Recensione: Söndra & Härska

Di Alberto Fittarelli - 2 Novembre 2009 - 0:00
Söndra & Härska
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Genere:
Anno: 2009
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80

L’anima punk/crust della Svezia torna a farsi sentire con i Totalt Jävla Mörker, già autori di cinque album, quattro dei quali passati completamente inosservati; del quinto, omonimo, abbiamo parlato a suo tempo, e quella fu la scintilla che ci fece innamorare della loro proposta.

La Regain Records infatti ha avuto, come sempre, ottimo occhio nello scovare a Skellefteå un gruppo così oscuro e allo stesso tempo fresco, creativo: un gruppo hardcore nella sua versione metallizzata, sostanzialmente grindcore, ma dalle diverse anime, contaminate da tutto quanto la Svezia estrema abbia partorito storicamente. È infatti innegabile che questo non sia un semplice disco grindcore, ma si nutra di correnti come il post-rock, il death metal – anche se raramente – e addirittura il black metal, la cui oscurità fa spesso capolino se non nei riff, nell’atmosfera generale di pezzi come Vem Formar Din Syn På Världen.

Certo, poi si ritorna al riffing “allegro” di Världsfinansernas Kollaps e simili, in cui il d-beat e la sue versioni moderne (coi connazionali Disfear ai primi posti) si fanno sentire prepotenti, ma è la capacità dei Totalt di suonare freschi e allo stesso tempo profondi a stupire. Sperimentali con pezzi da due riff, e vi sfido a dimostrare il contrario.
La creatività non manca di certo dalle loro parti, come dimostrano altri esperimenti crust (i Total Terror del folle maestro Dan Swanö), le fonti nemmeno (e si va a pescare anche dagli ultimi Nasum, ad esempio), ed ecco allora che quello che altrove sarebbe stato probabilmente uno sterile tributo ai Discharge diventa lo spunto per una nuova evoluzione di un genere.

De Röstlösas Röst, ad esempio, è una discesa nella nevrosi e nei suoi abissi: un ritornello ossessivo e una sensazione opprimente, una spirale in discesa che sembra irresistibile; Dödsdemokratier, di cui riusciamo persino a comprendere il titolo, potrebbe essere volgarmente punk ed è invece un misto post-rock-grind-core con un break da Neurosis e un basso pulsante a reggerne la sorte.

Neurosis sotto anfetamine, certo, ma sempre loro sono… anche se ogni tanto la band ci si perde un po’: la tentazione di trascinare certi momenti doomy è forte, ma serve anche a dare quella sensazione di alternanza pieno/vuoto che ha fatto forte il post-rock o comunque lo vogliamo chiamare.

Una nuova versione di generi conosciuti dunque, la voglia di suonare evidentemente ciò che piace senza porsi troppe domande o limiti: i Totalt Jävla Mörker ci propongono le loro nevrosi con tanta classe, dovremmo rifiutare?

Alberto ‘Hellbound’ Fittarelli

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Tracklist:

01. De naglar fast mig på korset
02. Vår verkliga bur
03. Bödeln stämplar ut
04. Vem formar din syn på världen
05. Världsfinansernas kollaps
06. De röstlösas röst
07. Dödsdemokratier
08. Att möta mörkret
09. Ett vackert landskap af ensamhet
10. Sjunde kretsen
11. Blod, svett och ångest
12. Syndaren skall sent förlåtas

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