Recensione: Rumore Nel Vento

Di Stefano Ricetti - 5 Marzo 2009 - 0:00
Rumore Nel Vento
Band: Sabotage
Etichetta:
Genere:
Anno: 2009
Nazione:
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75

Once Upon A Times una band di stanza a Firenze che dopo l’esordio Behind The Lines del 1986 portò a vacillare le stesse fondamenta della Nwoihm grazie a un songwriting fresco, potentissimo e portato ai massimali grazie a quella che diverrà la voce tricolore HM per definizione: Adolfo Morviducci detto Morby. L’epopea Sabotage, in realtà partiva da molto più lontano, esattamente dal 1981/82 e questo inaspettato album – disponibile sia in Cd che in Lp da parte della sempre iper attenta e propositiva in ambito di chicche del passato Jolly Roger Records – racchiude appunto la magia del gruppo che, con un cantante diverso, fra il 1983 e il 1984, fece tremare la collina di Marignolle, sopra la città dall’Arno bagnata.         

La voce epica e stentorea di Giancarlo Fontani si adatta a meraviglia alle composizioni dei Sabotage in lingua italiana. I dieci brani rimasterizzati proposti da Rumore Nel Vento rappresentano i prodromi di quelli che diverranno i cavalli di battaglia della premiata ditta Caroli&Co. I Nostri, complice anche una resa sonora datata e altalenante – ma assolutamente dignitosa, tenendo conto che di pezzi originali su nastro si tratta, per di più registrati in tempi diversi – propongono un HM meno diretto, ancora molto influenzato dall’Hard Rock e dall’impatto più sfumato rispetto all’epoca Morby. Risulta stupefacente ammirare quanto appeal avessero brani come la title track, Ombre, Signore Della Morte e Killer Della Notte. Un po’ dopo, fra i “big”, la sola Strana Officina sfidò tutto e tutti e propose l’esordio in lingua madre. Le logiche, in quel periodo, portavano a inglesizzare anche i nomi propri, figuriamoci la musica. D’altronde in un paese esterofilo per definizione, per catturare l’attenzione, era obbligatorio conformarsi. In generale in quegli anni la Disco Dance italiana sfondava oltrefrontiera con nomi anglofoni come Den Harrow, Valerie Dore, Tom Hooker etc etc e il Metallo non era da meno: dai moniker agli special thanks, passando per i nickname dei componenti.        

I dieci brani contenuti all’interno di Rumore Nel Vento sono, ufficialmente, inediti al 100%. L’album costituisce in pratica un’incompiuta, che vede la luce soltanto adesso, nel 2009, dopo venticinque anni di attesa dentro un cassetto – o per meglio dire su di alcune musicassette famose fra i tape-trader incalliti, nelle versioni più disparate e spesso improponibili per qualità del suono-.    

Partendo dalla title track Rumore Nel Vento fino ad arrivare a Killer Della Notte, posta in chiusura, non mancano di certo le sorprese, da scoprire per gradi, come di solito si fa con le cose o le persone care. Quello che emerge prepotentemente è la classe infinita dei Sabotage, tecnicamente già competitivi con i gruppi tricolori affermati del momento. Da urlo la parte centrale strumentale a la Machine Gun di Saxoniana memoria all’interno di Indios, dove Dario Caroli impressiona per velocità e veemenza; il basso di Enrico Caroli in Musica Strana, l’amalgama della band nell’epicissima Ombre, la spensieratezza di Bella Di Notte e le note magiche della chitarra di Andy Fois in Eroi Del Tempo

War Machine conferma le perplessità palesate su Behind The Lines ma verosimilmente il problema risiede nel mio stomaco, che proprio non riesce a digerire questo brano, indipendentemente dagli interpreti e dall’idioma. Signore Della Morte e Killer Della Notte non abbisognano di parole: il verbo metallico dei fiorentini risplende vigorosamente in queste due tracce, con Giancarlo Fontani sugli scudi.      

Prima che i Sabotage divenissero “i Sabotage” che tutti conosciamo, esistevano quelli del periodo Rumore Nel Vento: puri, disincantati, spesso derivativi, non esenti da ingenuità nel songwriting ma singolarmente preparatissimi e fortemente determinati. Senza retorica quest’uscita postuma fa già parte della storia del Metallo Italiano, che, senza il seme di Fontana, Fois, Milani e compagnia in briscola, non avrebbe potuto scoccare, probabilmente, la più pregiata freccia in ambito Killer-Classic HM del firmamento tricolore: i Sabotage, appunto. 

Stefano “Steven Rich” Ricetti      

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Tracklist:
1 – Rumore Nel Vento
2 – Indios
3 – La Musica Strana
4 – Capriccio
5 – Ombre
6 – Bella di Notte
7 – War Machine
8 – Eroi del Tempo
9 – Signore della Morte
10 – Killer della Notte

Line-up:
Dario Caroli – drums
Enrico Caroli – bass
Andrea “Andy” Fois – guitar
Leo “Bomber” Milani – guitar
Gincarlo Fontani – vocals  

 

            

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