Libertalia

Ultimi album di Running Wild

Band: Running Wild
Genere: Heavy 
Anno: 2021
70
Band: Running Wild
Genere: Heavy 
Anno: 2016
73
Band: Running Wild
Genere:
Anno: 2013
68
Band: Running Wild
Genere:
Anno: 2012
63
Band: Running Wild
Genere:
Anno: 1991
84
Band: Running Wild
Genere:
Anno: 2005
81
Band: Running Wild
Genere:
Anno: 1995
75