Recensione: Roma S.P.Q.R.

Di Stefano Ricetti - 22 Novembre 2012 - 0:00
Roma S.P.Q.R.
Band: Martiria
Etichetta:
Genere:
Anno: 2012
Nazione:
Scopri tutti i dettagli dell'album
79

Il quinto album dei Martiria evidentemente si meritava un packaging imperiale accompagnato da un booklet altrettanto pregiato di venti pagine, con tutti i testi delle canzoni, disegni e foto in tema a supporto del concept alla base del disco, ovvero la storia antica di Roma, roba da far andare in brodo di giuggiole gli appassionati di certe tematiche, anche solo come idea.

Dopo aver metabolizzato lo split – peraltro amichevolissimo e senza strascico alcuno – con il cantante americano conosciuto per essere stato “ordinato” Damien King III, i Nostri tornano sul mercato con un prodotto estremamente ambizioso, dalla connotazione adulta e senza dubbio stimolante anche a livello prettamente strumentistico. Al posto di Rick Anderson vi è ora Federico, detto “Freddy”, scelto dopo un intenso periodo di audizioni. Il nuovo singer prima di tutto dimostra di avere coraggio da vendere, in quanto successore di un uomo che prestò servizio nei favolosi Warlord ma soprattutto perché in grado di accettare di entrare in un gruppo già estremamente rodato e dalla proposta assolutamente non semplicistica. Chapeau a Freddy, quindi, in primis. 

Dopo l’affascinante intro recitato Nihil Aliud Quam Superstitione i romani attaccano a colpi di daga con Callistus Wake, mid tempo stentoreo che dà subito un assaggio di quello che è il gruppo oggi dopo l’avvento di Freddy al microfono a rimpiazzare Anderson, cantante già su The Eternal Soul, The Age Of The Return, Time of Truth e On The Way Back, in pratica tutta la discografia ufficiale dei Martiria, demo esclusi.   

I cinque minuti scarsi della guerresca Tale of Two Brothers sono da brividi metallici assicurati, l’ascia lamentosa e durissima di Andy Menario dà il via a Byzantium, episodio di siderurgia trasognata di spessore, mentre Britannia funge da intermezzo fra il clangore delle spade e i nitriti dei cavalli all’interno di un ideale campo di battaglia. Un vero peccato che Federico non abbia osato di più in The Northern Edge, il pezzo successivo, che vive di chiaroscuri e porta in dote passaggi centrali di marca Deep Purple periodo Perfect Strangers.  

Riff a cascata nella classicissima Hannibal (Sons of Africa), traccia dove i Martiria danno il meglio di loro stessi fornendo il giusto spazio a tutti gli strumenti e, come sopra, il singer non forza dovere. Azzeccato il momento di flauto centrale a opera di Maria Luisa Donatiello.
Omens serve da trampolino di lancio a Ides of March, per chi scrive l’highlight di Roma S.P.Q.R., brano melodico e alla stesso tempo drammatico con una prestazione da urlo di Freddy, finalmente a pieno agio su territori consoni alla propria timbrica. In una sola parola: capolavoro!  

Il carico pesante i Martiria lo calano in The Scourge of God, brano possente e da sicuro headbanging indiavolato durante le prossime prove dal vivo del combo romano, con la batteria di Umberto Spiniello sugli scudi. Atmosfere che riportano ai Virgin Steele più pomposi si impossessano dei cinque minuti di Elissa, cavalcatona di razza.

Il crepitio del fuoco su di un recitato in latino dà inizio a Burn, Baby Burn (Magnum Incendium Romae) canzone dall’incedere costante a mo’ di carrarmato con un Freddy vicinissimo al tenebroso Paul Chain d’annata in alcuni passaggi. I trenta secondi di Are you Afraid to Die? sono funzionali a Spartacus, pezzo dai riffoni straclassici che chiude degnamente l’album.  

Roma S.P.Q.R. è lavoro ambizioso, molto ben curato, ove risulta inevitabile l’accostamento ai Virgin Steele di qualche anno fa, sia per quanto concerne il flavour che l’aplomb maestoso. Le sensazioni iniziali di parziale inadeguatezza al ruolo da parte di Freddy si affievoliscono ascolto dopo ascolto ma, nonostante questo, non oso davvero immaginare dove avrebbe potuto arrivare il disco con uno di quei rari fuoriclasse mondiali ancora viventi in ambito Epic dietro al microfono.

 

Stefano “Steven Rich” Ricetti

 


Tracklist:
1. NIHIL ALIQUD QUAM SUPERSTITIONE
2. CALLISTUS WAKE
3. TALE OF TWO BROTHERS (REMUS AND ROMOLUS)
4. BYZANTINUM
5. BRITANNIA
6. THE NORTHERN EDGE
7. HANNIBAL (SONS OF AFRICA)
8. OMENS
9. IDES OF MARCH
10. THE SCOURGE OF GOD
11. ELISSA
12. BURN BABY BURN (MAGNUM INCENDIUM ROMAE)
13. ARE YOU AFRAID TO DIE?
14. SPARTACUS

Line-up:
Andrea “Andy Menario” Menarini – guitars, keyboards
“Derek” Maniscalco: bass
Umberto Spiniello: drums
“Freddy” – vocals
Marco Roberto Capelli: lyrics, english narration and dialogues

Guest:
Maria Luisa Donatiello: flute
Paolo Drigo: bass and baritone voices
Sandra Tedeschi: latin reading
Giuseppe Butera: latin narration
 

Ultimi album di Martiria

Band: Martiria
Genere:
Anno: 2012
79
Band: Martiria
Genere:
Anno: 2011
78
Band: Martiria
Genere:
Anno: 2008
85
Band: Martiria
Genere:
Anno: 2004
70